Dispiace che non siano conosciuti i meccanismi del sistema di sostegno economico alla Chiesa; non si sa, per esempio, che le offerte per i sacerdoti di fatto liberano denaro per le finalità di culto e di carità. Questo disinteresse purtroppo diffuso sta diventando pure pericoloso, perché i discorsi contro
Ad un convegno del Sovvenire il vescovo Bregantini raccontò una simpatica e significativa fiaba. Un re per la festa di nozze del figlio non aveva il vino per la festa popolare che era stata indetta e chiese ai suoi sudditi di portare ognuno un fiasco di vino, pensando che era poca cosa per una festa così importante. Ma quando si andò ad attingere dalla botte che era stata riempita, uscì solo acqua.
Cos’era successo? Ognuno dei cittadini aveva portato un fiasco d’acqua, pensando che tanto nell’insieme nessuno se ne sarebbe accorto.
È quello che sta succedendo con le offerte per i sacerdoti. Forse non è stato efficace proporle come offerte deducibili, ma ormai dovrebbe essere chiaro che sono offerte liberali, e sono significative anche quelle di piccola entità. Si ha invece l’impressione che non ci sia sufficiente informazione in casa nostra, mentre un diritto dei fedeli conoscere le notizie essenziali sul sostegno economico alla Chiesa italiana, per regolarsi di conseguenza.
È necessario pertanto che i parroci e i referenti parrocchiali utilizzino i sussidi che vengono messi a disposizione da parte del Servizio nazionale, e spendano qualche parola per ricordare il dovere che i cristiani hanno di ‘sovvenire alle necessità della Chiesa’, il che significa anche contribuire al sostentamento dei loro sacerdoti.
Siamo consapevoli delle difficoltà che stanno incontrando le famiglie italiane e insieme ad esse anche le nostre parrocchie; proprio per questo è necessario che tutti facciano la loro parte perché con il poco di molti si può fare tanto. Cristo Re, che viene celebrato nella solennità liturgica di quella domenica, converta i nostri cuori per la diffusione del suo Regno e per il sostegno dei suoi ministri.