L’ecumenismo vive un momento favorevole, si scrive sui giornali. Può darsi, ma non vorrei che si considerasse realtà ciò che scrive la stampa e soprattutto il modo in cui la stampa lo presenta. Infatti a chi vive sull’onda delle “agenzie di stampa” basta un gesto per scrivere che tutto è perduto, o per scrivere che tutto ormai è a posto. L’ecumenismo dei gesti corre questo rischio. Ma nella nostra età mediatica non se ne può fare a meno.
Ciò che recentemente è avvenuto in Turchia tra papa Benedetto XVI e il Patriarcato ecumenico di Costantinopoli, è indubbiamente una cosa grande, perché segno di un cammino lungo e diffuso, sia a livello di commissioni di studio, sia nei rapporti tra le varie Chiese; pensiamo solo ai luoghi di culto dati in uso ai greci ortodossi in Italia da parte della Chiesa cattolica.
Ma l’impegno che viene chiesto a noi nella settimana di preghiera per l’unità dei cristiani è un’altra cosa. Anzitutto si tratta di pregare, credendoci, per chiedere il dono dell’unità. Poi si tratta di riflettere anche sulle ragioni e sulle prospettive del cammino verso l’unità.
Il tema per quest’anno recita: “Fa sentire i sordi e fa parlare i muti”, e si rifà ad una guarigione di un sordomuto nel vangelo di Marco, dove al termine del racconto la gente ha quella esclamazione. Il tema lo si può prendere, come fa il sussidio interconfessionale preparato per quest’anno, come l’occasione per pregare per l’unità dei cristiani e unirsi per dare una risposta alla sofferenza umana. Ma si potrebbe anche ricordare il gesto dell’Effata che viene compiuto nel battesimo, con l’invito al neo battezzato di poter ascoltare presto la Parola di Dio e cantare le sue lodi.
Non sembri questa impostazione troppo intimistica, perché sarà questo il punto di incontro più serio tra le varie Chiese, quando cioè insieme potremo ascoltare la parola di Dio, e trovare una ricchezza nella varietà degli apporti, e celebrare uniti il culto all’unico Dio. Nella preghiera non possiamo trascurare questa meta che potrà anche essere lontana, ma è quella che risponde alla preghiera di Gesù perché tutti siano una cosa sola.
Intanto va sempre bene rispettarci e non parlare male gli uni degli altri, e, se c’è l’occasione, fare anche della carità insieme.
In preghiera per l’unità
Messaggio per la Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani 2007
12-01-2007