Noi Animatori di Comunità del Progetto Policoro dell’Emilia Romagna e del Triveneto vogliamo mandare un abbraccio di solidarietà ai giovani delle diocesi e a tutte le persone che in questo momento fanno più fatica. Ancora non sappiamo quando usciremo dalla chiusura totale e, mentre il tempo si dilata, la quotidianità è cambiata, rendendo indispensabili i mezzi di comunicazione informatici. I ragazzi sono a casa, studiano attraverso Meet, si incontrano sulle chat e sui social network, e così anche noi: svolgiamo le formazioni online, ci scambiamo mail e videochiamate, ripensiamo le nostre attività alla luce di questa emergenza e alle sfide che lancia verso il futuro. Restiamo “connessi” con le persone, col territorio, con i ragazzi, distanti ma uniti.
Vogliamo abbracciare tutti quelli che vivono in “frontiera”, per salvare le vite di chi è malato e avere cura dei poveri e degli ultimi che soffrono più di prima la loro condizione; vogliamo abbracciare chi continua a lavorare “per non farci mancare nulla” e anche chi ha dovuto fermare la propria attività, anche a caro prezzo, nel rispetto della legge, proteggendo sé e gli altri. Ci uniamo ai giovani che attendono di potersi riabbracciare dal vivo; usiamo questo tempo per coltivare il desiderio di mettere in gioco la nostra vita, come Papa Francesco ci ha invitato a fare nell’omelia della domenica delle Palme:
Cari amici, guardate ai veri eroi, che in questi giorni vengono alla luce: non sono quelli che hanno fama, soldi e successo, ma quelli che danno sé stessi per servire gli altri. Sentitevi chiamati a mettere in gioco la vita. Non abbiate paura di spenderla per Dio e per gli altri, ci guadagnerete! Perché la vita è un dono che si riceve donandosi. E perché la gioia più grande è dire sì all’amore, senza se e senza ma. Dire sì all’amore, senza se e senza ma. Come ha fatto Gesù per noi.