Archivi della categoria: INIZIATIVE PASTORALI

La comunità energetica è costituita

 

Venerdì 31 maggio, visitazione della Beata Vergine Maria. In questo giorno, i soci fondatori della Comunità energetica Ecologia Integrale e la Commissione diocesana per la costituzione delle comunità energetiche hanno deciso di costituire la Cooperativa di autoconsumo di energia elettrica rinnovabile.

La Commissione ha coinvolto i primi soggetti mettendo a frutto lo studio di fattibilità e il primo coinvolgimento diocesano di enti e famiglie attorno al progetto di transizione energetica. Alla presenza del notaio Paolo Castellari, nella sala Battaglia della curia diocesana, il vescovo S.E. Mons. Mario Toso e i soci fondatori hanno firmato l’atto di costituzione e incaricato il primo Consiglio di Amministrazione.

Il Presidente della Cooperativa Comunità Energetica rinnovabile Ecologia Integrale è Giovanni Malpezzi. Angela Esposito ha accettato l’incarico di Vice-presidente. Gli altri membri del Consiglio sono: Andrea Pazzi, Andrea Ercolani, Stefano Lega, don Davide Ferrini, Luciano Caroli, Massimo Alberti, don Luca Ghirotti.

Nei mesi estivi la cooperativa includerà gli enti e le famiglie che hanno già manifestato l’interesse alla partecipazione. In autunno saranno organizzati incontri per spiegare come partecipare alla società e come, nel tempo, verrà implementato  il progetto.

Oggi non si vogliono fornire numeri e fare promesse di particolari vantaggi per le tasche dei soci. Ora partiamo: finanziamenti, investimenti, gestione delle attività. Il tutto si deve “rodare”. Verosimilmente ci vorrà almeno un anno per “prendere il volo”. Una cosa hanno chiara i primi soci e il Consiglio di Amministrazione: il Regolamento e la gestione dei beni andrà fatta declinando il fine sociale e di solidarietà.

La cooperativa ha come nome proprio Comunità energetica rinnovabile Ecologia Integrale.

  • È una comunità prima di tutto: un insieme rilevante di soggetti che si percepisce come corpo in moto per un fine comune. Un movimento popolare: è la comunità che si organizza dal basso per farsi carico di una necessità e una nuova organizzazione. Viviamo il principio di sussidiarietà.
  • È energetica-rinnovabile: risponde all’esigenza della transizione energetica verso l’abbandono delle fonti fossili inquinanti, verso quelle rinnovabili (nel nostro caso l’energia del Sole). Vogliamo custodire il Creato – la Casa comune per le generazioni che ci seguono.
  • È per l’Ecologia Integrale: ogni famiglia e ogni comunità deve aver l’opportunità di partecipare al processo di transizione energetica e aver accesso a quel bene oggi divenuto essenziale come l’energia. Viviamo il principio della solidarietà. Ogni famiglia e ogni comunità deve anche poter godere e partecipare alla costruzione dell’umanesimo integrale aperto al trascendente: la cultura si forma quando le istituzioni formative e scolastiche sono nelle condizioni di riflettere e fare la loro proposta secondo il principio di sussidiarietà e reale parità scolastica.

La Settimana Sociale dei cattolici, che si svolgerà a Trieste ad inizio luglio, tratterà della partecipazione alla democrazia. Se partecipare alla democrazia è assumersi la responsabilità della propria azione lavorativa, sociale, politica, allora, anche la decisione di divenire soci della Comunità Energetica Ecologia Integrale potrà concepirsi come azione concreta di partecipazione sociale.

Si potrà divenire soci sia come persone fisiche (famiglie), che come persone giuridiche (enti ecclesiali, circoli, aziende, associazioni…). Si potrà divenire soci in qualità di produttori, o di prosumer (produttori e consumatori), oppure come puri consumatori. L’ingresso sarà semplice e accessibile a tutti: l’intenzione è quella di dare l’opportunità al maggior numero possibile di famiglie ed enti di partecipare alla transizione energetica nel nostro territorio e divenire promotori di Ecologia Integrale.

Invitiamo tutti a mantenere vigile l’attenzione verso questo progetto e a farsi promotori di esso. I soci e la Commissione affidano il progetto cooperativo a Maria, affinché sul suo esempio eloquente di sapienza materna, i beni della nuova società siano gestiti con responsabilità, per i piccoli che il Signore continuamente ci indica.

Don Luca Ghirotti

 


Il vescovo Mario a sostegno delle attività missionarie dell’AMI

Ieri mattina il vescovo monsignor Mario Toso ha ricevuto le missionarie indiane dell’AMI e il laico fidei donum Augusto Sbarzaglia, accompagnate da Antonietta Zampino, in partenza rispettivamente per l’India e per la Tanzania. Le missionarie e Sbarzaglia hanno descritto al vescovo le aree geografiche in cui prestano il loro servizio. Il vescovo ha incoraggiato a proseguire queste importanti attività.


Le foto della Festa della Madonna delle Grazie

SABATO 11 MAGGIO 2024 – Eucarestia e benedizione alla città

SABATO 11 MAGGIO 2024 – Fiorita e omaggio alla Vergine

 

SABATO 11 MAGGIO – Consegna dei ceri

 

 

 

©Isolapress


Corso “Chiesa, famiglia educante”

CONSEGNA ATTESTATO

Coloro che hanno partecipato al corso e hanno raggiunto i 2/3 delle presenze l’attestato potranno ritirare l’attestato di partecipazione presso gli uffici della Curia diocesana (Viale Stradone 30, Faenza) previo appuntamento alla seguente email: marino.angelocola@diocesifaenza.it

 

Delega al ritiro: è possibile delegare un’altra persona al ritiro dell’attestato, consegnando in formato cartaceo:

  1. il seguente modulo compilato (Modulo delega ritiro.doc);
  2. la fotocopia del documento d’identità del delegante.

 

 

DOMANDE

Per domande sui contenuti del corso scrivere a: tutelaminori@diocesifaenza.it

 

 

REGISTRAZIONI 

don Michele Morandi, La Chiesa: che cos’è e come servirla

(→ Slides)

 

don Federico Badiali, Antropologia: l’uomo e la donna nel progetto di Dio

(→ Slides)

 

Martina Tarlazzi, Elementi di pedagogia (I)

(→ Slides)

(→ Bibliografia)

 

Martina Tarlazzi, Elementi di pedagogia (II)

 

don Mattia Gallegati, Buone prassi educative per la tutela minori

(→ Slides)

 

Avv. Massimo Solaroli, Elementi giuridici della tutela minori

 

 

 

PROGRAMMA DEL CORSO

31/01/24 – don Michele Morandi, La Chiesa: che cos’è e come servirla

7/02/24 – don Federico Badiali, Antropologia: l’uomo e la donna nel progetto di Dio

28/02/24 – Martina Tarlazzi, Elementi di pedagogia

6/03/24 – Martina Tarlazzi, Elementi di pedagogia

13/03/24 – don Mattia Gallegati, Buone prassi educative per la tutela minori

20/03/24 – Massimo Solaroli, Elementi giuridici della tutela minori

 

 

 

 


Omelia di Mons. Mario Delpini, Arcivescovo di Milano

Omelia di S.E. Mons. Mario Delpini, Arcivescovo di Milano
in occasione della Festa della B.V. delle Grazie
Faenza, Cattedrale di San Pietro Apostolo, 11 maggio 2024

 

Stavano insieme, perseveranti e concordi nella preghiera Pietro e Giovanni.
Come potevano stare insieme ed essere concordi Pietro e Giovanni, cioè il giovane e il vecchio, il carattere impulsivo e rude e il temperamento gentile e sensibile. Come possono stare insieme le generazioni diverse nella stessa comunità. Come possono parlarsi gli adulti e i giovani, i genitori e i figli, i nonni e i nipoti, gli insegnanti e gli studenti. Non sono forse destinati a vivere in mondi separati, in una insuperabile incomunicabilità? Perseveranti e concordi: c’era Maria, la Madre di Gesù e alcune donne. Forse la madre, se non è ansiosa ma ispirata dalla fede; forse la madre, se non è troppo preoccupata di sé, può essere la donna dell’alleanza tra le generazioni. Forse la Madre insegna a pregare. La Beata Vergine della Grazie ha saputo unire la città in tanti momenti della storia. Sapranno i giovani e gli anziani di Faenza vivere uniti e concordi nella preghiera? Maria è ancora qui a convocarci tutti, con l’attrattiva della maternità che genera.

Stavano insieme, perseveranti e concordi nella preghiera Giacomo e Andrea, cioè quelli che avevano l’ambizione del protagonismo. L’intraprendenza per sedersi alla destra o alla sinistra, per procurare il pane, per essere capaci di fare proseliti. Erano tutti e due protagonisti: come potevano stare insieme, ambiziosi come erano?

Perseveranti e concordi: c’era Maria, la serva dell’altissimo. Forse la prontezza a servire, forse la sensibilità che si accorge del bisogno degli altri, del vino che manca, prima di esibire sé stessa. Ecco a che cosa serve l’intelligenza e l’intraprendenza: non a primeggiare, ma a procurare gioia agli altri, a procurare il vino che manca.

Sapranno gli ambiziosi di Faenza, gli uomini e le donne dotate di grandi qualità inclini a primeggiare, gareggiare nello stimarsi a vicenda e nel servizio? Maria è ancora qui a indicarci la via del servire.

Stavano insieme, perseveranti e concordi nella preghiera Filippo e Giacomo, cioè quelli delle domande, quelli inclini allo scetticismo, quelli che dicono, come Tommaso: “Se non tocco con le mie mani non credo”, quelli che dopo tanto tempo, ancora domandano, come Filippo: “Mostraci il Padre!”. Quelli che hanno sempre obiezioni e dubbi, gli intellettuali incontentabili, quelli che si accaniscono nelle discussioni, quelli che vogliono sempre avere l’ultima parola. Erano gli amici della polemica: come potevano stare insieme? Perseveranti e concordi: c’era Maria, la sedes sapientiae. Una sapienza più alta, più benevola, una parola più delicata, un modo di parlare più conciliante, una ricerca della verità più fiduciosa. Ecco a che cosa serve la parola: per intendersi. Ecco: l’intelligenza più acuta non è il pensiero critico, ma la disponibilità alla contemplazione.

Sapranno gli intellettuali di Faenza, gli uomini del pensiero e della parola, inclini alla critica e allo scetticismo, accogliere da Maria, la sapienza sorridente e la parola edificante? Maria è ancora qui per rendere possibile l’intesa.

Stavano insieme, perseveranti e concordi nella preghiera, Bartolomeo e Matteo, cioè quelli della tradizione e quelli della innovazione, i progressisti e i tradizionalisti, quelli che guardando al patrimonio della tradizione dicono: “Tutte cianfrusaglie, tutte anticaglie da museo” e quelli che considerando le innovazioni dicono: “Tutte banalità, sperimentalismi astrusi, incomprensibili arbitrarie stranezze”. Potevano stare insieme ed essere concordi?

Perseveranti e concordi: c’era Maria, la figlia di Sion e la nuova Eva, l’esito di una gloriosa genealogia e il principio di una comunità nuova. Maria ricordava che in Gesù si celebra la nuova alleanza, solo in lui si compiono le profezie, cioè le tradizioni di Israele e solo in lui risplende la gloria e risuona la parola che indica le vie da percorrere verso il compimento. Maria pregava gli antichi salmi e inneggiava con il cantico nuovo del Magnificat, l’antico e il nuovo, le sfumature della bellezza.

Sapranno i tradizionalisti e i progressisti di Faenza celebrare l’alleanza? Maria è ancora qui, la Madre che offre la stanza al piano superiore per celebrare la fraternità.

Stavano insieme, perseveranti e concordi nella preghiera Giacomo figlio di Alfeo, Simone lo Zelota e Giuda figlio di Giacomo, gli uomini qualsiasi. Gli uomini qualsiasi, quelli che non hanno niente da dire o non riescono a dire niente perché parlano sempre gli altri; quelli che non fanno niente che meriti di essere ricordato; gli uomini qualsiasi, quelli destinati a essere gregari: talora mortificati e invidiosi degli altri che pretendono di sedere alla destra o alla sinistra del Maestro, talora invece restii a farsi avanti, imbarazzati se vengono chiamati, inclini piuttosto a ritirarsi nel privato che a esporsi in pubblico. C’erano anche gli uomini qualsiasi, quelli che hanno difetti qualsiasi, quelli che fanno peccati mediocri, quelli che hanno pensieri banali, quelli che discutono fino a litigare per motivi futili. Possono essere perseveranti e concordi gli uomini qualsiasi?

Perseveranti e concordi: c’era Maria, la donna di Nazaret, la donna di una vita qualsiasi. Maria ascoltava tutti e seminava anche nelle vite mediocri l’invito alla santità, la santità semplice della carità sincera, dei gesti minimi, delle parole semplici, del perdono quotidiano, del bicchiere d’acqua e dell’ascolto paziente che sa riconoscere il desiderio di felicità e la vocazione alla santità scritto anche nelle vite che non fanno notizia, nelle lacrime e nelle fatiche della gente qualsiasi.

Sapranno gli uomini e le donne qualsiasi di Faenza perseverare concordi nello stupore di essere importanti per il Signore, loro che non sono importanti per nessuno? Maria è ancora qui e offre la rivelazione della gloria che avvolge di luce ogni persona.

Celebriamo la patrona di Faenza che ha rivelato d’essere la Beata Vergine delle Grazie così vicina alla gente nei secoli. Nei momenti della peste, del terremoto, della guerra la gente è forse tentata di disperdersi, di gridare: “Si salvi chi può!”, di andare ciascuno per la sua strada, pensando di salvarsi da solo.

La storia di Faenza raccomanda piuttosto di essere concordi e perseveranti nella preghiera per invocare: “Salvaci, Signore! Aiutaci, Maria!”
In questo frammento di storia che stiamo vivendo chiediamo l’intercessione di Maria perché aiuti a stare insieme, i giovani e i vecchi, i politici e gli amministratori, gli intellettuali e i ricercatori, i tradizionalisti e i progressisti, gli uomini e le donne qualsiasi. Insieme per invocare: Salvaci, Signore! Aiutaci, Maria!”.


Beata Vergine delle Grazie, al via le celebrazioni. Il vescovo Mario: “Ripartiamo dalla fraternità”

“È necessario non dimenticare quanto è accaduto, non tanto per alimentare un senso di frustrazione, ma per impegnarci nella ripartenza e soprattutto per conservare e alimentare quanto di buono è nato da quella situazione drammatica”. Con queste parole si apre la lettera alla comunità diocesana di monsignor Mario Toso, vescovo della Diocesi di Faenza-Modigliana, redatta a un anno dall’alluvione che ha devastato la Romagna. Le parole del vescovo, arrivano in occasione degli imminenti festeggiamenti della Beata Vergine delle Grazie, Patrona della Città di Faenza e della Diocesi.

“Abbiamo bisogno di conservare questo cuore – prosegue la lettera -, risvegliare questa fraternità, favorire questa unità. Non abbiamo altre possibilità se non camminare insieme! Insieme possiamo continuare a rialzarci, a ricostruire quanto è stato distrutto. Da soli non riusciamo ad affrontare sfide più grandi di noi.  La celebrazione pasquale del Risorto, per intercessione della Vergine delle Grazie, è la radice dell’unità e della fraternità che sole possono animare la comunità cristiana”.

I festeggiamenti per la Beata Vergine delle Grazie partiranno domenica 5 maggio con le giornate di preparazione e vivranno il proprio culmine nelle giornate di venerdì 10, sabato 11 e domenica 12. La santa messa pontificale sarà celebrata sabato 11 alle 10.30 e vuole essere l’occasione per ringraziare tutti i volontari che si sono spesi durante l’emergenza dell’alluvione e le altre calamità naturali che hanno colpito nei mesi scorsi la Diocesi. “Per rendere visibile questo nostro ricordo e la nostra gratitudine per quanti si sono spesi in quei giorni difficili – sottolinea monsignor Toso -, invito tutti a partecipare alla celebrazione eucaristica che presiederà monsignor Mario Delpini, arcivescovo di Milano. Sarà anche un’occasione per ringraziare la Diocesi di Milano, che tramite la Caritas ambrosiana ha fatto e donato tanto in occasione dell’alluvione”.

Sabato 11 maggio alle 18 avrà luogo la santa messa con offerta dei ceri da parte dei rioni cittadini, presieduta dal vescovo monsignor Mario Toso. La celebrazione darà il via alle manifestazioni del Niballo e svelerà, in Cattedrale, il drappo del Palio 2024 che andrà al rione vincitore.

Come da tradizione, al programma liturgico si alterneranno diverse iniziative e appuntamenti conviviali coordinate dall’Arciconfraternita della Beata Vergine delle Grazie.  Torna anche quest’anno la torta delle Grazie, in collaborazione con Ascom Faenza e con vari pasticceri della città, a cui si aggiunge in questa edizione il piatto in ceramica realizzato da La Vecchia Faenza che accompagnerà la torta. Sabato 11 maggio alle 21 sul sagrato del Duomo, si terrà il concerto del coro gospel Voices of Joy, corale S. Pier Damiani, coro voci bianche del Pavone d’oro, Art of choir (Artistation).

Tra le novità dei festeggiamenti 2024 la manifestazione podistica non competitiva “Corsa delle grazie”, in collaborazione con l’Atletica 85 Bcc e Uisp Imola-Faenza, che avrà luogo domenica 12 (ritrovo alle 14 in piazza della Libertà e partenza alle 15; percorso lungo 10 km, percorso breve 5 km).

Le celebrazioni

Alla messa di apertura delle celebrazioni del 5 maggio alle 18, in Cattedrale, seguiranno dal 5 al 9 maggio le giornate di preparazione a Bagnacavallo, Sant’Agata, Tredozio, Modigliana, Cotignola, Russi, Brisighella e Fognano e la Benedizione degli automezzi al parcheggio di piazzale Tambini giovedì 9 dalle 18 alle 19.30.

Venerdì 10 alle 20.30 Processione da San Domenico alla Cattedrale e Atto di affidamento a Maria della città e della diocesi.

Sabato 11 alle 10.30 santa messa pontificale in Cattedrale, presieduta dall’arcivescovo di Milano monsignor Mario Delpini; alle 16 Fiorita dei bambini e atto di omaggio alla Madonna della torre civica; alle 18 santa messa con offerta dei ceri da parte dei Rioni cittadini.

Domenica 12 messe in Cattedrale alle 10.30 e alle 18 e in Ospedale alle 16; alle 15 benedizione e partenza dei partecipanti alla manifestazione podistica Corsa delle grazie.

 


Catechesi sul catecumenato il 20 maggio

Il catecumenato, vita e missione della Chiesa.

 

Per rilanciare il cammino catecumanale della nostra Chiesa diocesana sono stati organizzati due incontri per iniziare ad elaborare nuovi percorsi, per pensare ad un accompagnamento efficace di quanti chiedono di entrare in contatto con Cristo, nella Chiesa, attraverso i sacramenti e la vita di fede delle nostre comunità.

 

PROSSIMO INCONTRO RIMANDATO

Don Gianandrea Di Donna – Il catecumenato, vita e missione della Chiesa.

Lunedì 20 maggio, ore 20.30, Seminario diocesano, Sala S. Pier Damiani (possibilità di parcheggio)

→ Per avere info dell’incontro

 

 

Don Stefano Borghi – Il catecumenato, cammino e azione della Chiesa.

Un’introduzione al catecumenato e ai quattro tempi di cui è composto.

 

 

Cos’è il catecumenato?

 

Il catecumenato è una vera scuola di formazione alla vita cristiana, debitamente estesa nel tempo, in cui i discepoli che hanno ricevuto il dono della fede, vengono in contatto con Cristo, loro maestro. Esso non è una semplice esposizione di verità dogmatiche e di norme morali: è una iniziazione, un inserimento graduale, attraverso alcune soglie, alla vita cristiana nella sua integralità.

Questo percorso si compone di una iniziazione al mistero della salvezza ed alla pratica della morale evangelica, e mediante dei riti sacri, da celebrare successivamente, è una vera introduzione nella vita religiosa, liturgica e caritativa del popolo di Dio.

Liberati grazie ai sacramenti dell’iniziazione cristiana dal potere delle tenebre, morti e sepolti e risorti insieme con il Cristo, ricevono lo Spirito di adozione a figli e celebrano il memoriale della morte e della resurrezione del Signore con tutto il popolo di Dio.

Il tempo quaresimale e pasquale sono tempi significativi della Chiesa per preparare l’anima dei catecumeni alla celebrazione del mistero pasquale, e per mezzo del battesimo rinascono in Cristo.

Questa iniziazione cristiana nel corso del catecumenato non deve essere soltanto opera dei catechisti o dei sacerdoti, ma di tutta la comunità dei fedeli, soprattutto dei padrini, in modo che i catecumeni avvertano immediatamente di appartenere al popolo di Dio. Essendo la vita della Chiesa apostolica, è necessario che essi imparino a cooperare attivamente all’evangelizzazione ed alla edificazione della Chiesa con la testimonianza della vita e con la professione della fede.

Essi infatti sono già uniti alla Chiesa, appartengono già alla famiglia del Cristo, e non è raro che conducano già una vita ispirata alla fede, alla speranza ed alla carità.

 

Cf. Ag gentes 14.

 

 


Camminando con Agar. Il 2 giugno a Montepaolo incontro promosso dall’ufficio Ecumenismo della Diocesi

L’Ufficio Ecumenismo e Dialogo della Diocesi Faenza-Modigliana, domenica 2 giugno 2024 dalle 17:30, al Monastero Clarisse-Eremo Montepaolo (via Montepaolo, 34, fraz. Montepaolo, Dovadola) presenta “Tu sei il Dio che mi vede, Camminando con Agar apriamo percorsi di dialogo“, le riflessioni e le risonanze raccolte durante l’incontro del 14 aprile ci guideranno in una serata di dialogo e confronto a più voci. All’incontro saranno presenti: Alessandro Esposito “pastore della Chiesa Evangelista Valdese di Rimini”, Maria Elena Cembali “studiosa di dialogo interreligioso” e don Mirko Santandrea, incaricato all’Ecumenismo e al dialogo interreligioso della Diocesi di Faenza.

La registrazione del precedente incontro

https://drive.google.com/file/d/1xFj3rgG9Q27-t2areJdoDORM-gxQrNol/view