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Notificazione per l’apertura del Giubileo Straordinario della Misericordia
Orientamenti pastorali
27-11-2015

Dio, che rivela la sua misericordia con il perdono, ci chiama, attraverso Papa Francesco, a vivere un Anno Santo della Misericordia in cui siano sperimentate prima di tutto delle opere di misericordia per il corpo e per lo spirito, ponendo il segno del pellegrinaggio come esemplificativo della vita cristiana nel cammino in questa terra per giungere a contemplare il Volto misericordioso del Padre manifestato da Cristo Signore nella Carità dello Spirito Santo.

  1. Secondo le indicazioni della Bolla “Misericordiae Vultus” e già in parte anticipate nella mia Lettera Pastorale “Misericordiosi come il Padre”, stabilisco che luoghi del pellegrinaggio nella nostra Diocesi ai fini di lucrare l’Indulgenza e vivere l’esperienza della Misericordia sono:
  1. la Basilica Cattedrale di San Pietro Apostolo in Faenza;
  2. la Concattedrale di S. Stefano Papa in Modigliana;
  3. l’Insigne Collegiata di S. Michele Arcangelo in Bagnacavallo.

Domenica 13 dicembre 2015 alle ore 17 nella Basilica Cattedrale di San Pietro Apostolo in Faenza verrà aperta un’apposita “Porta santa” e celebrata una solenne Eucarestia. Perciò dispongo che in quella terza domenica di Avvento sia sospesa la celebrazione di tutte le S. Messe pomeridiane e serali in tutto il territorio della Diocesi.

Nella domenica successiva 20 dicembre l’Anno giubilare verrà aperto nelle altre due Chiese Giubilari.

Il 13 novembre 2016 si chiuderà in tutto il mondo l’Anno Giubilare.   

  1. In tali Chiese Giubilari i fedeli, dopo un opportuno percorso almeno spirituale, loderanno il Signore che è grande nel perdono accostandosi con gioia al Sacramento della Riconciliazione o Confessione nelle modalità, che saranno pubblicizzate dai Presbiteri responsabili per territorio, e vivendo momenti liturgici, comunitari o anche personali, tenendo presente del Calendario di massima.

Inoltre, ricorrendo l’ottavo centenario della conferma dell’Ordine domenicano da parte di papa Onorio III, la possibilità di acquistare l’indulgenza plenaria di cui al punto 1., è concessa a tutti i fedeli che si recheranno in forma di pellegrinaggio nelle chiese o nelle cappelle della Famiglia domenicana.

  1. I Presbiteri che hanno la facoltà di confessare nella nostra Diocesi o dal loro Ordinario sono già a conoscenza che possono assolvere da tutti i peccati riservati all’Ordinario del luogo, per risanare tutte le ferite che lacerano le coscienze e la società fra cui il peccato di procurato aborto.
  1. Oltre gli eventi previsti nel calendario diocesano per il pellegrinaggio a Roma o in altri luoghi giubilari, è facoltà di chiunque organizzare pellegrinaggi. Tuttavia si abbiano a mente le disposizioni spirituali che devono muovere i fedeli a questo santo viaggio, cogliendo specialmente le occasioni non solo di riflessione, ma di fattiva carità.

Anche nel particolare rapporto con il Successore di Pietro e la sua Sede, i fedeli sono invitati a rendere più viva ed evidente la comunione della Chiesa che ci invita a essere misericordiosi come il Padre congiungendoci nell’amore del Cristo, fasciando le ferite del corpo e dello spirito dei nostri fratelli.    

Non si accontentino perciò i pastori di anime di curare il momento celebrativo dell’anno giubilare che sta per iniziare né i fedeli si sentano gioiosi solo dell’incontro con il Signore o della comunione con la Chiesa e il successore di Pietro, bensì dei passi compiuti nel cammino verso una vera conversione che ci avvicina alla Gerusalemme del Cielo, dalle cui dodici porte entrano i segnati per vivere alla Luce dell’Agnello, quando Dio sarà tutto in tutti.  

Faenza, 22 novembre 2015

Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’universo

                        + Mario Toso, vescovo

                        dott. Marco Mazzotti, Vice cancelliere

Decreto istitutivo della segreteria organizzativa della Curia Diocesana
Orientamenti pastorali
29-09-2008

Visto e richiamato il Decreto n. 25/1995-150 in data 4 novembre 1995 sull ordinamento della Curia Diocesana,

tenuto conto che occorre una struttura stabile a servizio degli Uffici e dei Centri Diocesani,

promulghiamo il seguente decreto:

 

1 E istituita presso la Curia diocesana la Segreteria Organizzativa a servizio degli Uffici e dei Centri pastorali della Diocesi.

2 La Segreteria Organizzativa è formata dal Segretario, chierico o laico, nominato dal Vescovo diocesano per un quinquennio a norma dei nn. 6 e 8 del Decreto 25/1995,  e da collaboratori fissi od occasionali, chierici o laici; tutti svolgono il loro servizio come volontari.

3 E compito della Segreteria Organizzativa collaborare con gli Uffici e i Centri pastorali e offrire l appoggio esecutivo agli stessi per singoli adempimenti.

4 E compito della Segreteria Organizzativa curare i rapporti con le autorità di Pubblica sicurezza per le autorizzazioni delle manifestazioni avente carattere pubblico e per il servizio d ordine, se ed in quanto necessario.

5 Per le comunicazioni relative agli eventi, la Segreteria Organizzativa si avvale della collaborazione dell Ufficio stampa della Diocesi, a norma del § 4 del Nostro Decreto 29/2008-347 in data 31 luglio 2008.

6 La Segreteria Organizzativa cura le comunicazioni al Clero su richiesta del Vicario Generale e dei Direttori degli Uffici e dei Centri pastorali.

7-  La Segreteria Organizzativa fa riferimento al Vicario generale, in quanto Moderatore della Curia, a norma dei nn. 1.1 e 1.2 del Nostro Decreto n. 15/2005-170 in data 5 maggio 2005.

8 Le spese per le varie iniziative vanno imputate al settore pastorale cui fa riferimento l ufficio o il centro pastorale che le promuove; le spese generali invece sono a carico dell Economato.

9 La Segreteria Organizzativa ha un proprio archivio in cui tiene opportuna documentazione delle iniziative o manifestazioni curate direttamente.

Faenza, 12 settembre 2008

Decreto di costituzione dei nuovi vicariati
Orientamenti pastorali
21-02-2008

In seguito alla costituzione delle Unità pastorali che hanno disegnato nuove forme di collaborazione e nuovi raggruppamenti di parrocchie in precedenza appartenenti a vicariati diversi, si ritiene opportuno provvedere ad una nuova composizione dei Vicariati foranei, che tenga conto della nuova realtà pastorale; si ritiene inoltre necessario precisare le competenze dei Vicari foranei nel diritto particolare.

 

Pertanto, dopo aver consultato il Consiglio Presbiterale diocesano nella riunione del 7 novembre 2007,

DECRETIAMO

 

1) nella Diocesi di Faenza-Modigliana vengono costituiti i cinque seguenti Vicariati foranei, formati dalle rispettive parrocchie appartenenti alle Unità pastorali come sotto indicate:

 

Vicariato del forese Nord, formato dalle parrocchie delle Unità pastorali:

        Delle Alfonsine (parrocchie di S. Maria in Alfonsine, SS. Cuore di Gesù, S. Giuseppe in Fiumazzo, S. Lorenzo al Taglio Corelli, Madonna del Bosco, S. Maria in Rossetta),

        Fusignano (parrocchie di S. Giovanni Battista in Fusignano, S. Maria del Pilaro in Maiano, S. Savino in Fusignano, S. Antonio Abate in Masiera),

        Bagnacavallo (parrocchie di S. Michele Arcangelo e di S. Pietro Apostolo in Bagnacavallo, S. Maria in Boncellino, S. Maria Assunta in Traversara),

        Le Tre Ville (parrocchie di S. Apollinare in Villanova di Bagnacavallo, S. Francesco d Assisi alle Glorie, S. Giuseppe in Villa Prati),

        Nilde Guerra (parrocchie di S. Agata sul Santerno, S. Martino in Villa San Martino, S. Maria Assunta in Bizzuno, S. Potito).

 

Vicariato del forese est, formato dalle parrocchie delle Unità pastorali:

        Unità e speranza (parrocchie di S. Apollinare in Russi, S. Pietro in Vinculis di Fossolo),

        Melograno (parrocchie di S. Giovanni Evangelista in Granarolo, S. Giovanni Battista in Pieve Cesato, S. Maria di Mezzeno-Merlaschio, S. Andrea in Panigale, S. Maria in Cassanigo),

        Reda, Abareda, La Pì ad Curleda (parrocchie di S. Martino in Reda, S. Maria in Prada, SS. Salvatore in Albereto, S. Barnaba, S. Giovannino, S. Maria in Basiago, S. Stefano in Pieve Corleto, S. Margherita in Ronco), 

        Beato Bonfadini (parrocchie di  S. Stefano in Cotignola, S. Severo in Serraglio),

        Madonna della Salute (parrocchie di S. Maria Assunta in Solarolo, S. Maria in Casanola, S. Michele in Gaiano, S. Maria in Felisio).

 

Vicariato del forese sud, formato dalle parrocchie delle Unità pastorali:

        Madonna delle Grazie (parrocchie di S. Domenico in Modigliana, S. Stefano Papa nella Concattedrale di Modigliana, S. Michele Arcangelo in Tredozio, S. Pietro in Lutirano),

        Marzeno (parrocchie di S. Lucia, S. Maria Assunta in Marzeno, S. Pietro in Scavignano, S. Margherita in Rivalta, S. Biagio in Cosina, SS. Apollinare e Mamante in Oriolo, S. Maria degli Angeli in Sarna);

 

Vicariato del forese ovest, formato dalle parrocchie delle Unità pastorali:

        Marradi (parrocchie di S. Lorenzo in Marradi, S. Maria Nascente in Crespino, S. Jacopo a Cardeto, S. Adriano, S. Maria in Popolano, S. Martino in Gattara),

        Madonna del Monticino (parrocchie di S. Michele Arcangelo in Brisighella, S. Cassiano, S. Stefano in Casale Pistrino, S. Maria in Poggiale, S. Pietro in Fognano, S. Giovanni Battista in Ottavo, SS. Cuore di Gesù in Zattaglia, S. Giorgio in Villa Vezzano),

        Ss. Cristoforo e Macario (parrocchie di  S. Maria del Rosario in Errano, S. Apollinare in Castel Raniero, S. Rufillo, S. Giovanni Decollato della Celle);

 

Vicariato di Faenza, formato dalle parrocchie delle Unità pastorali:

        S. Chiara e S.Umiltà (parrocchie di  S. Terenzio in Cattedrale, S. Francesco d Assisi, SS. Ippolito e Lorenzo, S. Domenico, S. Pier Damiani in S. Maria ad nives, SS. Agostino e Margherita),

        S. Giuseppe sposo della B.V.M. (parrocchie di S. Marco, S. Giuseppe Artigiano, S. Martino in Formellino, S. Silvestro, S. Pier Laguna),

        Mater Ecclesiae (parrocchie di  S. Savino, SS. Crocifisso in S. Cristina, S. Procolo alla Pieve Ponte, S. Maria della Pace, S. Pietro Apostolo in Biancanigo),

        S. Maria Maddalena e S. Antonino in Faenza  (parrocchie di S. Maria Maddalena, S. Antonino).

 

2) La comunità cristiana, che rende presente la Chiesa in mezzo alla gente, si costruisce attorno all Eucaristia, la quale ha come suo luogo naturale di celebrazione  la parrocchia. Il Vicariato foraneo è una circoscrizione regolata canonicamente che ha lo scopo di rendere organica la pastorale delle parrocchie, secondo il principio della sussidiarietà.

3) Visto il Can. 555 § 1 n. 1, e tenuto conto della istituzione delle Unità pastorali, nella nostra Diocesi il Vicario foraneo ha il compito di favorire il coordinamento pastorale del proprio vicariato sostenendo l azione delle Unità pastorali stesse e ponendo particolare attenzione alla comunione fra i chierici del proprio distretto, secondo le indicazioni di cui ai numeri seguenti.

4) Il Vicario foraneo è il sacerdote che è preposto al vicariato foraneo, nominato per cinque anni dal Vescovo diocesano secondo il suo prudente giudizio, dopo aver consultato i sacerdoti del vicariato interessato (cfr. Can. 553), a norma del n. 11 del presente decreto.

5) Il Vicario foraneo dovrà in particolare aver cura:

a)      della vita dei chierici del Vicariato per quanto attiene il carico del loro ministero, le condizioni della vita domestica e della salute;

b)      della corretta celebrazione delle azioni liturgiche, della custodia del luoghi sacri e delle suppellettili, della custodia dell Eucaristia, della tenuta dei libri parrocchiali, della cura della Casa canonica, della corretta amministrazione e manutenzione dei beni parrocchiali (cfr. Can. 555).

6) Il Vicario foraneo avrà la cura di riunire alcune volte all anno i chierici del Vicariato, per favorire la fraternità nel clero, per trattare insieme argomenti di interesse comune sulla vita e il ministero, per informarli di tutto ciò che interessa le parrocchie e gli stessi chierici, specie nel comune rapporto con i Centri e gli Uffici diocesani.

7) Il Vicario foraneo sarà vicino ai presbiteri infermi del suo Vicariato e ne informerà il  Vicario Generale e il Vescovo. In caso di impedimento, assenza o malattia di un parroco, se non sarà stato provvisto diversamente dal Vescovo, avrà cura di garantire le celebrazioni essenziali nella parrocchia, chiedendo il fraterno ausilio dei presbiteri facenti parte dell Unità pastorale a cui appartiene la parrocchia interessata o di altri presbiteri disponibili.

8) In caso di morte di un parroco, il Vicario foraneo dovrà recarsi al più presto sul posto per assistere i parenti nei primi adempimenti del caso. Sarà  sua cura chiudere lo studio parrocchiale e fare in modo che nessuna cosa appartenente alla parrocchia venga asportata (cfr. Can. 555 § 3). Dovrà poi avvisare il Vescovo e predisporre le Esequie, d accordo con i parenti.

9) Quando una parrocchia diviene vacante, è compito del Vicario foraneo raccogliere gli elementi conoscitivi che egli ritiene opportuno da  trasmettere al Vescovo, perché questi possa provvedere alla cura pastorale della medesima parrocchia con la migliore conoscenza della situazione.

10) Il Vicario foraneo terrà informato il Vescovo sull andamento del suo Vicariato.

11) La consultazione dei chierici dei singoli vicariati in vista della nomina del Vicario foraneo, verrà fatta attraverso un modulo apposito inviato a domicilio, da restituire al Vescovo entro dieci giorni dal ricevimento del medesimo.

12) Il presente decreto entrerà in vigore dal 21 febbraio 2008, memoria di S. Pier Damiani. Da quella data i Vicari foranei precedentemente costituiti cesseranno dal loro ufficio.

13) I sacerdoti costituiti Vicari foranei a norma del presente decreto, fanno parte del Consiglio presbiterale diocesano, secondo quanto prescritto dal n. 5.I.7 del vigente statuto

Notificazione per l’indizione della visita pastorale
Orientamenti pastorali
21-02-2008

Visita pastorale diocesana

Notificazione

 

Una delle forme privilegiate che il Vescovo ha a disposizione per mantenere i contatti personali con il clero e con tutto il popolo di Dio è la Visita pastorale.

Si legge nell Esortazione apostolica post-sinodale di Giovanni Paolo II, Pastores gregis: Nella sua Visita pastorale alla parrocchia, lasciato ad altri delegati l esame delle questioni di carattere amministrativo, il Vescovo privilegi l incontro con le persone, a cominciare dal parroco e dagli altri sacerdoti. E questo il momento in cui egli esercita più da vicino per il suo popolo il ministero della parola, della santificazione e della guida pastorale, entrando a più diretto contatto con le ansie e le preoccupazioni, le gioie e le attese della gente e potendo rivolgere a tutti un invito alla speranza. Qui, soprattutto, il Vescovo ha il diretto contatto con le persone più povere, con gli anziani e con gli ammalati. Realizzata così, la Visita pastorale si mostra qual è, un segno della presenza del Signore che visita il suo popolo nella pace (n. 46).

Nella lettera per l anno pastorale 2006/2007  avevo già manifestato il mio desiderio di dare inizio a questo prezioso atto di ministero, dopo l avvio della proposta delle Unità pastorali, che sono state istituite in tutta la Diocesi nella Pentecoste del 2007.

In questo modo la Visita pastorale sarà anche un incoraggiamento all avvio dell esperienza delle Unità pastorali. Pertanto, pur avendo come oggetto l incontro e la verifica della vita delle comunità parrocchiali, si avvierà la Visita con un incontro con l Unità pastorale, e successivamente con le singole parrocchie.

Intanto si è ritenuto opportuno concludere le celebrazioni dell anno millenario della nascita di S. Pier Damiani, e di avviare la Visita all inizio dell anno pastorale 2008/2009.

 

Ciò premesso stabiliamo quanto segue:

1 E indetta la Visita pastorale alle parrocchie della diocesi di Faenza-Modigliana ai sensi dei Can. 396-398 del CJC. Tale Visita inizia dalla Unità pastorale di Faenza, dal 19 ottobre 2008.

2 Sono soggetti a tale Visita le persone, le istituzione cattoliche, gli oggetti e i luoghi sacri che si trovano nella Diocesi, ossia i presbiteri, gli appartenenti a Istituti di Vita consacrata in cura d anime, i laici, le associazioni di fedeli (cfr. Can. 305), le scuole cattoliche di qualsiasi grado (Can. 806), le reliquie, le immagini sacre, i beni ecclesiastici, le sacre suppellettili, le opere d arte, i luoghi sacri, le chiese, gli oratori, i cimiteri (cfr. Can. 1205).

3 Sono soggetti alla Visita anche i monasteri sui iuris e le case degli istituti di diritto diocesano sul territorio (Can. 628 §1, 1 e 2).

4 Sono soggetti alla Visita pastorale anche gli Istituti di diritto pontificio:

a)      nelle opere di culto e di apostolato pubblico che si indirizzano al bene delle anime, nel giusto equilibrio fra dono del loro carisma e responsabilità pastorale del Vescovo (cfr Can. 678 §1);

b)      le opere affidate dal Vescovo ai Religiosi (Can. 681 §1);

c)      chiese e oratori di detti Istituti a cui i fedeli abitualmente accedono, scuole e altre opere di religione o carità spirituale o temporale affidate ai religiosi (Can. 683 §1).

5 Per rendere più agevole il servizio che si attua nella Visita pastorale, mi riservo di nominare dei Convisitatori per i singoli settori.

6 Gli Uffici competenti della Curia diocesana aiuteranno i Parroci e i Legali rappresentanti di enti, istituti e associazioni ricordati sopra, a svolgere una serena verifica di quanto richiesto dalla Chiesa. Le persone interessate risponderanno perciò a questo impegno come al Vescovo stesso.

Faenza, 21 febbraio 2008, festa di S. Pier Damiani