[ago 10] Omelia – Centenario scout a Modigliana

10-08-2024

Bagno, 10 agosto 2024.

Carissimi fratelli e sorelle, cari scouts Agesci di Modigliana, buon centenario del vostro gruppo. Gli scouts di Modigliana furono fondati il 30 agosto 1924 dal sacerdote don Mario Valentini e da Ezio Fregnani, storico capo scout. Quante iniziative avete messo in cantiere! Significativa l’inaugurazione della mostra fotografica con le immagini e gli oggetti di cento anni di attività, previo lavoro di ricerca foto, testimonianze, allestimento nella ex chiesa della Misericordia in Piazza Oberdan. E, poi, questa estate qui nella vallata dell’alto Tramazzo il campo di gruppo con tutti i 121 associati, 100 dagli 8 ai 20 anni e 21 adulti, ovvero la comunità dei capi. Tutti insieme per 14 giorni tra giochi, avventure ed escursioni nella natura, riflessioni sulla gioia. Tutti insieme come comunità che ringrazia Dio per i doni ricevuti e per la gioia che può comunicare. La parola comunità è una parola chiave che nel vostro sito è stata evidenziata per indicare il vero fondamento della vostra associazione. Una realtà, che vivono i lupetti, che fin dal branco creano una famiglia felice di fratelli e sorelline. La consolidano gli esploratori e le guide all’interno delle squadriglie in reparto, che diventano perno dei clan che rappresentano i rover e le scolte. Voi formate una comunità che affonda le sue radici nella parrocchia di Modigliana e nel grembo della società civile del territorio.

Nel mese del febbraio scorso il comitato delle Guide e Scouts Cattolici Italiani, ricevuto in udienza, da papa Francesco ha dichiarato: Vogliamo come guide e scout testimoniare quanto una vita buona e piena come quella proposta dal Vangelo, sia vera e praticabile nella quotidianità della nostra vita, attraverso il servizio e l’educazione delle nuove generazioni.  Essere ricevuti per le celebrazioni del 50esimo ha significato mettersi ancora a servizio della nostra Chiesa, per progettare il futuro lasciandoci interrogare dai nostri giovani e confidando nel cammino sinodale che ci permette di lavorare in sinergia per il Bene comune. Oggi più che mai ci sentiamo di dover rinnovare il nostro impegno per accompagnare i bambini, i ragazzi e i giovani ad essere cambiamento fattivo verso una nuova umanità, per essere buoni cittadini e buoni cristiani. Pace, Creato, inclusione, cittadinanza, essere Chiesa, Comunità, strada, servizio.

Il 13 giugno 2015 rivolgendosi all’associazione Guide e Scouts cattolici italiani così papa Francesco si rivolge a loro: «Vi dirò una cosa – ma non vantatevi! -: voi siete una parte preziosa della Chiesa in Italia. Grazie! Forse i più piccoli tra voi non se ne rendono bene conto, ma i più grandi spero di sì! In particolare, voi offrite un contributo importante alle famiglie per la loro missione educativa verso i fanciulli, i ragazzi e i giovani. I genitori ve li affidano perché sono convinti della bontà e saggezza del metodo scout, basato sui grandi valori umani, sul contatto con la natura, sulla religiosità e la fede in Dio; un metodo che educa alla libertà nella responsabilità, [imparando facendo]. Questa fiducia delle famiglie non va delusa! E anche quella della Chiesa: vi auguro di sentirvi sempre parte della grande Comunità cristiana». Continuando aggiunge: «C’è una cosa che mi sta particolarmente a cuore per quanto riguarda le associazioni cattoliche, e vorrei parlarne anche a voi. Associazioni come la vostra sono una ricchezza della Chiesa che lo Spirito Santo suscita per evangelizzare tutti gli ambienti e settori. Sono certo che l’AGESCI può apportare nella Chiesa un nuovo fervore evangelizzatore e una nuova capacità di dialogo con la società». «Ma questo – precisa papa Francesco – può avvenire solo a una condizione: che i singoli gruppi non perdano il contatto con la parrocchia del luogo, dove hanno la loro sede, ma che in molti casi non frequentano, perché, pur svolgendo là il loro servizio, provengono da altre zone. Siete chiamati a trovare il modo di integrarvi nella pastorale della Chiesa particolare, stabilendo rapporti di stima e collaborazione ad ogni livello, con i vostri vescovi, con i parroci e gli altri sacerdoti, con gli educatori e i membri delle altre associazioni ecclesiali presenti in parrocchia e nello stesso territorio, e non accontentarvi di una presenza “decorativa” alla domenica o nelle grandi circostanze».

Le parole di papa Francesco sono esigenti e di grande attualità ancora oggi.

Da dove poter trarre nuove energie per il vostro compito educativo, da dove ricavare tanta passione e capacità di dono nella gioia? Il vangelo di oggi indica chiaramente la fonte da cui trarre slancio e forza missionaria costante, piena di amore: «dal pane vivo, disceso dal cielo» (Gv 6, 41-51). Detto altrimenti: dall’Eucaristia, dalla celebrazione costante della santa Messa, dalla comunione con Colui che si fa cibo per noi, perché a nostra volta ci facciamo cibo per i nostri fratelli e sorelle, perché riusciamo a dare non solo il cibo materiale che non dura ma soprattutto il cibo che rimane per la vita eterna e cioè Gesù Cristo.

Buon cammino a tutti voi, cari amici dell’AGESCI! L’educazione umana e alla fede non finisce mai.

                                                              + Mario Toso