Faenza, Chiesa del Paradiso 28 luglio 2023.
Cari giovani, all’inizio del vostro viaggio c’è un mandato. Le vostre comunità e la vostra Diocesi vi inviano a Lisbona per fare un’esperienza unica. Vivrete la vostra fede insieme ad altri giovani, insieme a Pietro, ovvero a papa Francesco, che vi ha convocati, per dare inizio ad una nuova umanità. Il papa vi invita ad avere una «fretta buona», a non perdere tempo, come la Madre di Gesù, nell’andare verso gli altri, verso il bene, verso l’alto.
Si tratterà di un’esperienza comunitaria. Conoscerete tanti altri giovani che come voi hanno incontrato Gesù il Signore e che come voi desiderano donare a Lui, alla Chiesa, al mondo, la loro esistenza. Farete l’esperienza di un’umanità giovane non demotivata, non superficiale, ma protesa alla costruzione di un mondo nuovo. Vi unirete al Nuovo Adamo, il Figlio di Dio che, con la sua incarnazione, è all’opera ogni giorno nella storia degli uomini.
Non sarà, dunque, un incontro di poco conto. Proverete la gioia di essere in molti – circa 600 mila – a pregare insieme, a sognare insieme. Sarà un momento entusiasmante, che costruirà e strutturerà il vostro essere unione-comunione non solo sul piano romagnolo o italiano, bensì anche sul piano mondiale, universale. Sarete immersi in un «noi» di molte persone, con volti gioiosi e luminosi. In tal modo, scoprirete che non siete da soli ad avere fiducia in Gesù, ad ascoltare la sua Parola, a fare Chiesa. Sarete un popolo numeroso, proveniente da molti Paesi.
Francesco, a Fatima si reca per implorare pace in Ucraina e nel mondo. Lì desidera pregare Maria assieme a voi per la fine della guerra nel cuore dell’Europa e di tutte le guerre. Quello del Vescovo di Roma è un gesto che si può collegare a un altro, poco più di un mese dopo lo scoppio della guerra con l’invasione russa dell’Ucraina: la consacrazione della Russia e dell’Ucraina al Cuore Immacolato di Maria in san Pietro il 25 marzo 2022. La consacrazione e la conversione della Russia vennero richieste dall’apparizione di Maria il 13 maggio 1917 a tra pastorelli: Francesco, Giacinta e Lucia. Francesco desidera fare con voi quello che la Madonna fece con loro.
La Signora «venuta dal cielo» si rivolse ai tre pastorelli per innamorarli di Dio. Con le sue apparizioni infuse in loro l’amore di Gesù. Compì un’opera mirabile di educazione. Li fece divenire messaggeri entusiasti del mistero del Verbo che si fa carne per redimere il mondo intero. Mediante a dei giovani, la Madre di Gesù desiderò far giungere all’umanità un invito alla conversione, al cambiamento. Nella Giornata della gioventù che vivrete in Portogallo, la Chiesa si accinge a compiere un’opera simile a quella di Maria. Desidera anzitutto forgiare in voi giovani un cuore colmo d’amore, per fare della vostra vita, sul suo esempio, un dono per Dio e per gli altri. Gesù scelse come suoi discepoli persone adulte. Sua Madre a Fatima si affida a dei giovani, al loro cuore pieno di stupore e di incanto per Dio. Ecco chi, secondo Lei, poteva in tempi bui e tristi, aprire una breccia nei cuori più duri, portare una luce alle menti più scettiche, recare un messaggio di amore e di pace ai cuori abitati da desideri di violenza e di guerra, a coloro che sono pieni di sé stessi.
La Madonna di Fatima pensa di poter cambiare la storia dell’umanità, incupita da sentimenti di odio e da propositi bellicosi, addirittura fratricidi, come anche nel caso della guerra odierna tra russi e ucraini, con l’aiuto di tre semplici fanciulli. Come? Trasformandoli in veggenti, dando a loro occhi capaci di visioni penetranti, rendendo i loro piccoli cuori grandi ed infuocati come quelli dei profeti. Riversò in loro il suo amore per Dio e per l’umanità. I tre ragazzi, conquistati dalla dolcezza della Madre, parlavano ai loro genitori sbigottiti, alla gente che li interrogava stupita. Di che cosa parlavano i tre giovani visionari? Della bellezza di Maria e della luce d’amore che Ella irradiava, della pace che riversava nei loro cuori con il suo dolce messaggio. E così i tre pastorelli di Fatima, come i pastori del Natale, annunciavano bontà, fraternità per tutti, nel nome di Cristo, il Figlio di Dio, il Principe della pace. Anche voi cari giovani a Lisbona sarete invitati a divenire veggenti, ad avere un cuore che arde d’amore per Dio e per una nuova umanità, più fraterna, più pacifica. Vi auguro un buon viaggio. Il Signore colmi i vostri cuori di tanta nostalgia per Lui, per il bene.
Tornando a casa, nelle vostre famiglie e nelle vostre comunità, come anche nelle vostre associazioni, portate in esse, il fuoco d’amore che si accese in Maria allorché accolse Gesù nel suo grembo. Lo stesso ardore che Ella pose nel petto dei pastorelli vi faccia prendere il largo nella vita. Siate missionari nei confronti dei vostri coetanei. Mettetevi in cammino per essere Chiesa giovane. La Chiesa ha bisogno di voi. Uniti a Cristo Risorto la aiuterete a non invecchiare.
+ Mario Toso