Archivi della categoria: INIZIATIVE PASTORALI

Il Vescovo a S. Maria Vecchia

Continua la visita del Vescovo Mario ai campi estivi delle parrocchie
👉  Oggi in visita alla parrocchia di S. Maria Vecchia

Dal 21 al 23 luglio “Voi chi dite che io sia?”

Sulla scia della settimana comunitaria uomini, l’area Giovani e vocazioni della Diocesi propone tre giorni di cammino tra Faenza e Gamogna dal 21 al 23 luglio dal titolo «Voi chi dite che io sia?». Tre giorni di cammino nella bellezza della collina per condividere tre fatiche: i tre temi sono “Il cammino”, “Le domande” e “I desideri”. Ci sono azioni e situazioni che ci cambiano dentro e danno vita a cose inaspettate. Raccontare e ascoltare camminando non è la stessa cosa che farlo da seduti attorno a un tavolo. In questi tre giorni vogliamo metterci un contesto che aiuti a pensare, condividere, ridere e pregare. E vogliamo anche guardare il volto di Gesù e rispondere alla sua domanda: «chi sono per te?»

Per info e iscrizioni: don Luca Ghirotti 333 4122749.


I delegati della Diocesi al rientro dalle Settimane sociali dei cattolici: “Valorizzare quanto ascoltato a Trieste”

Parole forti quelle del Santo Padre nel suo intervento all’assemblea conclusiva della Settimana sociale dei Cattolici in Italia a Trieste il 7 luglio scorso. Deve far riflettere come il Pontefice inizi la Sua riflessione riprendendo l’affermazione del beato Giuseppe Toniolo “è evidente che nel mondo di oggi la democrazia, diciamo la verità, non gode di buona salute. Questo ci interessa e ci preoccupa, perché è in gioco il bene dell’uomo, e niente di ciò che è umano può esserci estraneo.”

Le parole del Papa: la democrazia come un cuore ferito

A partire da questa affermazione, Papa Francesco ci propone due riflessioni per alimentare il percorso futuro. “Nella prima possiamo immaginare la crisi della democrazia come un cuore ferito. Ciò che limita la partecipazione è sotto i nostri occhi. Se la costruzione e l’intelligenza mostrano un cuore “infatuato”, devono preoccupare anche le diverse forme di esclusione sociale. ….. La cultura dello scarto disegna una città dove non c’è posto per i poveri, i nascituri, le persone fragili, i malati, i bambini, le donne, i giovani, i vecchi. Questo è la cultura dello scarto. Il potere diventa autoreferenziale – è una malattia brutta questa – incapace di ascolto e di servizio alle persone.” Conclude questa prima riflessione una pesante affermazione: “L’assistenzialismo, soltanto così, è nemico della democrazia, è nemico dell’amore al prossimo. E certe forme di assistenzialismo che non riconoscono la dignità delle persone sono ipocrisia sociale. Non dimentichiamo questo. E cosa c’è dietro questo prendere distanze dalla realtà sociale? C’è l’indifferenza, e l’indifferenza è un cancro della democrazia, un non partecipare.

La seconda riflessione è un “incoraggiamento a partecipare, affinchè la democrazia assomigli a un cuore risanato”. Papa Francesco, a proposito del cuore risanato, ricorda ad esempio chi assume nella propria attività una persona con disabilità o le comunità energetiche rinnovabili che promuovono l’ecologia integrale. “Tutte queste cose non entrano in una politica senza partecipazione. Il cuore della politica è fare partecipe. E sono queste le cose che fa la partecipazione, un prendersi cura del tutto; non solo la beneficenza, prendersi cura di questo…, no: del tutto!”.

Citando La Pira, il Pontefice conclude “… non manchi al laicato cattolico italiano questa capacità di “organizzare la speranza”. Questo è un compito vostro, di organizzare. Organizzare anche la pace e i progetti di buona politica che possono nascere dal basso. Perché non rilanciare, sostenere e moltiplicare gli sforzi per una formazione sociale e politica che possono nascere dal basso. Perché non rilanciare, sostenere e moltiplicare gli sforzi per una formazione sociale e politica che parta dai giovani?”

Battersi affinché non vi siano “analfabeti di democrazia”

Non da meno il Presidente Mattarella e il cardinale Zuppi presidente della CEI, all’apertura delle Settimane sociali. Il primo con un forte appello “a perseguire il bene, non nell’interesse della maggioranza, ma di tutti e di ciascuno”. Tutelare i diritti di tutti: la democrazia non è solo maggioranza e il Parlamento ha un ruolo indispensabile, parole di Norberto Bobbio. Preoccupato anche per l’astensionismo alle elezioni: “può esistere una democrazia senza il consistente esercizio del ruolo degli elettori? … Battersi affinchè non vi possano essere ‘analfabeti di democrazia’ è una causa primaria, nobile, che ci riguarda tutti. Non soltanto chi riveste responsabilità o eserciti potere. Per definizione, democrazia è esercizio dal basso, legato alla vita di comunità, perché democrazia è camminare insieme”.

In aperura il presidente della CEI, cardinale Matteo Mari Zuppi, aveva avviato la sua riflessione ricordando la prima Settimana sociale del Cattolici in Italia, a Pistoia nel 1907. Ha richiamato Romano Guardini, che ha scritto che la democrazia non è solo un ordinamento che nasce dalla responsabilità dei singoli, ma fa riferimento anche al fatto che “ciascuno di questi singoli” può fidarsi degli altri, perché sa che tutti vogliono il bene comune; lo vogliono effettivamente, non solo dicono di volerlo. La democrazia è tanto più reale quanto più questo atteggiamento è operante”. Da allora il Cattolicesimo italiano non è rimasto a guardare, non si è chiuso in sagrestia, non si è fatto ridurre a un intimismo individualista o al culto del benessere individuale, ma ha sentito come propri i temi sociali, si è lasciato ferire da questi per progredire verso un ordine sociale e politico la cui anima sia la carità sociale. Ha pensato e operato non per sé ma per il bene comune del popolo italiano.

Il bello viene adesso

La Settimana sociale dei Cattolici in Italia non si è conclusa a Trieste, come lo è stato anche per le precedenti Settimane sociali. Ci attende ora un compito di diffusione dei contenuti degli incontri, di messa in atto anche sul nostro territorio delle buone pratiche riportate nei documenti o visionate negli stand a Trieste, di valorizzazione di quelle del nostro territorio riportate a Trieste.

È un compito impegnativo, che, deve partire dai Delegati alla Settimana sociale, ma deve coinvolgere tutti quanti collaborano con il Settore sociale della nostra Diocesi, con altri settori, quali ad esempio, la Pastorale giovanile, con il Dialogo interreligioso, la Pastorale familiare, il Progetto Policoro.

Consapevoli di questa responsabilità, ci apprestiamo al lavoro.

Flavio Venturi, incaricato alla Pastorale sociale


La Diocesi di Faenza-Modigliana alla Settimana sociale dei cattolici di Trieste (3-7 luglio)

Dopo un percorso che ha visto incontri pubblici e serate di confronto, la Diocesi di Faenza-Modigliana si appresta a partecipare alla prossima Settimana sociale dei cattolici italiani che si svolgerà a Trieste dal 3 a 7 luglio. Questa 50esima edizione ha per titolo “Al cuore della democrazia”.

La Settimana Sociale vuole essere un crocevia di persone e progetti diversi, un luogo per condividere il presente e immaginare insieme il futuro, ricercando sempre nuove vie per costruire il bene comune. Lo scopo della Settimana Sociale è di coinvolgere e valorizzare la presenza e l’impegno delle Buone Pratiche che esistono sul territorio nazionale per favorire la partecipazione di tutti i cittadini: le Buone Pratiche sono iniziative che testimoniano modalità di partecipazione che rinsaldano i legami sociali, valorizzano il ruolo delle persone, rendono viva e concreta la democrazia.

Da segnalare, a livello diocesano, le tante occasioni di confronto proposte in questi mesi con autorevoli relatori (Ernesto Preziosi, Bruno Bignami) e la divulgazione di libri e approfondimenti per arrivare preparati a questo appuntamento.

Oltre al vescovo, monsignor Mario Toso, la delegazione diocesana a Trieste è composta, tra gli altri, dall’incaricato alla Pastorale sociale, Flavio Venturi, dal vice incaricato don Luca Ghirotti e da Erika Ercolani. Verranno in rappresentanza delle buone pratiche presentate dal nostro territorio: Gianluca Baccarini e Luca Cavallari.


Il vescovo Mario a Roma presenta il libro “Chiesa e democrazia”

toso e zuppi
Il 12 giugno scorso il vescovo, monsignor Mario Toso, è stato a Roma per presentare  la sua pubblicazione “Chiesa e democrazia”. All’incontro promosso dall’Università degli studi Link era presente come relatore anche il cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Cei. All’incontro era presente un ampio pubblico di senatori e deputati dell’intero arco parlamentare, diplomatici dei cinque continenti, magistrati e Grand Commis dello Stato, presidenti di enti pubblici e amministratori delegati di aziende, leader di organizzazioni imprenditoriali e sindacali.
“I partiti sono il tronco che collega le radici della società civile con i rami delle istituzioni, ma al momento non c’è nessuna linfa”, ha detto il Vescovo Mario nel corso dell’incontro. La democrazia, ha aggiunto, “è una sfida per i cittadini a essere migliori nella vita quotidiana” e “una sfida dell’uomo a se stesso”. Le Settimane Sociali dei Cattolici in Italia di Trieste, previste per la prima settimana di luglio e che vedranno la partecipazione di Papa Francesco, serviranno per capire che tipo di democrazia volere e pensare a riforme che favoriscano la partecipazione. Sono questi problemi sollecitati dalla dottrina sociale della Chiesa. In un contesto in cui, paradossalmente, è la stessa Chiesa “a rafforzare la laicità”, “i parlamenti non hanno nulla da temere dai vescovi”, mentre è indispensabile una presenza dei cattolici in Parlamento.
Il cardinale Matteo Zuppi ha sottolineato: “È la bellissima Dottrina sociale della Chiesa. Questa non è di parte, è la parte. Non è esclusiva, è di tutti. Per difendere la laicità non si usa la spada, ma la la vita, il cuore, la mente, le mani. La bellezza si impone ed è chiarissima, senza ambiguità, libera, non si piega agli interessi, ma piega gli interessi all’attenzione alla persona”.

Nuove Nomine in Diocesi

PN 19/2024-60

Richiamato il Decreto Prot. 6/2021-48 in data 21 febbraio 2021 con cui è stato approvato il nuovo Ordinamento della Curia Diocesana;

richiamati il PN 26/2021-49 in data 21 febbraio 2021, con cui si è proceduto alla nomina degli Officiali e dei Responsabili degli Uffici di Curia, dei Coordinatori e degli Incaricati delle Aree e dei settori pastorali, e le successive nomine e integrazioni;

dato atto che è scaduto il mandato triennale e volendo provvedere alla nomina degli Officiali e dei Responsabili degli Uffici di Curia, dei Coordinatori e degli Incaricati delle Aree e dei settori pastorali;

con il presente atto

CONFERMIAMO

Vicario Generale e Moderatore della Curia ad nutum Episcopi

Mons. Michele Morandi.

 

NOMINIAMO

per un triennio dalla data odierna:

Cancelleria

Cancelliere: Mons. Mariano Faccani Pignatelli

Vice Cancelliere: Dott. Marco Mazzotti

 

Tribunale diocesano

Vicario Giudiziale: Mons. Mariano Faccani Pignatelli

Difensore del Vincolo e Promotore di giustizia: Don Alberto Luccaroni

Notaio: Dott. Marco Mazzotti

Cause dei Santi: Don Alberto Luccaroni.

 

Segreteria Vescovile

Dott. Marco Mazzotti.

 

Segreteria del Vicario Generale

Dott. Marino Angelocola.

 

Segreteria Generale

Dott. Marino Angelocola.

 

Aree e settori pastorali

 

LArea “Annuncio e Catechesi”

Coordinatore: Don Massimo Geminiani

 

Incaricato per la Catechesi: Don Massimo Geminiani

Vice Incaricato per la Catechesi: Padre Maria Paulraj Kasparraj S.d.C.

Vice Incaricato Catechesi per il catecumenato: Don Matteo Babini

Vice Incaricato per la Catechesi e la disabilità: Dott. Cesare Missiroli

Vice Incaricato per l’Apostolato biblico: Dott.ssa Michela Dal Borgo

Incaricato per i Ministeri istituiti: Don Massimo Goni

Incaricato l’Insegnamento della Religione Cattolica: Don Davide Ferrini

Incaricato per la Scuola e l’università: Prof.ssa Alessandra Scalini

Incaricato per la Pastorale missionaria: Coniugi Antonella Romboli e Antonio Verna

Incaricato per i Migranti: Dott. Diac. Bruno Balla

Incaricato per l’Ecumenismo e il dialogo interreligioso: Don Mirko Santandrea

Incaricato per la Cultura e l’arte sacra: Arch. Riccardo Drei

Vice Incaricato per la Cultura e l’arte sacra con riferimento ai beni mobili: Dott. Giovanni Gardini

Direttore del Museo Diocesano: Dott. Giovanni Gardini

Conservatore del Museo Diocesano: Dott. Giovanni Gardini

Direttore della Biblioteca diocesana: Dott. Giovanni Gardini

Archivista diocesano: Dott. Marco Mazzotti.

 

 

L’Area “Società e Famiglia”

Coordinatore: Don Stefano Vecchi

 

Incaricato per la Caritas: Don Emanuele Casadio

Incaricato per la Pastorale familiare: Don Stefano Vecchi

Co-Incaricati per la Pastorale familiare: Coniugi Roberto Frassineti e Enrica Laghi

Incaricato per la Pastorale sociale: Dott. Flavio Venturi

Vice Incaricato per la Pastorale sociale: Don Luca Ghirotti

Incaricato per la Pastorale della salute: Dott. Diac. Antonio Bianchedi

Vice Incaricato per la Pastorale della salute: Dott. Diac. Gino Covizzi

Incaricato per le Comunicazioni sociali e l’Ufficio Stampa: Dott. Samuele Marchi

Vice Incaricato per i social network: Dott. Marino Angelocola

Incaricato per il Tempo libero, lo sport e i pellegrinaggi: Don Tiziano Zoli

Incaricato per il Servizio diocesano tutela minori e adulti vulnerabili: Don Mattia Gallegati.

 

 

L’Area “Liturgia”

Coordinatore: Dott.ssa Vincenza Morini

 

Incaricato per la Sacra Liturgia: Dott.ssa Vincenza Morini

Incaricato per la Musica sacra: Dott.ssa Vincenza Morini

Cerimoniere: Dott. Diac. Stefano Lega.

 

 

L’Area “Giovani e vocazioni”

Coordinatore: Don Mattia Gallegati

 

Incaricato per la Pastorale giovanile: Don Massimo Geminiani

Vice Incaricato per la Pastorale giovanile: Don Marco Donati

Incaricato per la Pastorale vocazionale: Don Mattia Gallegati

Vice Incaricato per la Pastorale vocazionale: Rag. Sara Nannini.

 

 

L’Area “Clero e Vita Consacrata”

Coordinatore: Mons. Michele Morandi

 

Incaricato per la Formazione permanente dei Chierici (Presbiteri e Diaconi permanenti): Mons. Michele Morandi

Vice Incaricato del Settore per la Formazione permanente dei Chierici: Don Matteo Babini

Incaricato per la Vita consacrata: Don Stanislaw Rafalko S.d.B.

 

Scuola diocesana di Teologia “S. Pier Damiani”

Direttore: Don Luca Ravaglia.

 

NOMINIAMO ALTRESÌ AD NUTUM EPISCOPI

Incaricato della Formazione degli aspiranti e dei candidati al diaconato permanente nell’ambito dell’Area “Clero e Vita Consacrata”: Don Massimo Goni.

Faenza, 24 maggio 2024

                                                                                   + Mario Toso, Vescovo

                                                                                   Dott. Marco Mazzotti, Vice Cancelliere Vescovile

 

 

Articolo di don Michele Morandi: Sette lenti per leggere il mandato dei nuovi incaricati

 


Sette lenti per leggere il mandato dei nuovi incaricati

Con il passare degli anni, è normale che la vista cali ed è capitato, alla maggior parte di noi, di aver fatto l’esperienza di andare a fare una visita dall’ottico perché vengano scelte le lenti idonee a correggere i nostri difetti e a compensare i nostri deficit visivi. In quegli occhiali che ci fanno indossare, piuttosto ingombranti e simpatici, vengono progressivamente e gradualmente inserite alcune lenti perché la nostra vista sia finalmente chiara e nitida. Certamente abbiamo fatto anche l’esperienza che, senza alcune lenti, non si riesce a percepire nitidamente le lettere, i colori e, alcune volte, non si vede proprio nulla.

Per leggere nitidamente le nomine degli incaricati e officiali della Curia è necessario indossare progressivamente alcune lenti.

Lente neutra: l’umanità. I curiali, sono uomini e donne, giovani e anziani, sposi, celibi, nubili, consacrati e ministri, madri, padri e nonni, malati e sani. Se non indossiamo questa prima lente potremmo vedere chi viene chiamato come uno che, non sapendo cosa fare e non sapendo nulla della vita, si sia autocandidato per questi incarichi.

Prima lente: la diaconia. Gesù Cristo è il Signore ed ha realizzato la missione del Padre attraverso il servizio, donando la sua vita. Noi che siamo uniti a Lui possiamo essere trasparenti se viviamo ciò che ci è chiesto e ciò che siamo, solamente come servi/diaconi. Senza questa lente, chi viene chiamato, potrebbe venire visto solo come uno che riveste un ruolo di presunto potere e non uno che mette in gioco se stesso.

Seconda lente: l’annuncio e l’attuazione. Il servizio che ci viene proposto è quello di annunciare con le parole e con i fatti la Sua presenza d’amore che si attua nella celebrazione liturgica in particolare l’Eucarestia. Senza questa lente, chi viene chiamato, potrebbe essere visto solo come uno che fa vedere sé stesso, le sue capacità di azione e di attrazione.

Terza lente: il mandato. Ogni servo viene chiamato perché sia segno di Colui che lo manda. Senza questa lente, chi viene chiamato, potrebbe essere visto solo come uno che dice solo cose umane, anche sensate, ma che non aprono a Dio.

Quarta lente: la sinodalità. Camminare insieme non è soltanto un metodo, ma il modo in cui il Signore si fa presente in mezzo a noi, da sempre. Senza questa lente, chi viene chiamato, potrebbe essere visto come un battitore solitario, che non ascolta, che non chiede e che si pensa addirittura più efficiente ed efficace muovendosi da solo.

Quinta lente: la formazione. Ogni servizio non è solamente compensativo di una mancanza, ma azione costruttiva per la crescita di tutta la persona secondo la forma di Gesù Cristo, l’uomo nuovo. Senza questa lente, chi viene chiamato, potrebbe essere visto solo come uno che mantiene ed accarezza l’esistente senza nessuna profezia e senza cura per chi verrà dopo di lui.

Sesta lente: la corresponsabilità. Non c’è corresponsabilità senza responsabilità. Chi viene chiamato porta insieme ad altri la bellezza e il peso del servizio agli altri. Senza questa lente, chi viene chiamato, potrebbe essere visto solo come un collaboratore ed un esecutore.

Settima lente: l’autorità. Come ci “racconta” la parola stessa, chi viene chiamato ha sempre una peculiare vocazione a prendersi cura della crescita degli altri. Senza questa lente, chi viene chiamato, potrebbe essere visto solo come un autoritario o come uno che si disinteressa totalmente degli altri.

Questi nostri fratelli e sorelle sono stati chiamati dal Vescovo perché la nostra Chiesa continui la sua missione di annuncio, celebrazione e carità e, solo se indossiamo “le lenti” giuste, possiamo comprendere la preziosità del servizio che svolgono.

Ora è il momento di indossare una bella montatura: la gratitudine di tutta la nostra Chiesa a chi ha detto di “si” a questo non semplice, ma entusiasmante servizio di corresponsabilità e autorità nella Chiesa per annunciare ancora Gesù.

Alla fine, la lente definitiva che le compone tutte è l’amore concreto per il Signore.

don Michele Morandi

 


La comunità energetica è costituita

 

Venerdì 31 maggio, visitazione della Beata Vergine Maria. In questo giorno, i soci fondatori della Comunità energetica Ecologia Integrale e la Commissione diocesana per la costituzione delle comunità energetiche hanno deciso di costituire la Cooperativa di autoconsumo di energia elettrica rinnovabile.

La Commissione ha coinvolto i primi soggetti mettendo a frutto lo studio di fattibilità e il primo coinvolgimento diocesano di enti e famiglie attorno al progetto di transizione energetica. Alla presenza del notaio Paolo Castellari, nella sala Battaglia della curia diocesana, il vescovo S.E. Mons. Mario Toso e i soci fondatori hanno firmato l’atto di costituzione e incaricato il primo Consiglio di Amministrazione.

Il Presidente della Cooperativa Comunità Energetica rinnovabile Ecologia Integrale è Giovanni Malpezzi. Angela Esposito ha accettato l’incarico di Vice-presidente. Gli altri membri del Consiglio sono: Andrea Pazzi, Andrea Ercolani, Stefano Lega, don Davide Ferrini, Luciano Caroli, Massimo Alberti, don Luca Ghirotti.

Nei mesi estivi la cooperativa includerà gli enti e le famiglie che hanno già manifestato l’interesse alla partecipazione. In autunno saranno organizzati incontri per spiegare come partecipare alla società e come, nel tempo, verrà implementato  il progetto.

Oggi non si vogliono fornire numeri e fare promesse di particolari vantaggi per le tasche dei soci. Ora partiamo: finanziamenti, investimenti, gestione delle attività. Il tutto si deve “rodare”. Verosimilmente ci vorrà almeno un anno per “prendere il volo”. Una cosa hanno chiara i primi soci e il Consiglio di Amministrazione: il Regolamento e la gestione dei beni andrà fatta declinando il fine sociale e di solidarietà.

La cooperativa ha come nome proprio Comunità energetica rinnovabile Ecologia Integrale.

  • È una comunità prima di tutto: un insieme rilevante di soggetti che si percepisce come corpo in moto per un fine comune. Un movimento popolare: è la comunità che si organizza dal basso per farsi carico di una necessità e una nuova organizzazione. Viviamo il principio di sussidiarietà.
  • È energetica-rinnovabile: risponde all’esigenza della transizione energetica verso l’abbandono delle fonti fossili inquinanti, verso quelle rinnovabili (nel nostro caso l’energia del Sole). Vogliamo custodire il Creato – la Casa comune per le generazioni che ci seguono.
  • È per l’Ecologia Integrale: ogni famiglia e ogni comunità deve aver l’opportunità di partecipare al processo di transizione energetica e aver accesso a quel bene oggi divenuto essenziale come l’energia. Viviamo il principio della solidarietà. Ogni famiglia e ogni comunità deve anche poter godere e partecipare alla costruzione dell’umanesimo integrale aperto al trascendente: la cultura si forma quando le istituzioni formative e scolastiche sono nelle condizioni di riflettere e fare la loro proposta secondo il principio di sussidiarietà e reale parità scolastica.

La Settimana Sociale dei cattolici, che si svolgerà a Trieste ad inizio luglio, tratterà della partecipazione alla democrazia. Se partecipare alla democrazia è assumersi la responsabilità della propria azione lavorativa, sociale, politica, allora, anche la decisione di divenire soci della Comunità Energetica Ecologia Integrale potrà concepirsi come azione concreta di partecipazione sociale.

Si potrà divenire soci sia come persone fisiche (famiglie), che come persone giuridiche (enti ecclesiali, circoli, aziende, associazioni…). Si potrà divenire soci in qualità di produttori, o di prosumer (produttori e consumatori), oppure come puri consumatori. L’ingresso sarà semplice e accessibile a tutti: l’intenzione è quella di dare l’opportunità al maggior numero possibile di famiglie ed enti di partecipare alla transizione energetica nel nostro territorio e divenire promotori di Ecologia Integrale.

Invitiamo tutti a mantenere vigile l’attenzione verso questo progetto e a farsi promotori di esso. I soci e la Commissione affidano il progetto cooperativo a Maria, affinché sul suo esempio eloquente di sapienza materna, i beni della nuova società siano gestiti con responsabilità, per i piccoli che il Signore continuamente ci indica.

Don Luca Ghirotti