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La scomparsa della piccola Sara Cantagalli. Le parole del vescovo Mario Toso: “Preghiamo per tutti coloro toccati da questo dolore”

Di seguito riportiamo le dichiarazioni del vescovo, monsignor Mario Toso, in merito alla morte della piccola Sara Cantagalli, faentina di 6 anni scomparsa per un tumore.

È con profonda tristezza che abbiamo appreso della scomparsa prematura della cara Sara Cantagalli. In questi momenti difficili la fede e la speranza sono messe alla prova. Sono molte le domande che anche i discepoli di Gesù Cristo non possono evitare. Papa Francesco, il 29 maggio 2015, incontrando alcuni bambini ammalati, così rifletteva a voce alta: «C’è anche una domanda la cui spiegazione non si impara nelle catechesi. È la domanda che tante volte io mi faccio, e tanti di voi, tanta gente si fa: “Perché soffrono i bambini?”. E non ci sono spiegazioni. Anche questo è un mistero. Soltanto guardo Dio e domando: “Ma perché?”. E guardando la Croce: “Perché Tuo figlio è lì? Perché?”. È il mistero della Croce», il cui sbocco sta nella risurrezione di Cristo.

Il mistero della Croce, della sofferenza della Madre di Gesù ai piedi della croce del Figlio ci indica la strada che siamo chiamati a percorrere. Maria certamente non voleva la morte del Figlio. Era tenacemente e incrollabilmente accanto a Lui. Anche noi non vogliamo che i nostri bimbi muoiano. Siamo accanto a loro con un cuore straziato. Sappiamo che da soli non possono difendersi dal male che li sovrasta. Con forza e fiducia poniamo la piccola e dolce Sara nelle mani del Padre. Preghiamo per papà Mattia e mamma Maria che ci hanno testimoniato un amore senza misura. Preghiamo per quanti sono stati toccati dalle sofferenze della piccola Sara. Tutti abbiano consolazione e speranza in Colui che ha vinto la morte.

Mario Toso, vescovo


Diocesi in lutto: è morto Antonio Verna, incaricato alla Pastorale missionaria. Le esequie mercoledì 10 luglio in Cattedrale

La Diocesi di Faenza-Modigliana è in lutto. E’ morto nella notte tra venerdì 5 e sabato 6 luglio Antonio Verna, incaricato, insieme alla moglie Antonella, per la Pastorale missionaria. Siamo vicini ad Antonella, alle figlie Maria, Noemi, Benedetta e Maddalena. Preghiamo per lui e ci uniamo, come fratelli, al dolore della sua famiglia avendo nel cuore gratitudine per l’amore che Antonio ha costruito.

La Santa Messa Esequiale per Antonio, sarà celebrata mercoledì 10 luglio alle 9,45 in Cattedrale presieduta dal vescovo, monsignor Mario Toso. Per i presbiteri e i diaconi è necessario portare camice e stola viola.


Il vescovo Mario presenta il libro ‘Chiesa e democrazia’ a Fiumicino

mario toso presentazione libro
«È una conquista dei secoli scorsi il convincimento che la promozione della persona umana è inscindibile dallo sviluppo della democrazia, intesa soprattutto come incessante costruzione di senso e di forma di vita sociale e politica mediante il concorso di tutti». Su questo concetto tratto dal libro «Chiesa e democrazia» del vescovo Mario Toso della Diocesi di Faenza-Modigliana, la giornalista Emma Evangelista ha introdotto la presentazione del volume che si è tenuta ieri pomeriggio nella Sala del consiglio del Comune di Fiumicino. L’autore ha dialogato con il vescovo Gianrico Ruzza, Mario Baccini, sindaco di Fiumicino, Roberto Severini, presidente del consiglio comunale, e Riccardo Graziano, capo di gabinetto.
Nel discorso sono emerse le sfide della politica nella prospettiva della 50ma edizione delle Settimane Sociali dei Cattolici in Italia. Disuguaglianze, dipendenze, intelligenza artificiale, difficoltà della partecipazione politica, giovani che con difficoltà accedono al percorso dell’impegno politico. In questa direzione il vescovo Toso ha sottolineato l’urgenza dell’educazione alla libertà, che sia però incentrata sul rispetto dell’altro. Ogni persona è singolarità ma è anche apertura al vero, al bene, a Dio, alla solidarietà: «la libertà è anche impegno da parte di ciascuno di liberare gli altri dalle catene». Per l’autore «È importante che lo stato sociale che deve consentire diritti individuali e sociali» progredisca nella crescita di una «democrazia deliberativa non solo partecipativa, nella quale i cittadini concorrano alla realizzazione di servizi».
Il vescovo Gianrico ha osservato l’opportunità per il lettore di cogliere con chiarezza gli snodi storici della dottrina sociale della Chiesa. Il secondo elemento evidenziato riguarda che «c’è un primato oggi dell’economia e della finanza sulla politica e questo non va bene». L’ultima idea si riferisce alla crisi della democrazia identificata nella «decostruzione della sua essenza etica». Una democrazia ad alta intensità deve avere un riferimento valoriale etico, ha concluso il vescovo Ruzza, «altrimenti diventa una serie di regole senza anima, e senza anima la vita non c’è».

Madre Maria Costanza Zauli è venerabile

Durante l’Udienza concessa a Sua Eminenza Reverendissima il Signor Cardinale Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi, il Sommo Pontefice ha autorizzato il medesimo Dicastero a promulgare i Decreti riguardanti le virtù eroiche della Serva di Dio Maria Costanza Zauli (al secolo: Palma Pasqua), Religiosa professa delle Ancelle del Sacro Cuore e Fondatrice delle Ancelle Adoratrici del Santissimo Sacramento; nata il 17 aprile 1886 a Faenza (Italia) e morta a Bologna (Italia) il 28 aprile 1954.

 

 

 

 

La Venerabile Maria Costanza Zauli

 

La Venerabile Serva di Maria Costanza Zauli nacque a Faenza (Ravenna) il 17 aprile 1886, alla vigilia della domenica delle Palme e fu battezzata col nome di Palma Pasqua. Crebbe in un contesto familiare molto religioso e sin dal giorno della Prima Comunione promise di consacrare la sua vita a Gesù. Il 15 agosto 1905, a 19 anni, lasciò la famiglia per entrare nella Congregazione delle “Ancelle del Sacro Cuore” di Bologna. Tre anni più tardi, emise la professione col nome di Suor Costanza.

Il suo primo incarico fu quello di accudire le piccole alunne del Collegio della Congregazione, ma durante la Prima guerra mondiale suor Costanza venne inviata come infermiera all’ospedale militare di Bologna. Nel 1916 iniziò per lei un lungo periodo di frequenti infermità che la portarono, a partire dal 1923, a restare allettata per molti anni. In questo periodo della sua vita Ella maturò il proposito di fondare una nuova comunità religiosa contemplativa, dedita all’adorazione continua del Santissimo Sacramento, col fine di pregare per la conversione del mondo, per le vocazioni sacerdotali e religiose e per l’unità della Chiesa. Nonostante la sua infermità, ottenute le autorizzazioni necessarie a far nascere l’Opera, seguì la costituzione del primo monastero e, il 3 agosto 1933, nel giorno dell’inaugurazione, Suor Costanza si ristabilì alzandosi dal letto dopo dieci anni. La Congregazione delle Ancelle Adoratrici del Santissimo Sacramento venne eretta canonicamente nel 1935 ed ella raccolse attorno a sé molte consorelle disposte a dedicarsi a quest’opera di adorazione costante e continua. Trascorso il resto della sua vita nel convento di Bologna, vi morì il 28 aprile 1954.

La Venerabile Serva di Dio nutrì la sua fede, germogliata nell’ambiente familiare e parrocchiale, corroborandola nelle prove dolorose subite nel corso della vita. Fulcro della sua spiritualità era l’ardore per il Santissimo Sacramento, definito “il sole” che illumina tutta l’esistenza. L’adorazione eucaristica divenne pertanto la caratteristica fondante della nuova comunità da lei istituita. Aveva particolarmente a cuore la santificazione dei sacerdoti, per i quali aveva offerto la vita ed esercitò sempre la carità verso gli altri sin dall’inizio della sua esperienza religiosa, prodigandosi dapprima per le sue allieve, trattate con sentimento materno e per le consorelle verso cui tenne sempre un atteggiamento umile e rispettoso, e in seguito dedicandosi ad alleviare le sofferenze dei feriti in guerra, ricoverati nell’ospedale presso il quale prestò servizio. Aveva fatto anche un voto di immolazione e sopportò con cristiana fiducia la malattia che l’aveva allettata, offrendo al Signore la sua sofferenza per la santificazione del clero. Ella si mantenne obbediente ai vescovi e ai direttori spirituali, e condusse una vita umile, nel nascondimento. La sua fama di santità, dapprima circoscritta a Bologna, si diffuse dopo la sua morte anche in altre parti del mondo.

Fonte: Dicastero Cause dei Santi https://www.causesanti.va/it/venerabili/maria-costanza-zauli-al-secolo-palma-pasqua.html

 


Suor Maria Immacolata dell’Istituto Ghidieri è tornata alla Casa del Padre. Il 19 giugno le esequie a Sant’Agostino

suori mmacolata

Suor Maria Immacolata della Santa Casa di Nazareth è tornata, il 15 giugno scorso, alla Casa del Padre.

È nata a Dovadola (Forlì-Cesena) il 28 agosto nel 1936. All’età di 13 anni entra nel Collegio dell’Istituto Ghidieri per imparare a lavorare il telaio. Rientrata a casa, all’età di 20 anni matura la scelta della vita consacrata e entra nell’Istituto Ghidieri delle Suore Lauretane del Terz’Ordine di San Francesco (dal 2011 confluite nella Congregazione delle Francescane Ancelle di Maria). Il 18 novembre 1957 viene ammessa al Noviziato. Il 2 marzo 1959 emette la Prima Professione e il 6 aprile 1964 con la Professione Perpetua esprime il suo definito alla chiamata del Signore. Negli ultimi anni era superiora della comunità Istituto Ghidieri di Faenza dove ha sempre vissuto. E’ deceduta il 15 giugno scorso all’età di 87 anni Il funerale sarà celebrato mercoledì 19 giugno alle ore 10.30 alla Chiesa Parrocchiale di Sant’Agostino


Nuove Nomine in Diocesi

PN 19/2024-60

Richiamato il Decreto Prot. 6/2021-48 in data 21 febbraio 2021 con cui è stato approvato il nuovo Ordinamento della Curia Diocesana;

richiamati il PN 26/2021-49 in data 21 febbraio 2021, con cui si è proceduto alla nomina degli Officiali e dei Responsabili degli Uffici di Curia, dei Coordinatori e degli Incaricati delle Aree e dei settori pastorali, e le successive nomine e integrazioni;

dato atto che è scaduto il mandato triennale e volendo provvedere alla nomina degli Officiali e dei Responsabili degli Uffici di Curia, dei Coordinatori e degli Incaricati delle Aree e dei settori pastorali;

con il presente atto

CONFERMIAMO

Vicario Generale e Moderatore della Curia ad nutum Episcopi

Mons. Michele Morandi.

 

NOMINIAMO

per un triennio dalla data odierna:

Cancelleria

Cancelliere: Mons. Mariano Faccani Pignatelli

Vice Cancelliere: Dott. Marco Mazzotti

 

Tribunale diocesano

Vicario Giudiziale: Mons. Mariano Faccani Pignatelli

Difensore del Vincolo e Promotore di giustizia: Don Alberto Luccaroni

Notaio: Dott. Marco Mazzotti

Cause dei Santi: Don Alberto Luccaroni.

 

Segreteria Vescovile

Dott. Marco Mazzotti.

 

Segreteria del Vicario Generale

Dott. Marino Angelocola.

 

Segreteria Generale

Dott. Marino Angelocola.

 

Aree e settori pastorali

 

LArea “Annuncio e Catechesi”

Coordinatore: Don Massimo Geminiani

 

Incaricato per la Catechesi: Don Massimo Geminiani

Vice Incaricato per la Catechesi: Padre Maria Paulraj Kasparraj S.d.C.

Vice Incaricato Catechesi per il catecumenato: Don Matteo Babini

Vice Incaricato per la Catechesi e la disabilità: Dott. Cesare Missiroli

Vice Incaricato per l’Apostolato biblico: Dott.ssa Michela Dal Borgo

Incaricato per i Ministeri istituiti: Don Massimo Goni

Incaricato l’Insegnamento della Religione Cattolica: Don Davide Ferrini

Incaricato per la Scuola e l’università: Prof.ssa Alessandra Scalini

Incaricato per la Pastorale missionaria: Coniugi Antonella Romboli e Antonio Verna

Incaricato per i Migranti: Dott. Diac. Bruno Balla

Incaricato per l’Ecumenismo e il dialogo interreligioso: Don Mirko Santandrea

Incaricato per la Cultura e l’arte sacra: Arch. Riccardo Drei

Vice Incaricato per la Cultura e l’arte sacra con riferimento ai beni mobili: Dott. Giovanni Gardini

Direttore del Museo Diocesano: Dott. Giovanni Gardini

Conservatore del Museo Diocesano: Dott. Giovanni Gardini

Direttore della Biblioteca diocesana: Dott. Giovanni Gardini

Archivista diocesano: Dott. Marco Mazzotti.

 

 

L’Area “Società e Famiglia”

Coordinatore: Don Stefano Vecchi

 

Incaricato per la Caritas: Don Emanuele Casadio

Incaricato per la Pastorale familiare: Don Stefano Vecchi

Co-Incaricati per la Pastorale familiare: Coniugi Roberto Frassineti e Enrica Laghi

Incaricato per la Pastorale sociale: Dott. Flavio Venturi

Vice Incaricato per la Pastorale sociale: Don Luca Ghirotti

Incaricato per la Pastorale della salute: Dott. Diac. Antonio Bianchedi

Vice Incaricato per la Pastorale della salute: Dott. Diac. Gino Covizzi

Incaricato per le Comunicazioni sociali e l’Ufficio Stampa: Dott. Samuele Marchi

Vice Incaricato per i social network: Dott. Marino Angelocola

Incaricato per il Tempo libero, lo sport e i pellegrinaggi: Don Tiziano Zoli

Incaricato per il Servizio diocesano tutela minori e adulti vulnerabili: Don Mattia Gallegati.

 

 

L’Area “Liturgia”

Coordinatore: Dott.ssa Vincenza Morini

 

Incaricato per la Sacra Liturgia: Dott.ssa Vincenza Morini

Incaricato per la Musica sacra: Dott.ssa Vincenza Morini

Cerimoniere: Dott. Diac. Stefano Lega.

 

 

L’Area “Giovani e vocazioni”

Coordinatore: Don Mattia Gallegati

 

Incaricato per la Pastorale giovanile: Don Massimo Geminiani

Vice Incaricato per la Pastorale giovanile: Don Marco Donati

Incaricato per la Pastorale vocazionale: Don Mattia Gallegati

Vice Incaricato per la Pastorale vocazionale: Rag. Sara Nannini.

 

 

L’Area “Clero e Vita Consacrata”

Coordinatore: Mons. Michele Morandi

 

Incaricato per la Formazione permanente dei Chierici (Presbiteri e Diaconi permanenti): Mons. Michele Morandi

Vice Incaricato del Settore per la Formazione permanente dei Chierici: Don Matteo Babini

Incaricato per la Vita consacrata: Don Stanislaw Rafalko S.d.B.

 

Scuola diocesana di Teologia “S. Pier Damiani”

Direttore: Don Luca Ravaglia.

 

NOMINIAMO ALTRESÌ AD NUTUM EPISCOPI

Incaricato della Formazione degli aspiranti e dei candidati al diaconato permanente nell’ambito dell’Area “Clero e Vita Consacrata”: Don Massimo Goni.

Faenza, 24 maggio 2024

                                                                                   + Mario Toso, Vescovo

                                                                                   Dott. Marco Mazzotti, Vice Cancelliere Vescovile

 

 

Articolo di don Michele Morandi: Sette lenti per leggere il mandato dei nuovi incaricati

 


Nasce “Ecologia integrale”, la comunità energetica della Diocesi con il supporto di Confcooperative Romagna

Venerdì 31 maggio, visitazione della Beata Vergine Maria. In questo giorno, i soci fondatori della Comunità energetica Ecologia Integrale e la Commissione diocesana per la costituzione delle comunità energetiche hanno deciso di costituire la Cooperativa di autoconsumo di energia elettrica rinnovabile.

La Commissione ha coinvolto i primi soggetti mettendo a frutto lo studio di fattibilità e il primo coinvolgimento diocesano di enti e famiglie attorno al progetto di transizione energetica. Alla presenza del notaio Paolo Castellari, nella sala Battaglia della curia diocesana, il vescovo S.E. Mons. Mario Toso e i soci fondatori hanno firmato l’atto di costituzione e incaricato il primo Consiglio di Amministrazione.

Il Presidente della Cooperativa Comunità Energetica rinnovabile Ecologia Integrale è Giovanni Malpezzi. Angela Esposito ha accettato l’incarico di Vice-presidente. Gli altri membri del Consiglio sono: Andrea Pazzi, Andrea Ercolani, Stefano Lega, don Davide Ferrini, Luciano Caroli, Massimo Alberti, don Luca Ghirotti.

Nei mesi estivi la cooperativa includerà gli enti e le famiglie che hanno già manifestato l’interesse alla partecipazione. In autunno saranno organizzati incontri per spiegare come partecipare alla società e come, nel tempo, verrà implementato  il progetto.

Oggi non si vogliono fornire numeri e fare promesse di particolari vantaggi per le tasche dei soci. Ora partiamo: finanziamenti, investimenti, gestione delle attività. Il tutto si deve “rodare”. Verosimilmente ci vorrà almeno un anno per “prendere il volo”. Una cosa hanno chiara i primi soci e il Consiglio di Amministrazione: il Regolamento e la gestione dei beni andrà fatta declinando il fine sociale e di solidarietà.

La cooperativa ha come nome proprio Comunità energetica rinnovabile Ecologia Integrale.

  • È una comunità prima di tutto: un insieme rilevante di soggetti che si percepisce come corpo in moto per un fine comune. Un movimento popolare: è la comunità che si organizza dal basso per farsi carico di una necessità e una nuova organizzazione. Viviamo il principio di sussidiarietà.
  • È energetica-rinnovabile: risponde all’esigenza della transizione energetica verso l’abbandono delle fonti fossili inquinanti, verso quelle rinnovabili (nel nostro caso l’energia del Sole). Vogliamo custodire il Creato – la Casa comune per le generazioni che ci seguono.
  • È per l’Ecologia Integrale: ogni famiglia e ogni comunità deve aver l’opportunità di partecipare al processo di transizione energetica e aver accesso a quel bene oggi divenuto essenziale come l’energia. Viviamo il principio della solidarietà. Ogni famiglia e ogni comunità deve anche poter godere e partecipare alla costruzione dell’umanesimo integrale aperto al trascendente: la cultura si forma quando le istituzioni formative e scolastiche sono nelle condizioni di riflettere e fare la loro proposta secondo il principio di sussidiarietà e reale parità scolastica.

La Settimana Sociale dei cattolici, che si svolgerà a Trieste ad inizio luglio, tratterà della partecipazione alla democrazia. Se partecipare alla democrazia è assumersi la responsabilità della propria azione lavorativa, sociale, politica, allora, anche la decisione di divenire soci della Comunità Energetica Ecologia Integrale potrà concepirsi come azione concreta di partecipazione sociale.

Si potrà divenire soci sia come persone fisiche (famiglie), che come persone giuridiche (enti ecclesiali, circoli, aziende, associazioni…). Si potrà divenire soci in qualità di produttori, o di prosumer (produttori e consumatori), oppure come puri consumatori. L’ingresso sarà semplice e accessibile a tutti: l’intenzione è quella di dare l’opportunità al maggior numero possibile di famiglie ed enti di partecipare alla transizione energetica nel nostro territorio e divenire promotori di Ecologia Integrale.

Invitiamo tutti a mantenere vigile l’attenzione verso questo progetto e a farsi promotori di esso. I soci e la Commissione affidano il progetto cooperativo a Maria, affinché sul suo esempio eloquente di sapienza materna, i beni della nuova società siano gestiti con responsabilità, per i piccoli che il Signore continuamente ci indica.

 

Don Luca Ghirotti


Matteo Cattani sarà istituito lettore domenica 2 giugno in Seminario

Domenica 2 giugno alle 19, nella chiesa del Seminario, il seminarista Matteo Cattani verrà istituito lettore. Matteo sta svolgendo il percorso formativo presso il Seminario regionale a Bologna e attualmente frequenta il terzo anno di studi presso la facoltà Teologica dell’Emilia-Romagna. Il 22 ottobre 2023 era stato ammesso fra i candidati all’Ordine del diaconato e del presbiterato. Compito del lettore istituito è quello di proclamare la parola di Dio durante l’assemblea liturgica. Può anche, se necessario, curare la preparazione degli altri fedeli incaricati di leggere la Sacra Scrittura. Per svolgere tali compiti, il lettore istituito è invitato a meditare assiduamente la Sacra Scrittura, per acquistare ogni giorno più pienamente l’amore e la conoscenza della Sacra Scrittura e divenire un più perfetto discepolo del Signore.


Accorpamento diocesi “in persona episcopi”, il vescovo Mario dopo l’incontro con il Papa: “Serve un surplus di riflessione”

Domande e risposte. Come è ormai consuetudine quando il Papa incontra i vescovi italiani riuniti in assemblea. È successo anche ieri pomeriggio nell’Aula del Sinodo in Vaticano. E tra le risposte più significative di Francesco c’è quella relativa all’accorpamento delle diocesi in persona episcopi. Non una strada tracciata definitivamente. Anzi, dopo queste prime sperimentazioni è bene fermarsi a riflettere. Lo riporta Avvenire, a seguito dell’incontro in apertura dell’Assemblea generale della Cei.

A proposito di diocesi, diverse domande hanno riguardato la questione degli accorpamenti. Come riferisce monsignor Mario Toso, vescovo di Faenza-Modigliana, al quotidiano Avvenire: «le recenti visite ad limina hanno fornito al Papa informazioni che, come ci ha detto egli stesso nel rispondere alle domande, non gli erano ben presenti in precedenza. Le difficoltà emerse, dunque, inducono ad affrontare la questione con un surplus di riflessione, per cui non è detto che questa debba essere la via da perseguire anche in futuro».

Certamente invece bisognerà prestare attenzione ai Seminari. Laddove i seminaristi sono troppo pochi si potrebbe pensare a strutture di livello regionale o per lo meno interdiocesano. Una soluzione che il Papa ha sempre raccomandato e che tornato a caldeggiare ieri pomeriggio. Più in generale la cura delle vocazioni e l’accompagnamento dei sacerdoti, «che hanno bisogno di incoraggiamento», sono due dei temi maggiormente toccati nel corso dello scambio con i vescovi. Monsignor Toso ha riferito che il Papa ha molto sottolineato questi due aspetti. Ma il calo delle vocazioni e del numero dei preti non deve essere vissuto in maniera catastrofica. Il vescovo di Faenza-Modigliana a tal proposito ricorda: «Ci ha invitato ad affrontare questo momento di difficoltà con entusiasmo, perché il Signore cammina con noi e ci permette di guardare i problemi con uno spirito nuovo».

Omelia di Mons. Mario Delpini, Arcivescovo di Milano

Omelia di S.E. Mons. Mario Delpini, Arcivescovo di Milano
in occasione della Festa della B.V. delle Grazie
Faenza, Cattedrale di San Pietro Apostolo, 11 maggio 2024

 

Stavano insieme, perseveranti e concordi nella preghiera Pietro e Giovanni.
Come potevano stare insieme ed essere concordi Pietro e Giovanni, cioè il giovane e il vecchio, il carattere impulsivo e rude e il temperamento gentile e sensibile. Come possono stare insieme le generazioni diverse nella stessa comunità. Come possono parlarsi gli adulti e i giovani, i genitori e i figli, i nonni e i nipoti, gli insegnanti e gli studenti. Non sono forse destinati a vivere in mondi separati, in una insuperabile incomunicabilità? Perseveranti e concordi: c’era Maria, la Madre di Gesù e alcune donne. Forse la madre, se non è ansiosa ma ispirata dalla fede; forse la madre, se non è troppo preoccupata di sé, può essere la donna dell’alleanza tra le generazioni. Forse la Madre insegna a pregare. La Beata Vergine della Grazie ha saputo unire la città in tanti momenti della storia. Sapranno i giovani e gli anziani di Faenza vivere uniti e concordi nella preghiera? Maria è ancora qui a convocarci tutti, con l’attrattiva della maternità che genera.

Stavano insieme, perseveranti e concordi nella preghiera Giacomo e Andrea, cioè quelli che avevano l’ambizione del protagonismo. L’intraprendenza per sedersi alla destra o alla sinistra, per procurare il pane, per essere capaci di fare proseliti. Erano tutti e due protagonisti: come potevano stare insieme, ambiziosi come erano?

Perseveranti e concordi: c’era Maria, la serva dell’altissimo. Forse la prontezza a servire, forse la sensibilità che si accorge del bisogno degli altri, del vino che manca, prima di esibire sé stessa. Ecco a che cosa serve l’intelligenza e l’intraprendenza: non a primeggiare, ma a procurare gioia agli altri, a procurare il vino che manca.

Sapranno gli ambiziosi di Faenza, gli uomini e le donne dotate di grandi qualità inclini a primeggiare, gareggiare nello stimarsi a vicenda e nel servizio? Maria è ancora qui a indicarci la via del servire.

Stavano insieme, perseveranti e concordi nella preghiera Filippo e Giacomo, cioè quelli delle domande, quelli inclini allo scetticismo, quelli che dicono, come Tommaso: “Se non tocco con le mie mani non credo”, quelli che dopo tanto tempo, ancora domandano, come Filippo: “Mostraci il Padre!”. Quelli che hanno sempre obiezioni e dubbi, gli intellettuali incontentabili, quelli che si accaniscono nelle discussioni, quelli che vogliono sempre avere l’ultima parola. Erano gli amici della polemica: come potevano stare insieme? Perseveranti e concordi: c’era Maria, la sedes sapientiae. Una sapienza più alta, più benevola, una parola più delicata, un modo di parlare più conciliante, una ricerca della verità più fiduciosa. Ecco a che cosa serve la parola: per intendersi. Ecco: l’intelligenza più acuta non è il pensiero critico, ma la disponibilità alla contemplazione.

Sapranno gli intellettuali di Faenza, gli uomini del pensiero e della parola, inclini alla critica e allo scetticismo, accogliere da Maria, la sapienza sorridente e la parola edificante? Maria è ancora qui per rendere possibile l’intesa.

Stavano insieme, perseveranti e concordi nella preghiera, Bartolomeo e Matteo, cioè quelli della tradizione e quelli della innovazione, i progressisti e i tradizionalisti, quelli che guardando al patrimonio della tradizione dicono: “Tutte cianfrusaglie, tutte anticaglie da museo” e quelli che considerando le innovazioni dicono: “Tutte banalità, sperimentalismi astrusi, incomprensibili arbitrarie stranezze”. Potevano stare insieme ed essere concordi?

Perseveranti e concordi: c’era Maria, la figlia di Sion e la nuova Eva, l’esito di una gloriosa genealogia e il principio di una comunità nuova. Maria ricordava che in Gesù si celebra la nuova alleanza, solo in lui si compiono le profezie, cioè le tradizioni di Israele e solo in lui risplende la gloria e risuona la parola che indica le vie da percorrere verso il compimento. Maria pregava gli antichi salmi e inneggiava con il cantico nuovo del Magnificat, l’antico e il nuovo, le sfumature della bellezza.

Sapranno i tradizionalisti e i progressisti di Faenza celebrare l’alleanza? Maria è ancora qui, la Madre che offre la stanza al piano superiore per celebrare la fraternità.

Stavano insieme, perseveranti e concordi nella preghiera Giacomo figlio di Alfeo, Simone lo Zelota e Giuda figlio di Giacomo, gli uomini qualsiasi. Gli uomini qualsiasi, quelli che non hanno niente da dire o non riescono a dire niente perché parlano sempre gli altri; quelli che non fanno niente che meriti di essere ricordato; gli uomini qualsiasi, quelli destinati a essere gregari: talora mortificati e invidiosi degli altri che pretendono di sedere alla destra o alla sinistra del Maestro, talora invece restii a farsi avanti, imbarazzati se vengono chiamati, inclini piuttosto a ritirarsi nel privato che a esporsi in pubblico. C’erano anche gli uomini qualsiasi, quelli che hanno difetti qualsiasi, quelli che fanno peccati mediocri, quelli che hanno pensieri banali, quelli che discutono fino a litigare per motivi futili. Possono essere perseveranti e concordi gli uomini qualsiasi?

Perseveranti e concordi: c’era Maria, la donna di Nazaret, la donna di una vita qualsiasi. Maria ascoltava tutti e seminava anche nelle vite mediocri l’invito alla santità, la santità semplice della carità sincera, dei gesti minimi, delle parole semplici, del perdono quotidiano, del bicchiere d’acqua e dell’ascolto paziente che sa riconoscere il desiderio di felicità e la vocazione alla santità scritto anche nelle vite che non fanno notizia, nelle lacrime e nelle fatiche della gente qualsiasi.

Sapranno gli uomini e le donne qualsiasi di Faenza perseverare concordi nello stupore di essere importanti per il Signore, loro che non sono importanti per nessuno? Maria è ancora qui e offre la rivelazione della gloria che avvolge di luce ogni persona.

Celebriamo la patrona di Faenza che ha rivelato d’essere la Beata Vergine delle Grazie così vicina alla gente nei secoli. Nei momenti della peste, del terremoto, della guerra la gente è forse tentata di disperdersi, di gridare: “Si salvi chi può!”, di andare ciascuno per la sua strada, pensando di salvarsi da solo.

La storia di Faenza raccomanda piuttosto di essere concordi e perseveranti nella preghiera per invocare: “Salvaci, Signore! Aiutaci, Maria!”
In questo frammento di storia che stiamo vivendo chiediamo l’intercessione di Maria perché aiuti a stare insieme, i giovani e i vecchi, i politici e gli amministratori, gli intellettuali e i ricercatori, i tradizionalisti e i progressisti, gli uomini e le donne qualsiasi. Insieme per invocare: Salvaci, Signore! Aiutaci, Maria!”.