L’ennesima serie di cambiamenti introdotti nella scuola, rischia di attirare l’attenzione più del significato fondamentale di questa istituzione, che resta decisiva per il futuro della nostra società.
Desidero porgere un saluto anzitutto agli alunni che iniziano o riprendono il cammino della loro formazione intellettuale, per prepararsi alla vita. La formazione culturale resta alla base di qualsiasi attività sarà poi svolta nella vita.
Un saluto ai genitori e alle famiglie (ai nonni che accompagnano i nipotini a scuola). Non assumete atteggiamenti troppo protettivi dei vostri bambini, soprattutto se questo inconsapevolmente tende a supplire una vostra latitanza in famiglia. Credo che in linea di massima si debba dar credito all’insegnante, perché sarebbe strategicamente sbagliato svalutare agli occhi degli alunni un’autorità che in ogni caso essi dovranno tenere per qualche tempo.
Saluto pure gli insegnanti per il lavoro che svolgono per i nostri ragazzi, soprattutto quelli che hanno capito di avere una missione delicata non solo nell’insegnamento, ma nell’educazione più ampia dei loro alunni. I ragazzi vi guardano non solo per la materia che insegnate, ma anche per le convinzioni che avete e che lasciate trasparire, per il carattere, le scelte di vita e per i valori in cui credete.
E’ un peccato che l’attenzione per la scuola sia scesa dalla politica intesa come ricerca del bene comune, al pragmatismo della politica delle lobby e degli interessi di parte.
Basterà il voto in condotta a dare importanza all’impegno educativo che nel suo complesso la scuola deve avere, avendo tra le mani delle persone in crescita, verso le quali tutto può lasciare un segno per sempre?
La delicatezza della questione coinvolge anche la premura della Chiesa e delle comunità cristiane, che in queste settimane seguono con affetto il ritorno dei loro ragazzi. Mentre cerchiamo di accoglierli e di accompagnarli nella ripresa della scuola, nella partecipazione alla parrocchia, nel ricupero delle consuete attività, ricordiamo di pregare per loro, per i loro educatori, per le loro famiglie perché anche il nuovo anno sia per tutti un anno in cui poter crescere in età, sapienza e grazia.