Author: samuelemarchi

Pellegrinaggio in Terra Santa dal 26 dicembre al 2 gennaio

Ripartono i pellegrinaggi in Terra Santa nei luoghi di Gesù. Anche la nostra Diocesi propone dal 26 dicembre al 2 gennaio il pellegrinaggio da Gerusalemme a Nazareth e altri luoghi significativi. Si tratta di un’occasione non solo per trascorrere un Capodanno diverso, ma per sostenere i cristiani di Terra Santa e dare concretezza a quel Vangelo che sentiamo tutte le domeniche a messa.

Per informazioni e programmi è possibile contattare l’agenzia Brasini (0545 30630) oppure inviare una mail a don Tiziano Zoli (dontizio@gmail.com).


Nasce l’associazione Piccola Fraternità di Sasso, il vescovo Mario approva lo Statuto

Il 4 ottobre scorso a Popolano di Marradi – a conclusione della liturgia in cui Marinella, Amedeo e Lucia hanno rinnovato la consacrazione della loro vita al Signore – il Vescovo monsignor Mario Toso ha approvato lo Statuto della nuova Associazione Piccola Fraternità di Sasso. L’associazione si è così presentata: “È ormai chiaro a tutti l’invito della Chiesa che chiede oggi ai suoi figli, ai discepoli di Gesù, un supplemento di amore che ci aiuti a leggere e interpretare le difficoltà e le incomprensioni che dividono gli uomini e avvelenano i rapporti. Una cultura che alimenta solitudine e indifferenza e allontana dai valori religiosi e da una giusta lettura del sacro. Anche all’interno della vita ecclesiale, l’impegno sinodale, una delle opportunità più preziose per una Chiesa che voglia rinvigorirsi e rigenerarsi in una realtà di comunione, ha manifestato la fatica di rapporti sereni e aperti alla speranza. Come Comunità di Sasso abbiamo tentato di allargare i confini nel segno, mai realizzato pienamente, di creare e vivere spazi di comunione e di condivisione gioiosa”.

“Un frammento della carità della Chiesa”

“Nonostante i molti amici ci confortino con la loro presenza e la loro fatica solidale e preziosa, lo spontaneismo, al di là dei molti momenti di condivisione nell’azione e nella preghiera, non ci ha dato in pienezza il profilo ecclesiale che insieme cerchiamo. Oggi, finalmente, su suggerimento e sull’adesione del Vescovo Mario, nasce l’associazione “Piccola Fraternità di Sasso”, che vede ufficialmente riconosciuto dalla Chiesa il suo statuto, quello che Sasso fin dalla sua nascita ha sempre dichiarato e cercato di essere: “un frammento della carità della Chiesa”. Un’associazione che vede insieme consacrati e non consacrati, sacerdoti e non sacerdoti, giustamente con eguale dignità, uniti in una volontà a custodire i valori vissuti nella sua storia ed espressi nel suo statuto. È molto bello anche per noi consacrati e fonte di una più chiara identità nella Chiesa, promuovere la speranza che nell’armonia solidale e nella corresponsabilità delle scelte e dei vissuti renderanno più vitali e autentici, per tutti, la nostra fede e la nostra misericordia. “La volontà del Vescovo – si conclude nella presentazione – la sua benevolenza l’amicizia di tanti che alleviano le nostre fatiche rafforzano la fiducia che la Piccola Fraternità svilupperà una visione della vita sempre più orientata a promuovere e testimoniare la cultura del dono e della gratuità sulle tracce di Gesù.”

Le iniziative del Dialogo interreligioso: in piazza il 16 ottobre e il 23 la pedalata del dialogo

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XXI Giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico
Disarmiamoci! Il nome del Dio in cui crediamo è PACE

Dopo la celebrazione del XX anniversario della sua nascita, la Giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico ritorna in uno scenario drammatico, quello della guerra in Ucraina: che, peraltro, è solo la punta dell’iceberg di un mondo in guerra. Quella che è stata definita da papa Francesco la “terza guerra mondiale a pezzi” ha raggiunto nel 2022 l’Europa, ma già nel 2014 nel Donbass scoppiò una guerra scivolata via nell’indifferenza generale, per non parlare della guerra nella ex Yugoslavia nell’ultimo decennio del Novecento. E dei teatri di guerra ormai dimenticati in Siria, Yemen, Repubblica democratica del Congo, Libia, Palestina, Afghanistan, Iraq, Libano, Sud Sudan e in tanti altri paesi.
La Giornata, nata all’indomani dell’11 settembre 2001 per scongiurare il paventato “scontro di civiltà”, dopo alcuni anni ha assunto come data fissa il 27 ottobre per ricordare l’incontro interreligioso convocato da Giovanni Paolo II nel 1986 ad Assisi per richiamare la responsabilità dei leader religiosi ad agire a favore della pace.
Siamo consapevoli del sottile legame tra religioni e violenza, siamo consapevoli delle polarità insite nei testi sacri delle nostre religioni e delle letture fondamentaliste che spesso se ne fanno, letture che semplificano la realtà e fomentano la guerra.
La guerra ha spesso venature religiose, ma il nome autentico di Dio è pace. Se vogliamo dire Dio dobbiamo dire pace. L’unica via che, attraverso il dialogo, ci conduce a Dio è quella della pace.
Esprimiamo perciò con forza un NO alla guerra, alla produzione e al commercio delle armi e un SÌ al ricorso alle trattative diplomatiche e al disarmo totale. Incontriamoci per aiutarci a radicare in noi le parole e i gesti di pace che ci sono offerti dal nucleo fondante dei nostri testi sapienziali!
Come recita una dichiarazione delle Nazioni Unite: “Poiché le guerre iniziano nella mente degli uomini, è nella mente degli uomini che devono essere costruite le difese della pace” (Atto costitutivo dell’UNESCO – Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura, 1945).
Impegniamoci, cristiani e musulmani, per essere unanimemente costruttori della cultura della pace in famiglia, a scuola, nella società e nelle comunità religiose; e per soccorrere e accogliere i profughi di ogni guerra senza alcuna discriminazione, condividendo i beni materiali e immateriali che il Creatore ci ha donato e dando voce al germe di fratellanza e sorellanza che abita il nostro essere creato da Dio.
Invitiamo ogni donna e ogni uomo di buona volontà a organizzare attorno al 27 ottobre incontri che siano frutto della creatività di ciascuna e ciascuno per celebrare questa XXI Giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico dedicata alla pace tra i popoli, e perciò alla vita.

Comitato promotore nazionale della Giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico


Monastero invisibile: sussidio di ottobre 2022

CORDA!

Facciamo un salto al pozzo della samaritana (Gv 4), quello attorno a cui tante bocche assetate si danno appuntamento e si scopre che Dio non è dove ci sono acqua stagnante, aria asfittica, pesantezza e noia. Dio è dove c’è acqua zampillante. Giriamo attorno al pozzo, quello delle domande scomode a orari improbabili, lì dove una banale faccenda quotidiana diventa incontro decisivo e le parole aprono varchi di novità. Gustiamo per un attimo la screpolatura delle pietre, l’aria calda del giorno, il profumo della menta, il canto delle cicale, il gioco di sguardi, il dialogo che inizia dalle cose della vita e porta molto più in là.

Nel lungo brano evangelico, si nota un’assenza. La brocca c’è e l’acqua pure, ma – precisa la donna – il pozzo è profondo. Allora manca una corda. Indispensabile, ma nessuno la nomina; serve necessariamente, ma non se ne parla. Forse ritenuta ovvia.

Associamo l’immagine alla preghiera per le vocazioni: imprescindibile, perché Gesù l’ha chiesta in modo esplicito, ma dimessa, discreta, nell’ombra, magari data per scontata.

Ne scriviamo oggi per riproporvi di partecipare al Monastero invisibilecordata (appunto) di persone che ogni mese dedicano un po’ di tempo alla preghiera perché l’acqua viva del vangelo riempia le brocche dei giovani e trabocchi in passi di fiducia e generosità.

Ogni corda è un insieme di fili intrecciati: fragili se presi singolarmente; robusti se legati. Per questo la sapienza della Chiesa ci ricorda (eccola di nuovo) che vale la pena unire le forze: il dono di nuove vocazioni conviene a tutti!

Chi aderisce riceve mensilmente e gratuitamente un semplice sussidio: lungo tutto il 2021 saranno gli amici e le amiche di Gesù ‘della prima ora’ a orientare l’intercessione chiedendo innanzitutto a noi di coinvolgerci e di farci discepoli. Infatti, come non c’è corda del pozzo che non si inzuppi d’acqua, così non c’è preghiera che non esiga e operi trasformazione.

Chi concorda… può prendere contatti con Ufficio Giovani e vocazione e anche estendere l’invito ad altri. Accordati nel Signore, saremo esauditi. Parola Sua!

Non accusare il pozzo di essere troppo profondo. È la tua corda che è troppo corta (proverbio indù).

Per aderire al Monastero invisibile o condividere proposte, idee e opinioni, scrivere a vocazione@faenza.chiesacattolica.it

L’equipe diocesana del Monastero invisibile

Referenti Monastero invisibile:

Nel caso decidessi di partecipare a questo percorso, ecco alcuni contatti che ti possono aiutare, guidare e accompagnare lungo il cammino :

Santa Maria Maddalena in Faenza, Luciana 333 2155714
San Savino (Beata Vergine del Paradiso) in Faenza, Rosangela 334 9566029
Santa Maria del Rosario in Errano, Cristina 389 9920412
Parrocchia di San Martino in Reda, Antonietta 3393798202

Scarica il sussidio di ottobre

Monastero invisibile ottobre 2022


Il Vescovo Mario nomina Don Luca Ravaglia parroco a Russi, don Marco Donati parroco a San Savino di Faenza

don luca don marco vescovo mario

In data 1° ottobre 2022 il Vescovo, Sua Eccellenza Mons. Mario Toso, ha nominato:

  1. Parroco di S. Apollinare in Russi il Rev.do Don Luca Ravaglia, che fino al presente è stato Parroco di S. Savino e di S. Procolo alla Pieve Ponte. L’inizio del ministero di Parroco è fissato per domenica 30 ottobre alle ore 18,30 presso la chiesa parrocchiale di Russi. Presiederà Sua Eccellenza Mons. Vescovo.
  2. Parroco di S. Savino e Amministratore parrocchiale di S. Procolo alla Pieve Ponte il Rev.do Don Marco Donati, che fino al presente è stato Vicario parrocchiale dei Ss. Agostino e Margherita. L’inizio del ministero di Parroco a S. Savino è fissato per sabato 5 novembre alle ore 19 presso la chiesa parrocchiale di S. Savino. Presiederà Sua Eccellenza Mons. Vescovo.

Inoltre, sempre in data 1° ottobre 2022, il Vescovo, Sua Eccellenza Mons. Mario Toso, ha conferito:

  1. al Diacono Matteo Babini il mandato di svolgere il suo ministero nelle parrocchie dell’Unità pastorale di Alfonsine con particolare riferimento alla pastorale giovanile. Inoltre, il Diacono collaborerà con il Cerimoniere vescovile per garantire l’ordinato svolgimento delle Celebrazioni liturgiche e delle altre sacre celebrazioni che sono presiedute, alle quali partecipa o assiste il Vescovo;
  2. al Diacono Luca Ghirotti il mandato di svolgere il suo ministero nella parrocchia dei Ss. Agostino e Margherita. Inoltre, il Diacono seguirà la Fraternità dei giovani che ha sede nel Seminario diocesano e collaborerà con gli Incaricati diocesani per la Pastorale vocazione e per la Pastorale sociale.

 

Infine, Sua Eccellenza Mons. Mario Toso, tenuto conto della difficile situazione, ha confermato fino a Pasqua 2023 il Rev.mo Don Michele Morandi quale Amministratore parrocchiale e legale rappresentante delle Parrocchie di S. Michele Arcangelo in Brisighella e di S. Rufillo, coadiuvato dal Diacono Stefano Lega. Per quanto riguarda il culto, l’Amministratore parrocchiale continuerà ad essere coadiuvato dai Rev.di Don Luigi Gatti e Don Mirko Santandrea.

Sua Eccellenza Mons. Mario Toso ringrazia i Presbiteri e i Diaconi per la pronta disponibilità con la quale hanno accolto questi nuovi mandati al servizio della nostra Chiesa.


Il vescovo Mario: “L’uomo è chiamato a essere profeta della pace e della nonviolenza”. Da Interris.it

L’uomo, creato ad immagine somigliantissima di Dio e redento da Cristo, è chiamato ad essere profeta della pace e della nonvio­lenza, superando discriminazioni di ogni tipo, fra vicini e lon­tani, fra amici e nemici. La storia umana, in virtù del mistero della creazione e dell’incarnazione, trova inscritta in sé la vocazione all’unità, alla partecipazione della vita di Amore che incessantemente flui­sce all’interno della Trinità, in una parola, alla pace.

La nuova immagine di Dio, rivelata dal Signore Gesù, fonda ed esige fra le persone nuovi rapporti, contrasse­gnati dalla fraternità, dalla concordia e dal perdono, dalla verità e dalla giustizia, dalla solidarietà. La croce di Gesù è denuncia della violenza, non accettazione passiva di essa; è sollecitazione ad un impegno d’amore e di giustizia. Gesù Cristo rivela la nostra «vocazione» alla pace, alla nonviolenza. Il Dio rivelato da Gesù Cristo non è un Dio violento, un Dio della guerra santa. Dire che Dio vuole la guerra e la violenza è bestemmiarlo.

Ecco quanto papa Francesco scrive nel suo Messaggio per la celebrazione della giornata mondiale della pace (1 gennaio 2017): «Lo ribadisco con forza: “Nessuna religione è terrorista”. La violenza è una profanazione del nome di Dio. Non stanchiamoci mai di ripeterlo: “Mai il nome di Dio può giustificare la violenza. Solo la pace è santa. Solo la pace è santa, non la guerra!”». Il Dio dei cristiani è un Dio pacifico, che si fa vicino come colui che perdona, redime e umanizza divinizzando.

Rivelando Dio, la sua misericordia, Gesù Cristo rivela all’uomo il suo destino: l’Amore trinitario, principio e fine dell’esistenza. Visibilizzazione del Padre, presentandosi con i tratti del «Servo sofferente», il Signore Gesù viene ad assumere e a risignificare la storia dell’uomo. Ne vuole cambiare il corso senza l’appoggio degli eserciti. Mentre viene catturato, ordina a Pietro: «Rimetti la spada nel fode­ro, perché tutti quelli che mettono mano alla spada periranno di spada. Pensi forse che io non possa pregare il Padre mio, che mi darebbe subito più di dodici legioni di angeli? Ma come allora si adempirebbero le Scritture, secondo le quali così deve avvenire?» (Mt 26,52-54). Con queste parole, Egli vuole interrompere la spi­rale di violenza che si sta abbattendo su di lui. Alla violenza risponde con la nonviolenza. È profondamente consapevole dei rapporti aggressivi, che determinano le strutture della realtà esistente: la violenza chiama violenza; chi pratica violenza subisce violenza e, facilmente, mette in atto altra violenza. La catena si interrompe solo rinunciando alla violenza.

Ma ciò non implica subirla con passiva rassegnazione. Si ri­nuncia alla violenza non perché si è impotenti ‒ Gesù non è in­difeso. Ha a sua disposizione un enorme potenziale di forza, contro il quale la violenza terrena non potrebbe che in­frangersi ‒, ma vi rinuncia con la forza dell’Amore e del perdono, seppure umanamente “costosi”. Colui che, per amore di Dio e dell’uomo, smaschera le strutture di violenza non può sfuggire alla reazione che la violenza immancabilmente gli scatenerà contro. Preparandosi al terribile sacrificio, prima ancora di essere catturato Egli confida agli apostoli e alla folla: «È giunta l’ora che sia glorificato il figlio dell’uomo» (Gv 12, 23). «Ora l’anima mia è turbata; e che devo dire? Padre, glorifi­ca il tuo nome» (Gv 12, 27-28).

Cosciente d’essere l’Uomo Nuovo, nel momento stesso in cui è attivo nel dono supremo di sé, e si prepara ad affrontare la morte, Gesù inaugura per ogni uomo un cammino di nonviolenza e di pace. In Gesù, che riconcilia l’umanità con Dio accettando di compierne la volontà, viene prefigurata un’esisten­za di comunione con il Padre e con i fratelli: l’uomo è essere per la pace e la nonviolenza. È proprio in Gesù Cristo, che muore in croce con le braccia a­perte sul mondo e perdonando i propri persecutori (cf Lc 23,24), che il progetto divino di un’umanità pacifica e non violenta si mani­festa e si compie. Attraverso questo gesto sacerdotale, l’uma­nità è riconciliata con Dio, con l’Amore che redime, morendo e perdonando. È mediante il versamento del sangue di Gesù-uomo, nel quale la pienezza d’Amore si è compiaciuta di dimorare, che non solo l’umanità, ma tutte le cose in Lui ‒ come afferma san Paolo ‒, sono riconciliate (cf Col 1,20). Distruggendo in se stesso l’inimicizia, fonte di vio­lenza, Gesù abbatte il muro delle divisioni, unifica i popoli in un destino di pace, affratella in un solo corpo quelli che erano nemici (cf Ef 2,16; Rom 12,5).

Con il suo sacrificio, il Signore «ricrea» l’umanità, trasformandola da nemica, qual era divenuta in Adamo, in amica di Dio; mostra al mondo tutto l’impegno e la totale fedeltà del Padre al grande progetto di pace e di nonviolenza. Dio vuole il rinnovamento dell’umanità non mediante coercizione o azioni vendicatrici, ma con la forza di un Amore, che si dona fino all’estremo e perdona. In Gesù Cri­sto, che sale spoglio sulla croce, Egli presenta al mondo la nuova u­manità e contrasta la libertà deicida con le armi del perdono che risana e riconcilia. Nel Figlio, che si incarna e si immola, il Padre, ricco di misericordia, si impegna a far uscire ogni uomo dal tunnel dell’odio e della violenza, immettendo la sua stessa vita d’amore. La croce di Cristo è per il credente denuncia e vittoria sulla violenza, segno della solidarietà di Dio con l’uomo oppresso e sfregiato nella sua dignità. La croce non è propria­mente apologia della sofferenza, del sacrificio e della morte. Abbracciandola, Gesù la trasforma in atto d’accusa della vio­lenza del sistema religioso-politico del suo tempo, da cui è rifiutato e ingiustamente condannato. Per la risurrezione, che non è com­penso e riparazione dell’apparente insuccesso della morte di Gesù, ma l’af­fermazione sfolgorante della potenza della vita divina, la croce indica ad ogni uomo la via che porta al trionfo sulla violenza e sull’odio. Con la crocifissione, Gesù assume su di sé anche la con­dizione di ogni persona ingiustamente condannata. Poiché Dio Padre si curva sul Figlio per accogliere il dono della sua vita e per eternarla nel dinamismo potente della risurrezione, la croce testimonia la so­lidarietà di Dio nei confronti di chiunque sia calpestato nei suoi diritti fondamentali.

+ Mario Toso

Articolo originale a questo link su Interris.it


Scuola diocesana di Teologia: a ottobre partono i corsi 2022/23

Un’occasione rivolta a tutti per rendere più salda la propria fede e stimolare la propria curiosità e spirito critico. Sono stati presentati i corsi dell’anno accademico 2022-23 della Scuola di Teologia intitolata a san Pier Damiani, realtà che opera nella Diocesi dal 1991. La specificità propria della scuola è formare cristiani adulti che sappiano giudicare tutto con gli occhi della fede, ma anche con adeguato senso critico.

Rappresenta inoltre un’iniziazione a un’autentica spiritualità e prepara diaconi, ministri istituiti e straordinari, catechisti, persone per servizi ecclesiali. Dà poi possibilità di aggiornamento in discipline didattiche e legislative per insegnanti di religione nelle scuole medie inferiori e superiori e anche per il clero.

L’intero programma si articola in quattro anni.

Corso di formazione teologica di base

(si ripete ogni anno)

Il corso è rivolto a tutti particolarmente ai catechisti, educatori, a coloro che sono in cammino verso i ministeri istituiti, ai ministri straordinari della comunione.

Materie

  • Introduzione generale alla Sacra Scrittura
  • Introduzione alla Teologia e al mistero di Cristo
  • Introduzione alla Liturgia e alla ministerialità
  • Teologia morale fondamentale
  • Ecclesiologia
  • Teologia spirituale

Ciclo triennale

I anno

  • AT: Pentateuco, libri storici.
  • NT: Vangeli sinottici e Atti degli apostoli.
  • Storia della Chiesa 1  ( dalle origini all’XI secolo)
  • Linee di patrologia
  • Trinitaria

II anno

  • AT: i profeti (profezia, apocalittica, sapienza, salmi).
  • NT: Le figure e gli scritti di Giovanni e Paolo
  • Storia della Chiesa 2 e 3 (dall’XI secolo ai nostri giorni)
  • Teologia morale speciale: la vita e la famiglia
  • Le leggi che presiedono la vita della Chiesa: linee di diritto canonico

III anno

  • I sacramenti
  • Liturgia: liturgia delle ore, anno liturgico, decoro delle chiese e valorizzazione dell’arte sacra
  • Antropologia filosofica e teologica
  • Morale sociale: il fatto sociale, le nazioni, lo stato, le istituzioni e l’economia
  • Cristologia
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Programma dei corsi nell’anno accademico 2022-2023

Corso di formazione teologica di base

  • Introduzione alla Teologia e al mistero di Cristo: don Marco Corradini
  • Introduzione generale alla Sacra Scrittura: don Pier Paolo Nava
  • Introduzione alla Liturgia e alla ministerialità: don Ugo Facchini
  • Teologia morale fondamentale: don Tiziano Zoli
  • Ecclesiologia: don Mirko Santandrea
  • Teologia spirituale: don Mirko Santandrea

Per chi ha già seguito il corso di base, o per aggiornamento personale, si seguono i corsi del ciclo triennale che quest’anno si compone delle seguenti materie:

III anno

  • I sacramenti: don Ugo Facchini
  • Liturgia: liturgia delle ore, anno liturgico, decoro delle chiese e valorizzazione dell’arte sacra: don Ugo Facchini
  • Antropologia filosofica e teologica  mons. Mario Toso
  • Morale sociale: il fatto sociale, le nazioni, lo stato, le istituzioni e l’economia: don Tiziano Zoli
  • Cristologia: don Ruggero Benericetti

Calendario

Le lezioni si svolgono presso la sede della scuola: viale Stradone, 30 a Faenza con ingresso dal portone centrale. Giorno di lezione: martedì dalle ore 20,30 alle ore 22.00

2022   Corso base III anno
11 ottobre Introduzione alla teologia Antropologia filosofica e teologica
25 ottobre Introduzione alla teologia Antropologia filosofica e teologica
8 novembre Introduzione alla teologia Antropologia filosofica e teologica
15 novembre Introduzione alla teologia I sacramenti
22 novembre Introduzione alla teologia Antropologia filosofica e teologica
29 novembre Introduzione alla s.scrittura Antropologia filosofica e teologica
6 dicembre Introduzione alla s.scrittura Antropologia filosofica e teologica
13 dicembre Introduzione alla s.scrittura I sacramenti
20 dicembre Introduzione alla s.scrittura I sacramenti
2023    
10 gennaio Introduzione alla s.scrittura I sacramenti
17 gennaio Introduzione alla s.scrittura I sacramenti
24 gennaio Teologia morale fondamentale I sacramenti
31 gennaio Teologia morale fondamentale Liturgia delle ore e anno liturgico
7 febbraio Teologia morale fondamentale Liturgia delle ore e anno liturgico
14 febbraio Teologia morale fondamentale Liturgia delle ore e anno liturgico
21 febbraio Teologia morale fondamentale Liturgia delle ore e anno liturgico
28 febbraio Ecclesiologia Liturgia delle ore e anno liturgico
7 marzo Ecclesiologia Liturgia delle ore e anno liturgico
14 marzo Ecclesiologia Morale sociale
21 marzo Ecclesiologia Morale sociale
28 marzo Ecclesiologia Morale sociale
4 aprile Teologia spirituale Morale sociale
18 aprile Teologia spirituale Morale sociale
2 maggio Teologia spirituale Morale sociale
9 maggio Teologia spirituale Cristologia
16 maggio Introd. Liturgia e ministerialità Cristologia
23 maggio Introd. Liturgia e ministerialità Cristologia
30 maggio Introd. Liturgia e ministerialità Cristologia
6 giugno Introd. Liturgia e ministerialità Cristologia
     

Notizie tecniche

1. Gli studenti: tutti possono iscriversi, per frequentare un solo corso o l’intera annualità composta da tre corsi, l’invito è in maniera particolare rivolto agli adulti impegnati, catechisti, insegnanti di religione nelle scuole materne, elementari, medie, a coloro che vogliono approfondire per interesse personale il loro cammino di fede, ministri della comunione, ministri istituiti e a coloro che stanno percorrendo il cammino di formazione al ministero istituito nella Chiesa come lettori e accoliti.

2. Le lezioni: si svolgono in presenza un giorno alla settimana il martedì dalle 20,30 alle 22.00.

3. La frequenza: la frequenza alle lezioni è obbligatoria.

4. Le iscrizioni: si effettuano on line entro il 5 ottobre 2022 tramite mail a: scuolateologiafaenza@gmail.com; o presso la sede della Scuola, in viale Stradone, 30 Seminario Diocesano nei giorni di lezione, Per informazioni: tramite mail, sempre a scuoloteologiafaenza@gmail.com;

5. Le tasse: per l’iscrizione all’intera annualità euro 90,00, per la frequenza ad un unico corso euro 30,00.

6. È possibile consultare il sito web della scuola all’interno del sito della diocesi di Faenza-Modigliana.

Corso per i ministri straordinari della comunione

Da diversi anni la scuola prepara anche i ministri straordinari della comunione, per essere istituiti si richiede la presentazione del parroco e la frequenza con relativo esame al corso di formazione teologica di base o almeno a tre discipline al suo interno:

* Introduzione alla teologia

* Ecclesiologia

* Introduzione alla liturgia e ministerialità.

SECONDO QUADRIMESTRE: FEBBRAIO – MAGGIO 2023

Dal 2 ottobre riparte “Al passo con la parola” per i giovani, in Seminario

Un cammino per imparare a dialogare con Dio attraverso la sua parola e scoprire cosa c’entra con la nostra vita.
Tornano, a partire da domenica 2 ottobre, gli appuntamenti di Al passo con la parola a cura dell’area Giovani e Vocazioni. Gli incontri si svolgono al Seminario diocesano (ingresso da viale degli Insorti 56) dalle 18 alle 20 e sono rivolti anche a chi ha già partecipato al percorso negli anni precedenti. Il calendario degli incontri è il seguente: domenica 2 ottobre, sabato 12 novembre, sabato 10 dicembre, sabato 14 gennaio, sabato 4 febbraio, sabato 11 marzo, domenica 2 aprile, sabato 13 maggio.

Per info e iscrizioni: Rachele Taroni 334 254 6203 – racheletaroni@gmail.com


Il 2 ottobre laboratorio sulla musica nella liturgia col M° Durighello

Domenica 2 ottobre dalle 15 alle 18.30 al Seminario vescovile di Faenza è in programma l’incontro-laboratorio con il maestro Gianmartino Maria Durighello dal titolo “L’Assemblea. Laboratorio sulla musica nella liturgia. Il canto del popolo in dialogo con i ministri, il coro e gli strumenti”. 

L’appuntamento è promosso dall’Ufficio liturgico – sezione Musica sacra.