Vieni Signore Gesù! Vieni con la tua giustizia e la tua pace. Abbiamo manifestato per la pace. Abbiamo pianto perché popoli cristiani, che dicono di conoscerti e di amarti, continuano a combattersi, a uccidersi. Nonostante le tragedie umane, le distruzioni insensate, la ferocia contro i propri fratelli, la guerra non sembra placarsi. Le nubi hanno fatto piovere il Giusto. Il Salvatore è già venuto e per ogni giorno della nostra vita viene sempre. Dunque, cosa deve avvenire perché l’umanità non distrugga se stessa? Quale alba deve sorgere su di noi recidivi, ribelli rispetto al dono del Signore? Non bastano i morti, le famiglie distrutte, le inaudite violenze delle torture sugli innocenti? Non bastano la ferocia e l’accanimento distruttivo che lasciano solo macerie e non aprono spiragli alla voglia del perdono, all’abbraccio fraterno? Perché il fuoco che il Signore è venuto a portare non riscalda ancora i nostri cuori e non li mobilita, con slancio e bramosità di bene, nell’opera congiunta della costruzione diuturna della pace? Forse, in noi non c’è desiderio di Dio. Il nostro cuore è pieno di tutto e non c’è posto per Lui, che viene con splendore a visitarci, per farci dono di Lui stesso amore infinito, senza tramonto. Forse, in noi non c’è conversione vera e profonda. Forse, non vogliamo che Dio abiti in noi, con noi. Il nostro io si è ingrandito a dismisura, al punto che ci riempie con tutto sé stesso e non lascia spazio per Colui che ci ama e si fa uno di noi per dirci quanto ci ama perdutamente. Perché il nostro cuore e il nostro spirito non vibrano più per Colui che è Signore-nostra-vita, Signore-nostra-giustizia, Signore-nostra-pace? Siamo, forse, impazziti? Di fronte al Signore che viene a visitarci possiamo rallegrarci solo mediante una conversione che fa ritrovare noi stessi secondo quell’immagine secondo cui siamo fatti.
Carissimi tutti, piccoli, grandi, nonni, il vescovo che il Signore ha affidato alla vostra misericordia, vi supplica, vi prega, vi scongiura: non tenete chiuse le porte del vostro cuore a Colui che viene per donarci il Padre e lo Spirito d’amore, perché siamo davvero un’unica famiglia, che vive della sua Vita, della sua Bellezza, della sua Creatività. Il sovrabbondante dono che il Figlio ci reca è potenza di Dio che fa nuove tutte le cose, le nostre famiglie, le nostre comunità, associazioni, aggregazioni e movimenti. Accogliamo l’Amore pieno della Verità! Buon Natale e felice anno nuovo.
+ Mario Toso
Vescovo di Faenza-Modigliana