O Beata Vergine delle Grazie, guarda queste nostre comunità parrocchiali, giunte per onorarti e per pregarti. Il loro movimento convergente, provenienti dai vari punti della città, è segno del desiderio di vivere unite attorno a te, nella comunione con Cristo e con la stessa missione. Vi è in loro il desiderio di crescere nella gioia di comunicare il Signore Gesù a tutti, e di testimoniare il suo amore.
L’avvicendamento dei parroci, che si completerà in questi giorni, vuole essere occasione per renderle più creative e più collaborative nell’impegno pastorale e culturale, sul piano urbano. Le nostre parrocchie siano davvero presenza ecclesiale viva nel territorio, siano famiglie di famiglie, santuari ove gli assetati si dissetano per continuare a camminare. Siano centro di costante invio missionario. Siano, in particolare, ambito dell’ascolto della Parola, della crescita della vita cristiana, del dialogo, dell’annuncio, della carità generosa, dell’adorazione e della celebrazione.
Vergine Beata, fa che tutte le nostre parrocchie stimolino e ricerchino la maturazione degli organismi di partecipazione, vivano nuove forme di dialogo pastorale. Abbandonino il criterio pastorale del «si è sempre fatto così», per essere audaci, per ripensare gli obiettivi, gli stili e i metodi evangelizzatori, per favorire, quando necessario, il ricambio generazionale nelle responsabilità dei settori e delle varie associazioni.
Una pastorale in chiave missionaria, nell’attuale contesto ove comandano gli stereotipi dei mezzi di comunicazione, deve puntare sull’essenziale, su ciò che è bello, più grande, più attraente e, allo stesso tempo, più necessario. Senza sminuire il valore dell’ideale evangelico, accompagnino, con misericordia e pazienza, le possibili tappe di crescita delle persone.
Madre della Chiesa, sostieni le nostre comunità nel superamento della crisi dell’impegno comunitario. I nostri credenti abbandonino la paura di mostrare la loro identità. Abbiano il coraggio di uscire dal sottobosco della storia. Non si limitino a guardare i problemi del mondo dalla finestra, ma ritornino ad «immischiarsi», come suole dire papa Francesco, nella politica, ponendosi a servizio del bene comune. Ti ringraziamo per i molteplici germogli di bene che Tu e i nostri santi diocesani fate nascere tra noi. Abbiamo bisogno di coltivare spazi interiori, capaci di conferire senso cristiano alle diverse attività. Dobbiamo superare: il pragmatismo, la psicologia della tomba, il pessimismo sterile, il lamento continuo, il disfattismo, la voglia di accentrare tutto, creando il deserto attorno a sé, senza coinvolgere gli altri nella collaborazione.
Confidiamo nel perdurante servizio delle famiglie, singole o associate, nella cura amorosa e tenera dei disabili, degli ammalati e degli anziani.
Aiuta ad assumere la sfida pastorale della formazione dei laici, a non tralasciare l’evangelizzazione delle categorie professionali ed intellettuali. Possiamo, forse, rinunciare alle nostre associazioni che formano ed educano ad una spiritualità non intimistica e disincarnata? Possiamo fare a meno dell’accompagnamento da parte dei presbiteri nei confronti delle aggregazioni aventi un impegno nel sociale?
Anche quest’anno, o Madre, aumenta in questa città il senso della dignità umana, il rispetto e l’amore per la vita dal momento della nascita alla sua fine naturale, l’amicizia civica, il desiderio di lottare contro l’individualismo, le chiusure particolaristiche. Vengano abbattuti la diffidenza e il pregiudizio che tendono a formare recinti o muri, dietro i quali vengono coltivati incredibili risentimenti. Rafforza le esperienze positive di integrazione con cittadini di altri Paesi, di altre culture e di altre fedi religiose.
Affidiamo alla tua protezione le nostre scuole, quello che abbiamo di più caro: i bambini, gli ammalati, le nostre case. Soprattutto: la nostra dedizione nel preparare il Sinodo dei giovani, per una rinnovata primavera ecclesiale nella nostra Diocesi e in questa città. Desideriamo, allora, ancora una volta pregarti così:
Maria, Madre di Dio e della Chiesa,
aiutaci a vivere il Sinodo diocesano
quale momento di crescita nella comunione e nella missione.
Accompagna, in particolare, i giovani
nel loro rinnovato incontro con Cristo Gesù.
Non vi è che Lui che possa appagare la sete profonda
del loro cuore. Lui ha promesso la sua gioia piena.
Aiutali a vincere la solitudine che intristisce il cuore.
Incoraggiali a partecipare alla grande opera di salvezza del tuo Figlio,
a diventare protagonisti nella costruzione dell’edificio spirituale che è la Chiesa,
a trasformare il mondo coltivando la civiltà dell’amore.
Sia Cristo il centro del loro cuore e della loro vita.
Proteggili, o Beata Vergine Maria!
Così sia!