Scrivo questo saluto per coloro che si preparano a fare qualche giorno di ferie lontano da casa, mentre sono in partenza per una visita alla missione di P. Giuliano Gorini in Kenya. Il primo pensiero quindi va a coloro che durante l’estate fanno viaggi per incontrare e aiutare missioni, iniziative umanitarie o svolgere progetti in varie parti del mondo, oppure si impegnano nei campi scuola e nei centri estivi per i nostri ragazzi.
Il bisogno di rivolgere un saluto a chi lascia le sue attività normali per allontanarsi da casa sia per riposo, sia per lavorare in modo diverso, nasce dal desiderio di essere accanto a tutti, di assicurare un ricordo e di augurare un ritorno sereno per una ripresa ancor più motivata nella vita di sempre.
All’idea di vacanza sempre più oggi si unisce quella di trasgressione, come se fosse necessario andare dove non si è conosciuti per fare quello che si vuole. Invece dovrebbe essere uno degli obiettivi di questi incontro, far conoscere le diverse usanze, portando rispetto ai luoghi e alle culture che si incontrano e mostrando le proprie varietà.
Ai cristiani poi va sempre ricordato di far tesoro del tempo che si ha a propria disposizione per pensare anche allo spirito, curando il silenzio e la preghiera, visitando i santuari e le bellezze naturali.
Infine un pensiero lo rivolgo anche a coloro che passeranno l’estate a casa o per motivo di lavoro, o perché si deve risparmiare proprio a causa della mancanza di lavoro, o perché impossibilitati a muoversi per malattia. Si tratterà di organizzarsi un po’, ricordando che le vacanze di massa sono un fenomeno abbastanza recente, e che a volte c’è più calma nelle nostre città che nei luoghi di villeggiatura. E il pensiero dei malati dovrebbe farci affrontare tutte le altre difficoltà.
L’auspicio è che dopo l’estate si possa riprendere la normale attività più rilassati, per affrontare i problemi vecchi e nuovi che ci attendono.
Auguro quindi ogni bene a quelli che partono e a quelli che restano, per vivere il tempo libero di questa stagione come una occasione per esprimere il meglio di noi stessi, davanti a Dio e con il nostro prossimo.
+ Claudio Stagni, vescovo