Faenza, Cattedrale 12 maggio 2023.
Beata Vergine delle Grazie, siamo qui con rinnovata gratitudine per la tua presenza materna. Uniamo la nostra voce a quella di tutte le generazioni che hanno sperimentato il tuo aiuto. Siamo certi che ognuno di noi è prezioso ai tuoi occhi: piccoli e grandi, mamme e papà, nonni, presbiteri, diaconi, religiosi e claustrali, anziani ed ammalati. Possiamo dire, con san Bernardo, che davvero nessuno sia ricorso a te senza che non abbia sperimentato il tuo soccorso.
Ti offriamo le nostre comunità, le famiglie, le città della nostra Diocesi, i quartieri, le campagne e le colture, che sono stati colpiti dall’alluvione. Si è impressa una ferita profonda nei nostri cuori. Di fronte all’acqua limacciosa che ha invaso e violato le nostre vite, case, imprese, coltivazioni abbiamo sperimentato solitudine e impotenza. Ci ha confortati l’aiuto generoso di chi – Protezione Civile, Vigili del fuoco, Forze dell’Ordine, volontari di varie associazioni, Scouts, Caritas diocesana, Caritas ambrosiana e di Senigallia, unità di sostegno psicologico – è corso in aiuto a dare sostegno ai danneggiati. La coralità di un mondo solidale che si è mobilitato in massa ha dato un forte segno di fraternità, che fa ben sperare per la ripresa. Da soli si può fare poco. Non ci si salva da mali più grandi di noi. Solo insieme ci si rialza. Proprio perché tutti noi ti siamo figli ricorriamo a te, rivolgendoci al tuo cuore di Madre, chiedendoti la protezione dai mali materiali, spirituali e morali, psicologici e culturali, simboleggiati dalle frecce spezzate che tieni tra le tue mani.
Abbiamo bisogno della tua intercessione per le nostre famiglie: crescano compatte nell’amore fedele; la pedagogia della tenerezza con la quale hai cresciuto il Bambino Gesù sia l’atmosfera in cui vivono i nostri ragazzi. Abbiamo bisogno del tuo accompagnamento materno per i nostri giovani. In particolare, per coloro che hanno vissuto la felice esperienza del Sinodo dei giovani. E ora ne abbiamo bisogno per tutti i giovani che si apprestano a partecipare alla prossima giornata della Gioventù in Portogallo. Si ridesti in loro quell’ardore per la missione che ha riempito il tuo cuore. Diventino capaci di fare della loro vita un dono al Padre e ai fratelli nella Chiesa e nel mondo. Portino nel cuore la gioia di essere di Cristo, con fierezza, senza timidezze.
Le nostre comunità parrocchiali vivano liete e coraggiose, camminando insieme. Riempiano le nostre città dell’insegnamento di Cristo (cf At 5, 27-33). Convoglino le forze di tutti i soggetti ecclesiali su progetti pastorali condivisi. Lodino il Signore, lo riconoscano presente nell’Eucaristia. Crescano nello spirito missionario. Si prendano cura le une delle altre.
Apri il nostro ascolto alla Parola, perché riconosciamo l’incarnazione del Figlio di Dio nella storia, che ci chiama a seminare nei cuori il Regno di Dio.
Desta in noi il desiderio di seguire i passi di Colui che sale sulla croce per sconfiggere il Maligno, il principe del male. Non è possibile essere di Cristo senza assumere su di noi la sua Croce. È con l’amore crocifisso che ogni uomo viene redento e redime. La potenza trasfiguratrice della sua Passione ci aiuti a far nuove tutte le cose.
Quest’anno si è pensato di coinvolgere di più nella tua festa le varie unità pastorali della Diocesi di Faenza-Modigliana portando in esse la tua immagine. E così tu, Madre, ti sei resa presente per essere pregata ed invocata come Patrona. Se non sempre la gente può recarsi da Te, presso il tuo santuario, abbiamo pensato che Tu, mediante l’Arciconfraternita, potevi far visita ai tuoi figli e alle tue figlie, alle comunità, piccole o grandi, sempre più spopolate o in lieve crescita demografica.
In un tempo di terza guerra mondiale a pezzi, come ha detto papa Francesco, Tu che hai camminato tra la gente, portando il Principe della Pace, ci hai insegnato a divenire costruttori della pace, protagonisti della non violenza attiva e creatrice. Hai indicato a tutti Colui che ne è sorgente perenne.
In particolare, ci hai mostrato la via della fraternità che ti fa messaggera di una nuova umanità.
Percorrendo le strade della nostra Diocesi hai indicato il modello di una umanità che si fa dono, vive nella comunione di Dio, nella stessa missione del Figlio Gesù. In mezzo ad una cultura di non-senso e di disorientamento morale ci hai insegnato ad essere persone dell’ascolto, persone che accolgono la salvezza di Dio. Abbiamo bisogno di Lui, della misura alta del suo Amore.
Il tuo passaggio nelle nostre contrade e città ha acceso la coscienza della nostra insufficienza a costruire, da soli, un mondo di giustizia e di pace, di corretta relazione con la natura e l’ambiente. Hai attraversato i nostri territori, sfigurati da un’alluvione improvvisa e devastatrice. Aiutaci a guardare con rinnovata volontà di rinascita le case, i fiumi, le piazze, i ponti, le fabbriche, le colture e i campi violati dall’acqua. Sostienici nel ricostruire un mondo nuovo, nuovi modi di rapportarci con la natura, la quale se non è rispettata si ribella e presenta alle comunità un conto salato.
Vergine Madre, aiutaci a vivere il senso religioso della tua maternità in senso ampio. Aiutaci ad aver cura con affetto e dolore materno di questo mondo ferito. Proteggici dai terremoti, dalla peste, dalle guerre, dalle esondazioni sempre che ci mettiamo, per quanto dipende da noi, la nostra parte per evitarli. Beata Vergine delle Grazie, prega per noi.
+ Mario Toso