Author: samuelemarchi

Diocesi Faenza e Settimane sociali dei cattolici: mettiamo in rete le buone pratiche presentate a Taranto

Trasformare scarti vitivinicoli in nuove risorse, dare vita a orti inclusivi che generano riscatto sociale, sviluppare una mobilità sostenibile capace di trasportare un milione di persone in una piccola città come Faenza. Tasselli diversi tra loro, ma che fanno parte di un unico mosaico virtuoso in cui tutto è connesso, e nel quale l’economia diventa vera ecologia integrale, a servizio dell’uomo e del creato. Sono queste alcune delle buone pratiche del nostro territorio presentate venerdì 21 ottobre 2022 al convegno promosso dalla Pastorale sociale della Diocesi di Faenza-Modigliana a un anno di distanza dalla Settimana sociale dei cattolici di Taranto. Un’occasione per fare il punto sui passi che la nostra Diocesi sta compiendo per mettere in atto i semi di speranza gettati nell’ottobre 2021. E un’opportunità per conoscersi e fare rete, come sottolineato nel suo intervento conclusivo dal vescovo monsignor Mario Toso, facendo così massa critica nei confronti delle istituzioni per avere un reale cambiamento – economico, sociale, culturale – nel segno del bene comune.

Le 7 buone pratiche

A condividere la propria esperienza, moderati dall’incaricato alla Pastorale sociale e del lavoro, Flavio Venturi, sono state sette realtà aziendali e sociali del nostro territorio: il Gruppo Caviro, il Gruppo Tampieri, Terra Condivisa (Caritas-Farsi Prossimo), Fondazione Marri Sant’Umiltà, Ortinsieme, San Pier Damiano Hospital e il Gruppo Erbacci.

«La parola sostenibilità per Caviro non è qualcosa di astratto – spiega il direttore generale Fabio Baldazzi – ma prende forma in tre aspetti: ambientale, sociale e di governance. Per quanto riguarda il primo ambito: ogni anno recuperiamo 600mila tonnellate di scarti da cui ricaviamo biogas e metano puro, con cui riforniamo le autovetture»

Un cerchio completo, ma non chiuso: questo è quello che mette in atto ogni giorno il Gruppo Tampieri. «Tutto quello che entra in azienda, sia come materia prima o seconda – spiega la responsabile della comunicazione Vittoria Graziani -, trova una seconda o terza vita sia all’interno del nostro ciclo produttivo e anche all’esterno». Dagli scarti vitivinicoli all’acqua usata negli impianti. E riprendendo la Dottrina sociale della Chiesa, ricorda che le «componenti dell’impresa devono essere consapevoli che la comunità nella quale operano rappresenta un bene per tutti e non una struttura che permette di soddisfare esclusivamente gli interessi personali di qualcuno».

Grazie ai fondi 8xmille ha preso vita da qualche anno sulle colline di Castel Raniero il progetto di Terra Condivisa. L’orto, come sottolineato dalla responsabile Chiara Resta, diventa un mezzo di riscatto per persone socialmente fragili e, come sottolineato in una tesi di laurea, tutta la comunità trae beneficio da questo progetto, diventando più inclusiva e accogliente.

Lavorare la terra può essere anche un importante strumento educativo. Ne è testimonianza l’orto inclusivo realizzato dalla scuola Sant’Umiltà. Sorto in piena pandemia per l’intuizione di alcuni docenti di sostegno, è cresciuto nel tempo ospitando oggi erbe aromatiche come la salvia, oppure aglio e ceci. Come spiegano il presidente della Fondazione, Luca Cavallari, e la docente Lucia Capiani, i bambini hanno così modo di toccare con mano i tempi lunghi della natura arrivando poi a degustare le piante stesse che hanno coltivato.

Di buone pratiche nello smaltimento rifiuti in ambito ospedaliero ha parlato Massimo Cingolani (San Pier Damiano hospital). In questo ambito il Gruppo Villa Maria sta facendo investimenti importanti, mettendo in pratica nuovi sistemi innovativi di sterilizzazione che vanno a beneficio di una raccolta differenziata più sicura e virtuosa.

Fabio Bassi ha invece illustrato le attività di Ortinsieme di Russi, un progetto di inclusione lavorativa nato in partenariato con il Comune e la Confraternita del Santissimo Sacramento di Russi che ha messo a disposizione terreno di poco più tre terreni.
Nel giro di qualche mese questa realtà otterrà la certificazione biologica. Ortinsieme ha il pregio di unire assieme diversi ambiti imprescindibili come quello della casa per i lavoratori (di cui abbiamo trattato anche negli scorsi numeri de Il Piccolo) e dell’autosufficienza energetica con pannelli fotovoltaici.

Infine ha preso la parola Giorgio Erbacci, presidente dell’omonimo Gruppo, che ha ripercorso lo sviluppo del progetto di mobilità sostenibile Green-go bus. Nato in maniera quasi casuale nel 2013 come supporto a un parcheggio scambiatore, da allora ha trasportato, con le proprie navette elettriche, più di un milione di persone in maniera gratuita e green.
«Il progetto è sostenibile non solo dal punto di vista ambientale, ma anche economico – sottolinea – perché il costo delle navette è sostenuto grazie agli incassi dei parcheggi in centro storico».

Il vescovo Mario: «Serve unità e una rappresentanza politica che si metta realmente a servizio del bene comune»

vescovo mario pastorale sociale

«Mettere in rete queste e le altre buone pratiche presenti nella nostra Diocesi è fondamentale – ha detto nel suo intervento conclusivo monsignor Toso -. Conoscersi e relazionarsi a vicenda è importante per fare vera massa critica verso le istituzioni». Come sottolinea il vescovo «nella democrazia rappresentativa è importante essere uniti, ma anche avere rappresentanti, all’interno delle istituzioni, pronti e sensibili a realizzare cambiamenti che sono urgenti e non possono attendere, come è il caso dell’energia rinnovabile. Ci sono oggi questi rappresentanti capaci?». Anche movimenti e associazioni cattolici, spiega il vescovo, devono cambiare passo per trovare nuovi canali di rappresentanza. «Dobbiamo conoscerci di più – l’invito del vescovo – e lavorare di più insieme per servire il bene comune. Il tema prossima Settimana sociale dei cattolici non a caso sarà Partecipazione, che sarà analizzato nella sua ampiezza massima, per affrontare in maniera efficace i nodi del nostro tempo”.


Don Luca Ravaglia nuovo parroco a San Apollinare di Russi

don luca russi

Don Luca Ravaglia è entrato nella parrocchia di San Apollinare di Russi il 30 novembre 2022. La celebrazione per l’ingresso è stata presieduta dal vescovo, monsignor Mario Toso, di cui riportiamo l’omelia.

Autorità civili e militari, cari fratelli e sorelle nel Signore Gesù Cristo, oggi questa comunità di sant’Apollinare riceve il suo nuovo parroco nella persona di don Luca Ravaglia, proveniente dalla parrocchia di san Savino in Faenza. Vi è giunto a piedi, marciando a grandi passi. Un modo originale che ha certamente un suo significato non banale, che lo stesso don Luca vi spiegherà. Don Luca fa il suo ingresso in prossimità della Solennità di tutti i santi, dopo che Mons. Pietro Scalini ha rinunciato di essere parroco per essere incardinato in Russia. Una tale coincidenza ci fa riflettere sul fatto che la comunità cristiana e il ministero pastorale del parroco non sono avulsi dalla realtà di quella moltitudine immensa che comprende i santi dell’Antico e del Nuovo Testamento, i numerosi martiri dall’inizio del cristianesimo e i beati e i santi dei secoli successivi, sino ai santi e ai testimoni di Cristo del nostro tempo. Con la Solennità dei santi non festeggiamo solo coloro che sono in paradiso ma anche coloro che camminano su questa terra, verso la Gerusalemme celeste ove molti dei nostri fratelli e sorelle vedono Dio faccia a faccia, esultando e gioendo per la piena comunione con Lui. Non è questo un riferimento estemporaneo. È, invece, un pensare più realistico e più puntuale alla missione della nostra comunità cristiana e al ministero del parroco. È un pensarle attive e propositive entro quel popolo immenso che si snoda nei secoli e ci comprende. Le nostre comunità cristiane con le loro guide spirituali vivono nella comunione dei santi, condividendo quell’unica famiglia, ossia la Chiesa, che in Cristo Gesù ci ha fatto rinascere dall’acqua e dallo Spirito santo. In Cristo viviamo e plasmiamo una nuova umanità, impegnata nella costruzione del Regno di Dio. Le nostre parrocchie e la missione dei presbiteri partecipano al grande compito che Gesù Cristo ha affidato ai credenti sin dalla sua incarnazione: essere protagonisti della nuova creazione, ricapitolare tutte le cose in Cristo per rigenerarle.

Dall’essere in relazione con la comunità pellegrinante su questa terra, ma anche con la comunità che attende di essere purificata per entrare nel tempio di luce, ossia con la comunione di santi della terra e del cielo, derivano a noi responsabilità a cui normalmente non pensiamo. Nel rito di insediamento tali responsabilità ci sono così ricordate: crescere come Corpo di Cristo, come tempio dello Spirito santo; rendere viva testimonianza della carità del Signore e del suo Vangelo. Al parroco è in modo particolare chiesto di esercitare la funzione di Cristo capo e pastore in nome del Vescovo; di riunire la famiglia di Dio come fraternità viva per condurla al Padre per mezzo di Cristo. Inoltre, di coltivare nei fedeli il senso di appartenenza alla Chiesa cattolica e la consapevolezza della missione loro affidata: annunciare a tutti gli uomini la salvezza realizzata da Gesù Cristo, unica garanzia di un’autentica umanità. Al parroco verranno anche affidati i giovani, i bambini, le famiglie, con le quali condividerà la responsabilità dell’educazione alla fede. Inoltre, gli sarà consegnata la cura dei malati e dei moribondi. Infine, gli sarà raccomandata la cura dei fratelli e delle sorelle che ci hanno preceduti nel segno della fede e dormono il sonno della pace, attendendo la risurrezione della carne. Con ciò sarà evidente il nesso tra noi pellegrini e coloro che già sono giunti sulla sponda dell’al di là.

Caro don Luca, tu sai bene che le nostre comunità parrocchiali vivono della Parola di Dio e dell’Eucaristia, Pasqua in Atto. Parola e frazione del pane sono le due esperienze fondamentali attraverso le quali è possibile, per la Chiesa di ogni tempo, incontrare Gesù che si incarna, muore e risorge. Cura, assieme ai catechisti e ai genitori, la catechesi, come responsabilità continua di formazione mediante cui ai fanciulli, ai ragazzi, ai giovani e agli adulti non sono solo consegnati i contenuti della fede ma è insegnato un amore tenero e appassionato a Cristo. Senza un tale amore Cristo non è veramente incontrato e vissuto. Il cuore non arde per Lui e non ci si sente suoi. La comunità ecclesiale non è sentita come propria famiglia.

Con le varie componenti ecclesiali incoraggia la Chiesa a non vergognarsi della Croce di Cristo, a camminare nella luce del Vangelo, a non tradire la carità. Senza l’ascolto quotidiano della Parola, disertando la preghiera e la mensa eucaristica, si scivola nella schiavitù degli idoli che rendono inefficace il messaggio del cristianesimo. Lo annacquano in una sorta di religiosità civile e di tradizionalismo insipido, incapace di suscitare una speranza audace e cammini di conversione.

Aiuta, caro don Luca, le varie componenti laicali a divenire sempre più corresponsabili nella comunità assumendo i vari ministeri che le consentono di essere attiva nell’assistenza, nella distribuzione dell’Eucarestia, nelle attività di culto, nella carità, nell’assistenza degli anziani e delle persone ammalate. Vivi e fai vivere una spiritualità eucaristica, distribuisci il perdono del Signore che fa rinascere le persone come è rinato Zaccheo, anima le coscienze a costruire una reale sinodalità fatta di tanti passi convergenti, stando a fianco delle persone, vivendo le virtù cristiane. Auguro a te e a questa comunità la gioia di essere di Cristo per sempre.

                                      + Mario Toso


Le celebrazioni per le Solennità dei Santi e dei fedeli defunti

Martedì 1 novembre nella Basilica Cattedrale sarà celebrata la Solennità di tutti i santi, con la santa messa episcopale presieduta dal vescovo Mario alle 10.30.

Mercoledì 2 novembre monsignor vescovo presiederà la celebrazione in suffragio di tutti i fedeli defunti nella chiesa di San Girolamo, presso il cimitero cittadino dell’Osservanza con inizio alle ore 10. Seguirà la benedizione dei defunti nel cimitero. Nella stessa giornata, nella basilica cattedrale, in centro, le celebrazioni sono previste alle ore 8 e alle 18. E sempre in ricordo dei fedeli defunti si celebrano anche le sante messe di domenica 6, sempre in Duomo, alle ore 7.30 – 9 – 10.30 e 12. Inoltre, alle 18, il vescovo Mario presiederà la celebrazione in suffragio dei vescovi defunti.

In queste occasioni è possibile lucrare l’indulgenza plenaria per i defunti. Occorre confessarsi e comunicarsi entro il 30 novembre visitando, dalle 12 di martedì 1 novembre a tutta la giornata di mercoledì 2 novembre una chiesa, recitando il Credo, il Padre nostro e una preghiera secondo le intenzioni del papa. Oppure occorre visitare un cimitero dall’1 all’8 novembre pregando per i fedeli defunti.
In ciascuna parrocchia della diocesi sono programmate celebrazioni per questa occasione. Consultare in loco le indicazioni e gli orari.


Sabato 19 novembre la GMG diocesana alla parrocchia di Errano

E’ stato presentato il programma della Gmg diocesana, che avrà luogo sabato 19 novembre, a partire dalle 17, alla parrocchia di Errano. Alle 17.30 l’incontro “Viagg(io): verso l’incontro con l’altro”, assieme ad Andrea Provini, formatore capi Agesci, che ci aiuterà ad approfondire la spiritualità del cammino. A seguire la veglia e professione di fede con il nostro vescovo Mario e alle 20.15 cena e musica a volontà con la band BastardJazz. Durante la Gmg saranno date le prime info sulla Gmg mondiale di Lisbona, in programma nell’estate 2023.

Ai partecipanti è richiesto un contributo di 5 euro.


Dal 6 novembre in Seminario riparte “Edu-care”, percorso per educatori, catechisti e capi scout

Dal 6 novembre riparte Edu-care, un cammino formativo per educatori, catechisti e capi scout che seguono gruppi di ragazzi di età maggiore di 14 anni. Ritrovo alle 16.30 in Seminario a Faenza. A seguire, ci sarà l’incontro con don Eugenio che ci aiuterà a scoprire le serie TV che seguono i nostri ragazzi come modo per conoscerli e parlare con loro e a loro della vita di fede. Alle 19 vespri e e a seguire pizza. Info: Anna Taroni al 334 7782471.


“Questi sanno far rumore eh… sono bravi!” I nostri 750 cresimati in pellegrinaggio a Roma

Questi sanno far rumore eh… Sono bravi!” Con queste parole papa Francesco ha salutato i nostri 750 cresimati della Diocesi di Faenza-Modigliana arrivati in piazza San Pietro accompagnati dal vescovo, monsignor Mario Toso, dal vicario generale monsignor Michele Morandi, dall’incaricato alla Pastorale Giovanile don Massimo Geminiani e da tanti altri sacerdoti e catechisti. Una marea di giovani arrivati da Marradi, Modigliana, Brisighella, Russi, Alfonsine, Reda, Solarolo e tante parrocchie di Faenza. Un Pellegrinaggio a Roma sulla tomba di San Pietro, il 18 e 19 ottobre scorsi, che segna l’inizio del cammino per questi giovani dopo aver ricevuto il sacramento. Dopo la bella esperienza di Giovani a Gamogna, a inizio ottobre, un altro momento significativo vissuto da “una Chiesa giovane e che esce”.

Nella giornata di martedì è stata celebrata la messa nella basilica di San Giovanni in Laterano a Roma, dove ragazze e ragazzi di terza media hanno ricevuto dal vescovo Mario il Credo Apostolico, simbolo della professione di fede. Il giorno dopo, l’emozionante incontro con papa Francesco. Dove i giovani della diocesi, chiamati dal Pontefice, sono esplosi in un fragoroso boato, sottolineato positivamente dallo stesso Bergoglio. Il Papa ha poi espresso il proprio apprezzamento per questa capacità di esprimere la gioia, l’entusiasmo, in un incontro privato con Monsignor Toso. La catechesi del pontefice nell’udienza generale ha trattato il tema di saper leggere la propria vita, adatta ai giovani, con lo stimolo di guardare non solo alle cose negative che ci circondano oggi, ma anche alle cose positive, “segnale dell’operato del Signore”.

Le parole del Papa: “Chiediamoci alla fine della giornata cosa è successo oggi nel mio cuore”

papa udienza

“Molte volte abbiamo fatto anche noi l’esperienza di Agostino, di ritrovarci imprigionati da pensieri che ci allontanano da noi stessi, messaggi stereotipati che ci fanno del male: ‘io non valgo niente’, ‘a me tutto va male’, e tu vai giù, ‘non realizzerò mai nulla di buono’, e tu vai giù… E così è la vita: queste frasi pessimistiche che ti buttano giù”, ha osservato il Papa, secondo il quale “leggere la propria storia significa anche riconoscere la presenza di questi elementi ‘tossici’, ma per poi allargare la trama del nostro racconto, imparando a notare altre cose, rendendolo più ricco, più rispettoso della complessità, riuscendo anche a cogliere i modi discreti con cui Dio agisce nella nostra vita”. “Lo stile di Dio è discreto” l’indicazione per un sano discernimento: “a Dio piace andare nascosto, con discrezione. Non si impone, è come l’aria che respiriamo, non la vediamo ma ci fa vivere, e ce ne accorgiamo solo quando ci viene a mancare”. Il discernimento, in altre parole, “ha un approccio narrativo”, ha spiegato Francesco: “non si sofferma sull’azione puntuale, la inserisce in un contesto: da dove viene questo pensiero? Dove mi porta questo che sto pensando adesso? Quando ho avuto modo di incontrarlo in precedenza? E’ una cosa nuova o altre volte l’ho trovato? Perché è più insistente di altri? Cosa mi vuol dire la vita von questo?”. “Il racconto delle vicende della nostra vita consente anche di cogliere sfumature e dettagli importanti, che possono rivelarsi aiuti preziosi fino a quel momento rimasti nascosti”, ha assicurato il Papa: “Una lettura, un servizio, un incontro, a prima vista ritenuti cose di poca importanza, nel tempo successivo trasmettono una pace interiore, trasmettono la gioia di vivere e suggeriscono ulteriori iniziative di bene. Fermarsi e riconoscere questo è indispensabile, è importante per il discernimento, è un lavoro di raccolta di quelle perle preziose e nascoste che il Signore ha disseminato nel nostro terreno”. “Il bene è nascosto, sempre, perché ha pudore, si nasconde”, la descrizione di Francesco: “è silenzioso, richiede uno scavo lento e continuo”. “Chiediamoci alla fine della giornata cosa è successo oggi nel mio cuore”.


Oltre 750 giovani cresimati da tutta la Diocesi in Pellegrinaggio a Roma

Oltre 750 ragazzi cresimati, provenienti da tutta la Diocesi di Faenza-Modigliana, sono dal 18 al 19 ottobre in pellegrinaggio a Roma.

Nella giornata di ieri, martedì 18 ottobre, hanno ricevuto dal Vescovo Monsignor Mario Toso, il Credo Apostolico, simbolo della professione di fede: tutto è avvenuto nella splendida Basilica di San Giovanni in Laterano a Roma, alla presenza anche del vicario generale della Diocesi, Mons. Michele Morandi, e dell’incaricato della Pastorale Giovanile Don Massimo Geminiani.

Oggi i cresimati parteciperanno all’incontro con papa Francesco in piazza San Pietro.

 


Don Pier Paolo Drei è tornato al Padre, il 17 ottobre la messa di suffragio, le esequie il 18 a San Pier Laguna

Venerdì 14 ottobre don Pier Paolo Drei è tornato alla Casa del Padre. Era ospite alla Casa del clero di Faenza. Le esequie saranno celebrate martedì 18 ottobre alle 10.15 alla chiesa parrocchiale di San Pier Laguna. La messa di suffragio per don Piero, presieduta dal vescovo monsignor Mario Toso, sarà invece celebrata lunedì 17 ottobre alle ore 10 nella cappella grande del Seminario Pio XII (ingresso da viale Stradone 30).

Don Pier Paolo Drei era nato il 28 maggio 1939 ed è stato ordinato presbitero il 20 luglio 1974. Tra le sue numerose attività, ha svolto servizio al Ceis di Ravenna ed è stato per tanti anni parroco di Glorie. Il vescovo e tutta la comunità diocesana è unita nella preghiera di suffragio per don Piero.


Un anno dalla Settimana sociale dei cattolici Taranto 2021: venerdì 21 ottobre convegno in Seminario

Venerdì 21 ottobre, nell’aula magna del Seminario di Faenza, dalle 17.30 si terrà il convegno “Un anno dalla Settimana sociale dei cattolici, Taranto 2021: Gli atti”. L’incontro sarà introdotto da Falvio Venturi, incaricato alla Pastorale Sociale e del Lavoro, e vedrà l’esposizione delle buone pratiche presentate, dalla nostra Diocesi, a Taranto. Le conclusioni del convegno sono affidate a S.E. il Vescovo, monsignor Mario Toso.

La presentazione

Alla Settimana sociale di Taranto, nell’ottobre dello scorso anno, sono state presentate sei buone pratiche realizzate nella nostra Diocesi. “Il percorso delle buone pratiche nasce proprio per fornire semi di speranza e contrastare questa tendenza alla passività che rappresenta il vero pericolo della nostra società. Per essere stimolo e passare da un approccio estrattivo (dove ci si domanda sempre e soltanto cosa può fare lo Stato o il leader per noi) ad uno partecipativo e generativo dal basso (dove ci si domanda cosa possiamo fare noi per la nostra comunità) recuperando in modo concreto il principio della sussidiarietà”. (Instrumentum laboris, n. 37)

Riteniamo importante, seguendo questa indicazione dell’Instrumentum laboris, far sì che le buone pratiche della nostra Diocesi presentate a Taranto non rimangano un fatto fine a sé stesso ma costituiscano un esempio da proporre affinchè ne nascano altre.

Come scrive Leonardo Becchetti, “le buone pratiche (…) non sono futuro, sono presente. Le buone pratiche non devono mai essere copiate pedissequamente su un altro territorio, ma sono fonte di ispirazione, perché poi bisogna capire lo specifico dei territori, sono ambasciatrici di bene comune”.

Temi quali l’economia circolare oppure le comunità energetiche rinnovabili devono costituire un programma di lavoro per dar seguito al mandato ricevuto a Taranto. Per questo in occasione dell’incontro che si terrà il 21 ottobre prossimo, iniziamo a divulgare sul nostro territorio quanto abbiamo portato alla Settimana sociale lo scorso anno.

Flavio Venturi, incaricato alla Pastorale Sociale e del Lavoro


Pellegrinaggio in Terra Santa dal 26 dicembre al 2 gennaio

Ripartono i pellegrinaggi in Terra Santa nei luoghi di Gesù. Anche la nostra Diocesi propone dal 26 dicembre al 2 gennaio il pellegrinaggio da Gerusalemme a Nazareth e altri luoghi significativi. Si tratta di un’occasione non solo per trascorrere un Capodanno diverso, ma per sostenere i cristiani di Terra Santa e dare concretezza a quel Vangelo che sentiamo tutte le domeniche a messa.

Per informazioni e programmi è possibile contattare l’agenzia Brasini (0545 30630) oppure inviare una mail a don Tiziano Zoli (dontizio@gmail.com).