Modigliana, parrocchia santo Stefano, 18 settembre 2021.
Cari fratelli e sorelle, è questo un momento importante per la parrocchia di santo Stefano papa nella concattedrale di Modigliana. Don Marco Corradini, già parroco a Fusignano subentra a don Massimo Goni ora parroco a santa Maria di Alfonsine. Ringrazio entrambi per la pronta disponibilità nell’avvicendamento. La loro maturità presbiterale nel servizio a Gesù Cristo e alla sua Chiesa ha fatto sì che si potesse provvedere a importanti urgenze pastorali di elette porzioni della nostra Diocesi di Faenza-Modigliana. Don Massimo Goni e don Marco Corradini hanno accettato con spirito di fede il nuovo servizio ministeriale. Dio li benedica e li ricompensi!
Caro don Marco, giungi nella parrocchia di santo Stefano papa, che fino a non molti anni fa è stata il fulcro della Diocesi di Modigliana, ora unita a quella di Faenza. Fu un vivace centro di diffusione del Vangelo, in un vasto territorio collinoso e di montagna, che si sta ancora spopolando, ma che ha dato i natali a belle figure di sacerdoti e di vescovi. Le ultime figure di vescovi sono quelle di S. Ecc. Mons. Tommaso Ghirelli, vescovo emerito di Imola, e di S. Eminenza il Cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e Presidente della Conferenza episcopale italiana. La tua parrocchia è, in certo modo, erede di una grande tradizione di evangelizzazione e di formazione di presbiteri, preparati per l’annuncio e la testimonianza di Cristo nel Seminario, ora chiuso, e inviati nelle vallate poste tra la Romagna e la Toscana. Pare ancora di percepire l’anelito missionario di questa popolazione, testimoniato da tanti segni: dal palazzo dove aveva sede il Vescovado, dal sepolcro dei vescovi posto proprio a ridosso di questa concattedrale, sino alla Chiesa di san Domenico e al vecchio convento dei frati Cappuccini, ora sede dell’Accademia degli Incamminati. La comunità che presiederai ha, dunque, alle sue spalle un passato glorioso di fede e di cultura, che vanno ravvivate mediante una catechesi sempre più coltivata. Come tu sai il segreto di un’educazione alla fede dipende dalle famiglie cristiane, da catechisti capaci di trasmettere non solo le verità ma in particolare l’amore a Gesù Cristo. Tante vocazioni sono sorte anche in questo territorio perché le persone, piccoli e grandi, hanno incontrato guide spirituali preparate, capaci di leggere i segni del tempo, di interloquire con la gente e di offrire risposte di alto profilo cristiano, oltre che umano. Nella tua comunità esistono dei poli religiosi che saranno di sicuro aiuto per la pastorale e l’incarnazione del cristianesimo nelle coscienze e nelle istituzioni. Penso al convento delle Suore Agostiniane, che ospita una bella comunità di monache, dedite alla preghiera e alla carità. La spiritualità coltivata e ispirata a sant’Agostino educa alla ricerca di Dio, perché il nostro cuore è inquieto finché non riposa in Lui. Altro importante polo è dato dalla comunità delle benemerite Suore Francescane della Sacra Famiglia Istituto Lega aventi come fine di vivere un’esistenza caritativa dedita alla gioventù povera ed abbandonata. Ma non si potrà dimenticare un altro importante segno di trascendenza, che accompagna costantemente il cammino di questa comunità, quale indice del primato da riconoscere a Dio nella nostra vita. Si tratta di Lutirano e degli altri luoghi che testimoniano l’impegno contemplativo di un grande della spiritualità cristiana ed europea, ossia della vita monastica promossa da san Pier Damiani. Egli fu un grande protagonista del rinnovamento della Chiesa dei suoi tempi, mediante l’organizzazione e la promozione della vita eremitica, fondando nuovi eremi e monasteri nelle Marche, nell’Umbria, nella Toscana e nella nostra Romagna. So che tu apprezzi e frequenti, come tante delle nostre famiglie e dei nostri giovani, l’eremo di Gamogna. Possa ispirare la cura della profondità della vita spirituale e un’intensa pastorale dell’accompagnamento vocazionale. Abbiamo bisogno di vocazioni forti sia sul versante della famiglia, sia sul versante del sacerdozio e della vita religiosa.
Importanti luoghi di educazione integrale a disposizione della comunità parrocchiale sono rappresentati dal Circolo ACR, dall’AGESCI, dall’AC e da altre attività avviate dal tuo predecessore, a livello di ministeri, di ecologia integrale, di incontro, di mostre, di rete rurale sociale.
Caro don Marco, come raccomanda la Lettera di san Giacomo apostolo, tutti nella comunità cristiana, in particolare i parroci, sono chiamati a compiere un’opera di pace, grazie alla sapienza che viene dall’alto. Il più grande nella comunità cristiana, il primo è, come ci ha detto il Vangelo di Marco, colui che ritiene di essere l’ultimo di tutti, il servitore di tutti (cf Mc 9, 30-37). Questa è la parte migliore che ci tocca: come parroci e come vescovi.
+ Mario Toso
Vescovo di Faenza-Modigliana