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NOTIFICAZIONE per la PROCLAMAZIONE dell’ANNO MARIANO DIOCESANO
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06-05-2011

 NOTIFICAZIONE PER LA PROCLAMAZIONE DELL ANNO MARIANO

 

La data del 12 maggio 1420 è ricordata nella storia di Faenza per la dedicazione di un altare in onore Sanctae Mariae de Gratiis nella chiesa di S. Andrea in Vineis (S. Domenico). E da questo evento che inizia il culto ufficiale alla Madonna delle Grazie.

Infatti un documento del 1412 attesta che una devota patrizia faentina Donna Giovanna, ebbe la visione della Madonna con le braccia allargate che spezzava le frecce della collera di Dio: era infatti in atto una grave pestilenza, attestata anche da altre fonti ravennati. Nel 1420 fu consacrato un altare in S. Domenico con questa Immagine e furono approvati di lì a poco gli statuti di una Confraternita (25 luglio 1421) dedicata alla Madonna delle Grazie.

Invocata in occasioni di calamità, come appunto pestilenze e terremoti, la Madonna venne sempre in soccorso dei suoi figli; per questo motivo nel 1631 la Municipalità offrì alla Madonna le Chiavi d argento della  Città, come segno di affidamento alla Celeste Patrona.

Nel 1765 l Immagine, in precedenza staccata dal muro, fu collocata definitivamente in Cattedrale in un altare a Lei dedicato, di notevole pregio artistico.

Il Sesto Centenario di quell evento è per la nostra Chiesa una occasione provvidenziale per rinnovare la devozione alla Patrona principale della Città e della Diocesi; a questo scopo vogliamo  celebrare tale ricorrenza con alcune significative manifestazioni.

Anzitutto vogliamo vivere l anno che andrà dalla Festa della Madonna delle Grazie l 8 maggio 2011 fino alla festa del prossimo anno 13 maggio 2012, per speciale mandato di Papa Benedetto XVI  concesso in data 18 aprile 2011, come   Anno Mariano 

dedicato al tema 

Maria avvocata nostra .

 

A questo Anno Mariano è stata annessa l indulgenza plenaria alle consuete condizioni.

Durante questo anno si cercherà di incrementare la visita al Santuario diocesano della Cappella della Madonna nella Cattedrale, si continuerà la Peregrinatio Mariae presso le Unità pastorali della Diocesi, si cureranno alcune manifestazioni culturali e si diffonderà soprattutto nelle parrocchie la catechesi sulla devozione mariana.

Per lo svolgimento della Peregrinatio la Confraternita della Madonna delle Grazie curerà la parte organizzativa e metterà a disposizione i sussidi appositamente preparati.

Maria, avvocata nostra sarà il tema da valorizzare nelle riflessioni spirituali che verranno fatte durante i pellegrinaggi, attingendo in particolare dai nn. 53-69 della Costituzione dogmatica Lumen Gentium. Questo speciale appellativo, preso dall antifona Salve Regina, sottolinea quanto la tradizionale devozione alla Madonna delle Grazie ha sempre invocato dalla Madre di Dio, cioè una protezione materna da quanto è stato meritato per i nostri peccati, raffigurato dalle frecce spezzate.

Per sostenere e approfondire il significato della presenza della Madonna delle Grazie nella vita della nostra Chiesa, è stato di grande significato il duplice intervento fatto da Giovanni Paolo II nella visita fatta a Faenza il 10 maggio 1986, esattamente 25 anni or sono, quando nell omelia della Celebrazione eucaristica in Piazza del Popolo ricordò la devozione alla Madonna delle Grazie dicendo tra l altro: Pronunzio questa professione di fede insieme con voi tutti, cari fratelli e sorelle, qui a Faenza, dinanzi all effigie tanto venerata della Madre di Dio, la Madonna delle Grazie. È per me motivo di intima gioia potermi trovare con voi davanti a questa effigie così caratteristica, che tanto ha segnato di sé la vostra storia, nelle ore liete come in quelle buie, e soprattutto si direbbe in queste ultime, richiamando i cuori a una sempre rinnovata fiducia nel soccorso della Madre di Dio, che non è mai mancato. La devozione alla Madonna delle Grazie, originata nel Quattrocento presso la chiesa dei padri Domenicani, divenne poi una devozione cittadina, e tanto essa fiorì e divenne feconda, da estendersi fino alla lontana Polonia a Varsavia e a Cracovia e persino in Lituania .

Ancora più significativo fu l intervento che il Papa improvvisò alla conclusione della Messa: Lascio alla vostra città e Chiesa di Faenza questa missione che viene espressa con il nome amatissimo : Madonna, Maria, Vergine Madre di Dio delle Grazie. Vorrei offrirvi di nuovo questo carisma con cui la vostra Chiesa vive da tanti secoli e che viene espressa con questa immagine, tradizione, religiosità e devozione alla Madonna delle Grazie Ringraziamo allora la Madonna che costituisce il segno della divina Provvidenza e il carisma della vostra Chiesa. Davanti a Lei laasciamoci tutti insieme uniti nella gratitudine reciproca e continua. Amen .

Le consegne fatte da Giovanni Paolo II diventano preziose in questa occasione, che deve essere accolta con fede e riconoscenza da parte delle parrocchie, per favorire la partecipazione dei fedeli alle manifestazioni religiose offerte dalla Diocesi o predisposte dalle stesse parrocchie, per esempio con i pellegrinaggi al Santuario nella Cattedrale, o nelle varie Peregrinatio.

Per favorire la partecipazioni a queste iniziative, la Penitenzieria Apostolica ha concesso particolari indulgenze nei seguenti casi:

 

  1. l indulgenza plenaria per i fedeli che parteciperanno devotamente a una celebrazione in onore della B.V. delle Grazie nella Basilica Cattedrale, dove l Immagine è conservata, alle consuete condizioni (confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo l intenzione del Sommo Pontefice) da domenica 8 maggio 2011, Festa della Beata Vergine delle Grazie, apertura dell Anno Mariano, a domenica 13 maggio 2012, giorno della chiusura delle celebrazioni; le celebrazioni in Cattedrale dovranno includere la recita del Padre Nostro, del simbolo della fede e l invocazione alla B.V. delle Grazie;
  2. nelle celebrazioni solenni presiedute dal Vescovo, alla fine della celebrazione eucaristica, è concessa la facoltà della Benedizione Papale a cui è annessa l indulgenza plenaria;
  3. l indulgenza plenaria per i fedeli che parteciperanno alle celebrazioni in onore della B.V.  delle Grazie nelle Parrocchie della Diocesi durante la Peregrinatio preparatoria;
  4. l indulgenza plenaria per i malati che si uniranno spiritualmente alle celebrazioni, di cui ai nn. 1, 2 e 3, anche attraverso lo strumento televisivo e radiofonico, alle consuete condizioni.

Faenza, 21 aprile 2011                                                       

                                                           + Claudio Stagni, Vescovo

                                                           Mons. Mariano Faccani Pignatelli, Cancelliere Vescovile

Libertà religiosa, via alla pace
Messaggio in occasione della Giornata mondiale della Pace (1 gennaio 2010)
Messaggi
20-12-2010

Il messaggio per la Giornata mondiale della pace del 1° gennaio 2011 affronta il tema della libertà religiosa, sia per quanto riguarda la sua espressione anche in ambito pubblico, sia per la possibilità di cambiare religione. Proprio perché la fede religiosa ha rilevanza anche pubblica, può essere uno strumento validissimo per la pace tra i popoli e la convivenza sociale.

Naturalmente si deve bandire ogni fanatismo e fondamentalismo religioso, che non è di per sé conseguenza inevitabile della religione, ma è frutto di deviazioni ideologiche di qualche eventuale appartenente per ragioni politiche, nazionalistiche o legate a interessi personali.

La libertà religiosa appartiene ai diritti e alle libertà fondamentali radicati nella dignità della persona (n.5), trascurando i quali si offende la dignità umana e insieme si minacciano la giustizia e la pace.

‘L’illusione di trovare nel relativismo morale la chiave per una pacifica convivenza è in realtà all’origine della divisione e della negazione della dignità degli esseri umani’ (n.3).

Il Papa fa un esame approfondito delle varie conseguenze legate sia al rispetto della libertà religiosa, sia alla sua violazione. Il rispetto reciproco è una conquista di civiltà, che nasce dall’educazione in famiglia, si esprime nelle relazioni tra persone e comunità, è sostenuta dal dialogo.

Quando viene violata la libertà religiosa ‘per mascherare interessi occulti, come ad esempio il sovvertimento dell’ordine costituito, l’accaparramento di risorse o il mantenimento del potere da parte di un gruppo’ (n.7) si possono provocare danni ingenti alle società. Vicende storiche anche recenti ne sono la prova provata.

Il Papa è entrato nell’argomento ricordando le persecuzioni subite dai cristiani  in Iraq in tempi recenti, e conclude rivolgendosi alle comunità cristiane che soffrono persecuzioni, da quelle vittime di violenze cruente, a quelle che subiscono forme più sofisticate contro la religione, come il rinnegamento della storia e dei simboli religiosi come avviene in occidente.

È un messaggio assai attuale sul quale si dovrà riflettere, per farlo diventare convinzione di molti per il bene e la pace di tutti.

Buon Natale 2010
Messaggio in occasione delle festività natalizie 2010
Messaggi
20-12-2010

Ridurre il Natale a una festa, magari la più grande di tutte, è una insidia che rischia di banalizzare un mistero fondamentale per la nostra vita: Dio si è fatto uomo, perché l’uomo diventi Dio. Non dobbiamo accontentarci di nulla di meno. Quando si pensa che Dio è venuto per mortificare l’uomo e tenerlo sottomesso, vuol dire che non si è capito nulla del mistero dell’incarnazione e dell’amore di Dio per l’umanità.

La fantasia dell’uomo non sarebbe mai arrivata a pensare ad una cosa del genere. Nelle mitologie antiche si parla di dei che scendono in mezzo agli uomini, ma non diventano uomini loro stessi. Il nostro Dio si è fatto in tutto simile a noi, eccetto il peccato. Questa è la grande considerazione che Dio ha per l’uomo, che si manifesta anche nell’arruolarlo nel suo progetto salvifico.

Sì, perché Dio non ci porta un lavoro già fatto, cioè non è Lui che ci sistema le cose, ma ci dà le indicazioni giuste e ci dona le energie necessarie perché facciamo la nostra parte. In questo modo di fare c’è il grande rispetto che Dio ha dell’uomo e della libertà che Lui gli ha donato.

Il Natale è una bellissima occasione che ogni anno ci viene data per renderci conto di questo fatto, misurato non tanto su quello che l’uomo sta facendo nell’ordine temporale, ma soprattutto per quello che è nella sua realtà vera, che comprende anche il suo destino eterno. ‘Dèstati, o uomo e riconosci la dignità della tua natura! Ricordati che sei stato creato ad immagine di Dio; che, se questa somiglianza si è deformata in Adamo, è stata tuttavia restaurata in Cristo’ (S. Leone Magno).

Gli auguri che ci scambiamo in occasione del Natale dovrebbero sottintendere questa realtà: comunque vadano le cose di questo mondo, noi siamo in buona compagnia, perché abbiamo l’Emmanuele, il Dio con noi, che è venuto a salvarci. Questa certezza è riposta non in un uomo che si può ingannare e può ingannare di conseguenza tutti, ma in un Uomo-Dio che vuole il nostro vero bene. I tempi li conosce Lui, ma sull’esito finale non possiamo dubitare.

Preghiamo perché possiamo fare anche noi la nostra parte, lieti di poter dare una mano a Dio stesso nel salvare noi e tutto il mondo.

                        + Claudio Stagni, vescovo

Lo stipendio di un prete
Messaggio in occasione della Giornata di sensibilizzazione per il sostegno economico alla Chiesa
Messaggi
20-11-2010

Domenica 21 novembre è la giornata per la sensibilizzazione alle offerte liberali per il sostentamento del Clero. Gli incaricati diocesani e i referenti parrocchiali stanno facendo il possibile per raggiungere i parroci e i fedeli e ricordare loro il dovere di ‘sovvenire alle necessità della Chiesa’, e in questa parte dell’anno aiutare i sacerdoti con le loro offerte. Purtroppo ogni anno le offerte calano un pochino, mentre cresce la tenacia e la disinformazione delle accuse alla Chiesa italiana sui soldi che riceve dallo Stato e su come vengono usati.

A questo riguardo credo che si possano fare alcune riflessioni. Anzitutto il sistema di sostegno alle attività di culto non riguarda solo la Chiesa cattolica, ma tutte le confessioni religiose che hanno un’intesa con lo Stato. Inoltre sono i cittadini che con una consultazione annuale in occasione della denuncia delle tasse indicano a chi deve andare la quota stabilita dallo Stato, mentre ovviamente le offerte liberali arrivano direttamente alle singole confessioni religiose.

Si deve tenere presente che la Conferenza episcopale italiana tutti gli anni rende conto allo Stato dei soldi spesi, secondo il rendiconto che le singole diocesi devono fare. Tali rendiconti sono pubblicati su Internet dal Servizio nazionale in modo aggregato e in modo più dettagliato dalle singole diocesi.

Sulla quantità della somma riversata alla Cei, diciamo solo che è esattamente un quarto di quanto lo Stato spende per le ormai famose auto blu. E con questi soldi quante cose riesce a fare la Chiesa, nella pastorale, per i beni culturali e nella carità, in Italia e all’estero.

E si aiuta anche il mantenimento dei sacerdoti, ai quali è assicurato ogni mese una cifra integrativa che garantisce un tetto massimo che va da 883 euro al mese per un prete appena ordinato, a 1380 euro per un vescovo prossimo alla pensione. Per valutare se questo è poco o tanto, teniamo presente che secondo l’Istat la linea della povertà assoluta per una persona sola, dai 15 ai 59 anni in area metropolitana nel 2009 era di 760,71 euro. Sia ben chiaro che i preti sono contenti dell’assegno integrativo dell’Istituto per il sostentamento, ma con quei soldi si vive decorosamente, non si diventa ricchi.

Dispiace che sulla stampa ogni tanto ci siano degli attacchi anche poco informati; ma dispiace ancora di più che tra i fedeli non ci sia conoscenza della realtà delle cose per contrastare le menzogne, e informare in modo corretto. Ecco allora l’importanza della Giornata di sensibilizzazione, per diffondere la conoscenza del sistema e dell’uso del denaro da parte della Chiesa, con l’invito a sostenere in questa occasione in particolare l’opera dei sacerdoti.

Preghiera per i cristiani dell’Iraq
Messaggi
13-11-2010

Domenica 21 novembre, Solennità di Cristo re dell universo, siamo sollecitati a ricordare nella preghiera i cristiani perseguitati, soprattutto in Iraq, ma anche in tutto il mondo. Pregheremo per i cristiani uccisi, cacciati, discriminati a causa del nome di Cristo, perché abbiano la forza di rimanere fedeli e di non cedere alla violenza. Pregheremo per i persecutori, perché si convertano per il bene loro e dei loro paesi. In tutte le chiese, durante tutte le Messe, si farà una particolare intenzione di preghiera per i cristiani perseguitati in Iraq e in tutto il mondo .

È triste che in un tempo in cui si fanno manifestazioni per difendere singole persone (anche la vita di una sola persona ha un valore infinito, non saremo certo noi a dimenticarlo) non si faccia nulla da parte di nessuno. Non una parola di condanna da parte dell Islam dei paesi interessati, non una parola o un gesto da parte dei padroni della grande stampa occidentale (preme di più il petrolio, di qualche decina di persone, per giunta cristiane ).

L ipocrisia dominante attribuisce ai fondamentalisti di turno le varie violenze, che intanto fanno l interesse di qualcuno, mentre non si vedono e non si sentono i non fondamentalisti.

Cristo l aveva detto: Hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi , ma ciò non toglie che questi siano segni di inciviltà, che rischiano di sprofondare quei paesi nella barbarie.

La nostra preghiera è un segno di comunione e di grande speranza. Il Signore dia coraggio e forza alle comunità cristiane che vivono nella terra da loro abitata prima di coloro che li vogliono cacciare come stranieri.

EDITTO per l’APERTURA del PROCESSO di BEATIFICAZIONE e CANONIZZAZIONE di PADRE DOMENICO GALLUZZI
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29-10-2010

Il magistero della Chiesa riguardo i presbiteri, confermato anche dagli insegnamenti di Benedetto XVI nel corso dell Anno Sacerdotale 2009-2010, afferma la configurazione del presbitero a Cristo, con Lui mediatore tra Dio e gli uomini e tra gli uomini e Dio.

La dottrina della Chiesa considera validi i sacramenti indipendentemente dalla santità del ministro, che può peccare e sbagliare; ma ciò nulla toglie alla necessaria, anzi indispensabile tensione verso la santità che deve abitare ogni cuore autenticamente sacerdotale (Benedetto XVI, 16/03/2009 alla Plenaria della Congregazione per il Clero).

È in tale contesto che si colloca la luminosa testimonianza di P. DOMENICO GALLUZZI O. P. (1906-1992), al secolo Giovanni Galluzzi, sacerdote professo nell Ordine dei Frati Predicatori (Domenicani). Da San Domenico attinse la convinzione di essere stato chiamato, grazie all Ordinazione sacerdotale, a partecipare ad una vita nuova , inaugurata da Cristo e dagli Apostoli, che esprime nella sintesi santificarsi per santificare , cioè corrispondere con totalità di amore al dono di santità ricevuto dal Signore Gesù, perché Egli renda efficace il ministero sacerdotale come dono di santificazione per il Popolo di Dio. Qui è tutta la vita, la missione e l attualità di P. Domenico, in una continuità serena, gioiosa e generosa, mai smentita dall entrata nell Ordine domenicano fino alla morte. 

Santificarsi: per P. Domenico significa annunciare la Parola di Dio dopo averla interiorizzata; immedesimarsi nella Celebrazione Eucaristica; prepararsi al Sacramento della Riconciliazione per favorire l incontro con Dio della persona che lo riceve; vivere con entusiasmo la propria conversione quotidiana alle virtù di Cristo. Nella dedizione amorosa al ministero egli trova davvero la radice della propria santificazione.

Santificare: per P. Domenico significa mettere i fedeli in contatto con Dio grazie alla parola e alla testimonianza di vita; far scoprire la verità e la bellezza dell amore di Dio per ogni persona e la sua inabitazione nell anima.

Dal suo ministero traboccano frutti di santità: in primo luogo la formazione di sacerdoti domenicani (dal 1938 è maestro degli studenti e poi dei novizi fino al 1947) che hanno onorato l Ordine con i talenti umani e la vita religiosa coerente. Fu pure la guida spirituale per i sacerdoti diocesani, carisma particolarmente apprezzato al suo arrivo a Faenza (ottobre 1948) dall allora Vescovo Mons. Giuseppe Battaglia, che l anno dopo lo nominò confessore nel Seminario.

A Faenza P. Domenico diventa ben presto punto di riferimento per i sacerdoti, i religiosi e le religiose della regione, donando consapevolezza e fiducia nella vocazione, come pure per i laici, aiutandoli a scoprire il senso della vita anche nella sofferenza, la vocazione personale, le vie dell impegno cristiano individuale e sociale. La sua carità sacerdotale si effonde su piccoli e grandi. Egli considera la persona che incontra nella totalità della sua realtà umana.

Tutto avviene nell ordinario di un servizio sempre disponibile, che passa quasi inosservato, una presenza senza clamore che viene spesso segnalata dal passaparola ammirato di chi l ha conosciuto e parla di lui come di un santo .

Dal 1948, con l approvazione dei superiori, P. Domenico comincia a impegnarsi per la fondazione dell Ara Crucis, monastero domenicano di vita contemplativa claustrale. A questa fondazione provvidenzialmente poté dedicare una prolungata cura formativa fino alla morte, cercando di trasmettere il volto materno del suo ideale, la santità, approfondita in una vita dedicata a Cristo Sacerdote, e particolarmente alla Parola di Dio e all Eucaristia, con il cuore di Maria. La vita delle monache, grazie alla preghiera d intercessione, vuole ravvivare, e se necessario riaccendere, il desiderio di santità nei sacerdoti e, di conseguenza, nel Popolo di Dio. L Ara Crucis tuttora richiama la figura di P. Domenico che per 44 anni è stato a Faenza una manifestazione della bontà misericordiosa di Dio con la paternità spirituale, la direzione interiore, il dono di consigli sapienti e l esemplarità trascinatrice della vita sacerdotale; richiama anche l irradiazione del suo amore soprattutto per l Eucaristia e per Maria.

 

La morte di P. Domenico, il 13 gennaio 1992, suscita una vasta eco. Tantissimi accorrono alle esequie, celebrate all Ara Crucis e nella Chiesa di San Domenico. Evidente la fama di santità e di grazie, confermata, tre anni dopo, in occasione della traslazione della salma dal cimitero di Faenza all Ara Crucis.

Tale fama, viva e intensa tuttora a 18 anni dalla morte, ha sollecitato il monastero Ara Crucis a costituirsi attore della Causa di Beatificazione di P.Domenico Galluzzi O. P., ai sensi dell art. 10 § 1 dell Istruzione Sanctorum Mater, con un atto approvato in data 9 giugno 2009 insieme all atto di nomina del Postulatore della Causa nella persona di P. Vito T. Gómez García, Postulatore generale dell Ordine dei Frati Predicatori.

Egli, il 18 aprile 2010, ha firmato il Supplex libellus con il quale chiede l apertura dell Inchiesta Diocesana sulla vita, le virtù, la fama di santità e i segni del menzionato Servo di Dio.  

In seguito, avendo ottenuto il consenso all introduzione della Causa dai Vescovi della Conferenza Episcopale dell Emilia Romagna nella sessione del 29 marzo 2010, è stato chiesto alla Congregazione delle Cause dei Santi debita autorizzazione e con lettera della medesima Congregazione, prot. n. 2952 1/10 del 20 agosto 2010 è giunto il Nulla Osta della Sede Apostolica.            Pertanto in data odierna abbiamo provveduto a Costituire gli Officiali per l Inchiesta Diocesana della Causa di Beatificazione e Canonizzazione del Servo di Dio Domenico Galluzzi, Sacerdote Professo nell Ordine dei Frati Predicatori (Domenicani)  affinché indaghino sulla vita, virtù, fama di santità e miracoli  dello stesso servo di Dio.

 La sessione di Apertura dell Inchiesta avrà luogo sabato 30 ottobre 2010 alle ore 15,30 nella cappella del Monastero Ara Crucis a Faenza.

È  perciò fatto obbligo a tutti coloro che fossero a conoscenza di fatti o circostanze riguardanti la vita o la morte del Servo di Dio, di informarne Noi o il Tribunale Delegato; e a tutti coloro che fossero in possesso di qualsiasi scritto, manoscritto o stampato, in originale o in copia autentica, a Lui comunque attribuito e che già non fosse stato consegnato alla Postulazione della Causa, di rimetterlo a Noi o al Tribunale Delegato, affinché possa essere utilizzato nello svolgimento del processo canonico. 

Stabiliamo, infine, che il presente Editto rimanga affisso per la durata di due mesi alle porte della Basilica cattedrale di Faenza-Modigliana, nonché della Curia diocesana di Faenza-Modigliana e che venga pubblicato sul settimanale diocesano Il Piccolo .

Messaggio per la Giornata diocesana della scuola
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11-10-2010

La ‘Giornata diocesana della scuola’ si propone lo scopo di far entrare nella coscienza delle nostre comunità cristiane l’importanza della scuola alla quale tutti i nostri ragazzi partecipano fino ad una età assai significativa della loro vita. Tutti passano per di lì. Come non avere a cuore un ambiente così decisivo per la formazione della loro personalità e per l’orientamento della loro vita?

La Chiesa vuole essere accanto ai docenti e agli alunni soprattutto nelle situazioni nuove che nella scuola essi devono affrontare, come la presenza di alunni di varia nazionalità e cultura. Ormai è un dato di fatto di fronte al quale è importante mettersi nel modo giusto.

Anzitutto si devono ugualmente evitare le chiusure preconcette e gli entusiasmi ingenui. Il tema è delicato e va affrontato in modo educativo, appunto, come la scuola per sua natura deve fare.

L’atteggiamento educativo richiede l’attenzione alle persone, prima ancora che alle loro diversità. Le persone vanno accolte, conosciute, amate, aiutate. Poi di fronte alle differenze si cerca di conoscerle, capirle e rispettarle.

Le differenze più evidenti e più sensibili sono certamente quelle religiose, di fronte alle quali occorre rispetto a tutti i livelli, ed evitare quell’atteggiamento così diffuso e offensivo, quando si dice: tutte le religioni sono uguali. Mentre si deve dire: tutte le persone sono uguali, qualsiasi religione professino.

Altre differenze interessanti sono quelle culturali, che raccolgono influssi di luoghi, tradizioni, mentalità e fedi, per comporre modi di vivere che è giusto conoscere, valutare e confrontare. A questo riguardo è possibile un dialogo, uno scambio e un reciproco arricchimento.

Naturalmente per fare questo in modo efficace per tutti, bisogna partire dal proprio patrimonio culturale, di cui essere consapevoli per difenderlo in ciò che vale, ma anche per essere pronti a lasciarsi interpellare da ciò che altre culture possono offrire. La scuola potrebbe aiutare a imparare questo esercizio, restando nell’ambito del metodo proprio, e preparando ad una pacifica convivenza delle varie culture. Ovviamente la scuola può fare la sua parte, che sarà resa più facile se anche tutti gli altri, dalla politica, al mondo del lavoro, all’economia e alle comunità religiose faranno la loro.

Buon anno scolastico dunque ai docenti e al personale della scuola, agli alunni e alle loro famiglie. E un invito alle comunità cristiane perché la ‘Giornata diocesana della scuola’, il 10/10/10, non resti una cabala o un’ambita pagella, ma sia l’occasione per una riflessione coinvolgente e per una preghiera.

Il senso delle vacanze
Messaggio in occasione delle vacanze estive 2010
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06-08-2010

Scrivo questo saluto per coloro che si preparano a fare qualche giorno di ferie lontano da casa, mentre sono in partenza per una visita alla missione di P. Giuliano Gorini in Kenya. Il primo pensiero quindi va a coloro che durante l’estate fanno viaggi per incontrare e aiutare missioni, iniziative umanitarie o svolgere progetti in varie parti del mondo, oppure si impegnano nei campi scuola e nei centri estivi per i nostri ragazzi.

Il bisogno di rivolgere un saluto a chi lascia le sue attività normali per allontanarsi da casa sia per riposo, sia per lavorare in modo diverso, nasce dal desiderio di essere accanto a tutti, di assicurare un ricordo e di augurare un ritorno sereno per una ripresa ancor più motivata nella vita di sempre.

All’idea di vacanza sempre più oggi si unisce quella di trasgressione, come se fosse necessario andare dove non si è conosciuti per fare quello che si vuole. Invece dovrebbe essere uno degli obiettivi di questi incontro, far conoscere le diverse usanze, portando rispetto ai luoghi e alle culture che si incontrano e mostrando le proprie varietà.

Ai cristiani poi va sempre ricordato di far tesoro del tempo che si ha a propria disposizione per pensare anche allo spirito, curando il silenzio e la preghiera, visitando i santuari e le bellezze naturali.

Infine un pensiero lo rivolgo anche a coloro che passeranno l’estate a casa o per motivo di lavoro, o perché si deve risparmiare proprio a causa della mancanza di lavoro, o perché impossibilitati a muoversi per malattia. Si tratterà di organizzarsi un po’, ricordando che le vacanze di massa sono un fenomeno abbastanza recente, e che a volte c’è più calma nelle nostre città che nei luoghi di villeggiatura. E il pensiero dei malati dovrebbe farci affrontare tutte le altre difficoltà.

L’auspicio è che dopo l’estate si possa riprendere la normale attività più rilassati, per affrontare i problemi vecchi e nuovi che ci attendono.

Auguro quindi ogni bene a quelli che partono e a quelli che restano, per vivere il tempo libero di questa stagione come una occasione per esprimere il meglio di noi stessi, davanti a Dio e con il nostro prossimo.

                              + Claudio Stagni, vescovo

Decreto di Istituzione della Comunità Propedeutica Residenziale
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29-06-2010

DECRETO

EREZIONE DELLA COMUNITA PROPEDEUTICA RESIDENZIALE

a norma dei nn. 47 e 50 de La formazione dei presbiteri nella Chiesa italiana. Orientamenti e norme per i seminari (Conferenza episcopale italiana, 4 novembre 2006)

 

La formazione dei candidati agli ordini del diaconato e del presbiterato richiede un attenzione sempre più diligente che tenga cioè conto delle condizioni spirituali, culturali e umane dei giovani che intraprendono oggi questo cammino.

Le norme della Chiesa propongono al riguardo un periodo propedeutico all ingresso al Seminario maggiore, in modo da integrare la preparazione culturale, avviare un percorso di vita spirituale e favorire la conoscenza dei candidati da parte dei responsabili diocesani della formazione seminaristica.

Preso atto delle norme previste da La formazione dei presbiteri nella Chiesa italiana. Orientamenti e norme per i seminari (Conferenza episcopale italiana, 2006) per quanto riguarda la Comunità propedeutica;

 

DECRETIAMO

 

  1. la sede della Comunità Propedeutica è presso il Seminario diocesano Pio XII, viale Stradone 30, Faenza;
  2. a norma del n. 49 del citato documento, Responsabile della Comunità Propedeutica nella Diocesi di Faenza-Modigliana, è il M. Rev.do don Michele Morandi; Direttore spirituale è il M. Rev.do Mons. Mario Piazza, parroco di S. Giuseppe artigiano.

Gli incarichi hanno la durata di cinque anni da oggi.

Faenza, 29 giugno 2010, Solennità dei Ss. Pietro e Paolo