Lo stipendio di un prete

Messaggio in occasione della Giornata di sensibilizzazione per il sostegno economico alla Chiesa


Domenica 21 novembre è la giornata per la sensibilizzazione alle offerte liberali per il sostentamento del Clero. Gli incaricati diocesani e i referenti parrocchiali stanno facendo il possibile per raggiungere i parroci e i fedeli e ricordare loro il dovere di ‘sovvenire alle necessità della Chiesa’, e in questa parte dell’anno aiutare i sacerdoti con le loro offerte. Purtroppo ogni anno le offerte calano un pochino, mentre cresce la tenacia e la disinformazione delle accuse alla Chiesa italiana sui soldi che riceve dallo Stato e su come vengono usati.


A questo riguardo credo che si possano fare alcune riflessioni. Anzitutto il sistema di sostegno alle attività di culto non riguarda solo la Chiesa cattolica, ma tutte le confessioni religiose che hanno un’intesa con lo Stato. Inoltre sono i cittadini che con una consultazione annuale in occasione della denuncia delle tasse indicano a chi deve andare la quota stabilita dallo Stato, mentre ovviamente le offerte liberali arrivano direttamente alle singole confessioni religiose.


Si deve tenere presente che la Conferenza episcopale italiana tutti gli anni rende conto allo Stato dei soldi spesi, secondo il rendiconto che le singole diocesi devono fare. Tali rendiconti sono pubblicati su Internet dal Servizio nazionale in modo aggregato e in modo più dettagliato dalle singole diocesi.


Sulla quantità della somma riversata alla Cei, diciamo solo che è esattamente un quarto di quanto lo Stato spende per le ormai famose auto blu. E con questi soldi quante cose riesce a fare la Chiesa, nella pastorale, per i beni culturali e nella carità, in Italia e all’estero.


E si aiuta anche il mantenimento dei sacerdoti, ai quali è assicurato ogni mese una cifra integrativa che garantisce un tetto massimo che va da 883 euro al mese per un prete appena ordinato, a 1380 euro per un vescovo prossimo alla pensione. Per valutare se questo è poco o tanto, teniamo presente che secondo l’Istat la linea della povertà assoluta per una persona sola, dai 15 ai 59 anni in area metropolitana nel 2009 era di 760,71 euro. Sia ben chiaro che i preti sono contenti dell’assegno integrativo dell’Istituto per il sostentamento, ma con quei soldi si vive decorosamente, non si diventa ricchi.


Dispiace che sulla stampa ogni tanto ci siano degli attacchi anche poco informati; ma dispiace ancora di più che tra i fedeli non ci sia conoscenza della realtà delle cose per contrastare le menzogne, e informare in modo corretto. Ecco allora l’importanza della Giornata di sensibilizzazione, per diffondere la conoscenza del sistema e dell’uso del denaro da parte della Chiesa, con l’invito a sostenere in questa occasione in particolare l’opera dei sacerdoti.

20-11-2010