XXI Giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico
Disarmiamoci! Il nome del Dio in cui crediamo è PACE
Dopo la celebrazione del XX anniversario della sua nascita, la Giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico ritorna in uno scenario drammatico, quello della guerra in Ucraina: che, peraltro, è solo la punta dell’iceberg di un mondo in guerra. Quella che è stata definita da papa Francesco la “terza guerra mondiale a pezzi” ha raggiunto nel 2022 l’Europa, ma già nel 2014 nel Donbass scoppiò una guerra scivolata via nell’indifferenza generale, per non parlare della guerra nella ex Yugoslavia nell’ultimo decennio del Novecento. E dei teatri di guerra ormai dimenticati in Siria, Yemen, Repubblica democratica del Congo, Libia, Palestina, Afghanistan, Iraq, Libano, Sud Sudan e in tanti altri paesi.
La Giornata, nata all’indomani dell’11 settembre 2001 per scongiurare il paventato “scontro di civiltà”, dopo alcuni anni ha assunto come data fissa il 27 ottobre per ricordare l’incontro interreligioso convocato da Giovanni Paolo II nel 1986 ad Assisi per richiamare la responsabilità dei leader religiosi ad agire a favore della pace.
Siamo consapevoli del sottile legame tra religioni e violenza, siamo consapevoli delle polarità insite nei testi sacri delle nostre religioni e delle letture fondamentaliste che spesso se ne fanno, letture che semplificano la realtà e fomentano la guerra.
La guerra ha spesso venature religiose, ma il nome autentico di Dio è pace. Se vogliamo dire Dio dobbiamo dire pace. L’unica via che, attraverso il dialogo, ci conduce a Dio è quella della pace.
Esprimiamo perciò con forza un NO alla guerra, alla produzione e al commercio delle armi e un SÌ al ricorso alle trattative diplomatiche e al disarmo totale. Incontriamoci per aiutarci a radicare in noi le parole e i gesti di pace che ci sono offerti dal nucleo fondante dei nostri testi sapienziali!
Come recita una dichiarazione delle Nazioni Unite: “Poiché le guerre iniziano nella mente degli uomini, è nella mente degli uomini che devono essere costruite le difese della pace” (Atto costitutivo dell’UNESCO – Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura, 1945).
Impegniamoci, cristiani e musulmani, per essere unanimemente costruttori della cultura della pace in famiglia, a scuola, nella società e nelle comunità religiose; e per soccorrere e accogliere i profughi di ogni guerra senza alcuna discriminazione, condividendo i beni materiali e immateriali che il Creatore ci ha donato e dando voce al germe di fratellanza e sorellanza che abita il nostro essere creato da Dio.
Invitiamo ogni donna e ogni uomo di buona volontà a organizzare attorno al 27 ottobre incontri che siano frutto della creatività di ciascuna e ciascuno per celebrare questa XXI Giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico dedicata alla pace tra i popoli, e perciò alla vita.
Comitato promotore nazionale della Giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico