Giustamente la giornata mondiale della pace è stata fissata in una festa civile, il primo giorno dell’anno. La pace infatti è un bene di tutti, che deve stare a cuore a tutti, e che tutti devono costruire. Non sarebbe stata la stessa cosa se si fosse scelto per esempio il giorno di Natale, nonostante ora siano in tanti a volerlo ridurre alla festa della pace, dell’amore, della bontà, ecc. Il Natale è la festa del Principe della Pace, di colui che ha dato le coordinate essenziali per costruire la pace, e cioè la verità, la giustizia, l’amore e la libertà. E dire che fu il papa Paolo VI a istituire la Giornata mondiale della pace, e con scelta veramente “laica” indicò il primo gennaio, quando all’inizio del nuovo anno gli uomini si fanno reciprocamente auguri di serenità, si benessere e di pace.
E’ pure necessario che la pace non diventi una prerogativa esclusiva di qualcuno, che vi mette il proprio copyright, e se non si manifesta, non si protesta, non si grida con lui o come vuole lui non si è per la pace. E’ chiaro che la pace è un bene che tutti intendono perseguire (anche coloro che per assurdo fanno la guerra). Dove ci si differenzia invece potranno essere i diversi modi per raggiungere la pace. E questo fa parte di un pluralismo che va rispettato, e che può far bene all’esito finale, in ordine al quale ci possono essere percorsi fatti insieme, collaborazioni parziali e soprattutto il rispetto l’uno dell’altro, cioè di ogni persona umana.
Nel messaggio per la giornata mondiale 2007, che ha per tema: “La persona umana, cuore della pace”, il Papa dopo aver affermato che la pace è nel disegno di Dio creatore, dice: “L’insieme di regole dell’agire individuale e del reciproco rapportarsi delle persone secondo giustizia e solidarietà, è iscritta nelle coscienze, nelle quali si rispecchia il progetto sapiente di Dio’ La pace è quindi anche un compito che impegna ciascuno ad una risposta personale coerente col piano divino”.
E’ pertanto fuori luogo l’affermazione di quanti ritengono che siano le religioni a fomentare le guerre. Caso mai sono le ideologie (anche quelle che pretendono di ispirarsi a motivi religiosi) ad alimentare “l’irrazionalità” che porta allo scontro tra le persone e tra i popoli. E’ infatti la ragione a rendere possibile il dialogo tra gli uomini e tra i popoli. Per questo è importante la riflessione che il Papa sta proponendo ripetutamente sulla ragione, fondamento per una intesa e una pace vera tra tutti gli uomini.
La pace ha un cuore: il tuo
Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace
22-12-2006