E’ in corso la Visita Pastorale del Vescovo, monsignor Mario Toso, all’Unità pastorale “Faenza Borgo”. Tanti gli incontri svolti finora, dai giovani agli anziani, fino all’associazione Fraternità e lavoro.
“Dobbiamo fare un salto di qualità – aveva detto il vescovo lunedì scorso nell’assemblea che ha dato il via alla visita alla parrocchia di Santa Maria Maddalena -. Cristo non è solo qualcosa di ‘interessante’, un esempio che dobbiamo imitare, una morale che ci accompagna nelle scelte della vita. […] Egli è all’opposto di quanto è astratto e lontano. È l’Emmanuele, il Dio con noi, il Risorto, il vivente, è la scelta è il senso, il significato della vita e della morte – per me vivere è Cristo, diceva san Paolo -, il fondamento di ogni azione della Chiesa e di ogni cristiano”.
Sabato 26 ottobre, alle 11, il vescovo presiederà la messa all’Oami, mentre dalle 15 saluterà i ragazzi delle medie di Sant’Antonino.
Domenica 27 ottobre, alle 10.30, verrà celebrata la messa conclusiva alla chiesa di Santa Maddalena.
Gli incontri con la casa famiglia Don Bosco della Papa Giovanni XXIII e l’ass. Fraternità e lavoro
Domenica 27 ottobre in occasione della XXXIII Giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico e della XIV Giornata del Dialogo interreligioso, le comunità religiose di Faenza si incontrano e incontrano i faentini. Il Tavolo del Dialogo interreligioso propone infatti la tradizionale Pedalata del Dialogo.
La partenza sarà alle 15.30, in bicicletta, dalla chiesa di San Francesco, per poi arrivare alle 17.30 al Centro di cultura Islamica (via Galvani 84/3). Si farà tappa alla pietra d’inciampo dedicata ad Amalia Fleischer e alle 16.15 alla chiesa ortodossa rumena, mentre alle 17 alla chiesa Apostolica evangelica. Prima di partire, sarà possibile visitare la Mostra sul dialogo interreligioso allestita all’interno del chiostro di San Francesco.
Per conoscere assieme i luoghi di culto della città
In occasione della XXIII Giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico e XVI giornata del dialogo interreligioso il 27 ottobre 2024 il tavolo per il dialogo interreligioso della città di Faenza promuove anche quest’anno la pedalata del dialogo attraverso alcuni luoghi in cui le comunità religiose della città si aprono, si incontrano e desiderano lanciare un messaggio di pace nello spirito che iniziò nel 1986 ad Assisi e continua fino ad oggi come testimoniato il 5 settembre dalla dichiarazione congiunta firmata a Istiqlal da Papa Francesco e dal Grande Imam Nasaruddin Umar durante l’incontro interreligioso nella moschea di Jakarta (Indonesia).
Il punto di partenza sarà alle 15,30 il chiostro della chiesa cattolica di San Francesco da dove ci si muoverà per una sosta alla pietra di inciampo a ricordo di Amalia Fleischer verso la chiesa ortodossa rumena in piazza san Rocco da cui si raggiungerà la chiesa evangelica apostolica di via Piero della Francesca per concludere alle 17,30 al centro di cultura islamico in via Galvani.
Sarà un’occasione aperta a tutti per un itinerario in bicicletta all’insegna della fraternità e dell’accoglienza reciproca, per conoscere le comunità e visitare i luoghi di culto.
Per questa giornata è stata arricchita la mostra sul dialogo interreligioso (che sarà nel chiostro di san Francesco insieme ad una testimonianza dall’Indonesia) con un pannello dedicato alla recente dichiarazione di Giacarta che verte su due punti di estrema attualità: la disumanizzazione e il cambiamento climatico. Così si esprime:
Il fenomeno globale della disumanizzazione è caratterizzato soprattutto da violenze e conflitti diffusi, che spesso provocano un numero allarmante di vittime. È particolarmente preoccupante che la religione sia spesso strumentalizzata in questo senso, causando sofferenze a molti, soprattutto donne, bambini e anziani. Il ruolo della religione, tuttavia, dovrebbe includere la promozione e la salvaguardia della dignità di ogni vita umana.
L’abuso del creato, che è la nostra casa comune, da parte dell’uomo, ha contribuito al cambiamento climatico, comportando conseguenze distruttive come i disastri naturali, il riscaldamento globale e condizioni meteorologiche imprevedibili. L’attuale crisi ambientale è diventata un ostacolo alla convivenza armoniosa dei popoli.
L’iniziativa si ripeterà come di consueto anche con gli studenti di alcune classi scolastiche grazie all’impegno delle comunità e degli insegnanti.
Il Convegno Regionale di Pastorale Giovanile Vocazionale “MI HA MANDATO A TE IL SIGNORE….” Accompagnati accompagniamo si svolgerà sabato 9 novembre presso il Seminario di Faenza. In allegato condividiamo il volantino in cui trovate il programma e le note organizzative per iscriversi entro il 4 novembre a questo link.
Vi invitiamo a diffondere l’invito attraverso i canali di comunicazione delle Diocesi, delle associazioni e dei movimenti per favorire un’ampia partecipazione tra sacerdoti, consacrati/e, equipe di pastorale giovanile-vocazionale, educatori, capi scout, gli insegnanti di IRC e tutti coloro che fossero interessati a partecipare. Desideriamo vivere una bella occasione di incontro in cui sentirci sempre più Chiesa guidata dallo Spirito per accompagnare i giovani che ci vengono affidati dal Signore come tesoro prezioso della nostra amata terra emiliano-romagnola.
In questi giorni oltre 500 cresimati della Diocesi di Faenza-Modigliana sono in pellegrinaggio a Roma per incontrare papa Francesco.Martedì 15 ottobre si è celebrata la Messa alla Basilica di San Pietro presieduta dal vescovo monsignorMario Toso e oggi, mercoledì 16, hanno partecipato all’udienza del Papa. Un appuntamento che è diventato una tradizione per la nostra Diocesi.
Nella giornata di martedì il vescovo ha accompagnato i cresimati sulla tomba dell’Apostolo Pietro per consegnare loro il Credo, “Simbolo” degli Apostoli. Proprio nella Basilica di San Pietro monsignor Toso ha presieduto la Messa insieme ai sacerdoti della diocesi che hanno accompagnato i giovani. “Sotto questa cupola – ha detto durante l’omelia il vescovo Mario – riposano le ossa dell’Apostolo, sul quale Cristo ha «edificato» e edifica la sua Chiesa. Noi battezzati e cresimati, qui, raccolti sulla tomba di san Pietro, poggiando su di lui, formiamo un immenso popolo santo, adunato nell’unità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Siamo così un’intima comunione di pietre, vive e scelte,– ha aggiunto monsignor Toso – sul fondamento dell’Apostolo, in Cristo Gesù, principio di unità, pietra angolare, missionario per eccellenza. Gesù Cristo ci unisce rimettendo i peccati e donandosi a noi. Compagina un popolo nuovo, ci invia ad annunciare il Vangelo. Egli non è venuto a cambiare il mondo mettendosi a capo di un esercito – ha ricordato il vescovo Mario – , ossia usando la forza e la violenza, ma attraverso la strada dell’amore, del perdono, donandosi totalmente a Dio e all’umanità, sino a salire sulla croce. Bisogna saper rinunciare, se necessario, al mondo intero – ha concluso – , al successo, alle proprie idee, per salvare i veri valori, le cose belle, l’anima, per salvare la presenza di Dio nel mondo (cf Mc 8,36-37). Il mondo non lo si cambia con la forza e la violenza. Dio non lo trasforma con l’imposizione, la violenza. Il Figlio di Dio sceglie la via della trasformazione dei cuori e delle coscienze nella sofferenza e nell’umiltà. Noi, cari cresimati, come Pietro, sempre di nuovo dobbiamo convertirci. Siamo chiamati a seguire Gesù e non a precederlo: è lui che ci mostra la via. Qui, nella casa di Pietro, preghiamo per il suo Successore papa Francesco. Cari giovani, amatelo, imitatene l’indomito spirito missionario che lo porta ad annunciare Cristo in tutto il mondo.
I saluti del Papa ai cresimati della Diocesi
Questa mattina i cresimati della Diocesi hanno poi incontrato Papa Francesco nell’udienza generale in piazza San Pietro “Cari ragazzi – ha detto il Pontefice al termine dell’udienza rivolgendosi ai cresimati – aprite il cuore ai suggerimenti dello Spirito Santo per essere coraggiosi testimoni del Vangelo“. I giovani hanno salutato Papa Francesco con grande calore da piazza San Pietro.
Continua la Visita pastorale del Vescovo, S.E. Monsignor Mario Toso, alle parrocchie. In questi giorni Monsignor Toso sta incontrando le realtà dell’Unità pastorale Faenza nord (San Savino in Città, SS. Crocifisso in S. Cristina, S. Procolo alla Pieve Ponte, S. Maria della Pace, S. Pietro Apostolo in Biancanigo).
Dopo l’assemblea iniziale e l’incontro con le realtà educative, il vescovo Mario assieme ai vari parroci è stato in visita a Villa Maria dei Cappuccini, Casa novella di Biancanigo) e Casa del sole / I tigli.
Nella notte dell’8 ottobre 2024 è deceduta suor Rosa Serafina Del Toro, delle suore del Santissimo Sacramento di Fognano. Negli ultimi anni risiedeva presso la Casa del Clero di Faenza. La santa Messa esequiale sarà celebrata sabato 12 ottobre prossimo alle ore 9,30 nella chiesa di Sant’Agostino in Faenza. Il rosario sarà recitato domani, 10 ottobre, alle 20 alla Casa del Clero.
La vita
Suor Rosa Serafina è la quinta di sette figli. Nasce in Abruzzo nel 1936 ai piedi del Gran Sasso in una modesta famiglia, credente e lavoratrice. Nel 1939 tutta la famiglia si trasferisce in Libia insieme a molti altri italiani. Nell’imminenza della guerra il babbo e i fratelli più grandi cominciano a lavorare presso una grande tenuta in Cirenaica e gli altri figli andranno a scuola imparando oltre all’italiano pure l’arabo e l’inglese.
Dopo diverse prove e peripezie nel 1951 la famiglia comincia a spostarsi di nuovo. Parte in nave con poche cose, compiendo lo stesso viaggio che fanno in tanti oggi dall’Africa verso l’Italia. Sbarca a Siracusa e si trova a risiedere per un anno a L’Aquila nel campo profughi. Successivamente la Provvidenza la conduce in Romagna dove si era rifugiato un fratello fuggito dalla colonia fascista.
Crescendo desiderava essere suora missionaria ad Gentes, ma siccome la mamma aveva sofferto già troppo durante il regime perché diversi figli le erano stati strappati per essere “educati” nelle colonie fasciste, segue la chiamata del Signore entrando, con grande amore per San Domenico, nel Collegio Emiliani presso le suore domenicane del Santissimo Sacramento di Fognano. Da consacrata amava molto le opere dei santi come Santa Teresa del Bambino Gesù, Santa Elisabetta della Trinità e tanti altri. Per un certo periodo si è occupata di animare la casa di preghiera di Angognano nei pressi di Brisighella. Ci teneva molto alla fedeltà alla preghiera.
È entrata nelle suore di Fognano il 4 agosto 1957. Ha vestito l’abito religioso il 6 dicembre 1958. Ha emesso la professione semplice l’8 maggio 1960 e ha pronunciato la professione perpetua il 15 giugno 1963.
Da domenicana studia musica: il pianoforte, l’organo e anche il canto. Diventa insegnante di canto e dirige diversi cori. Poi ricomincia gli studi per diventare insegnante per la Scuola dell’infanzia. Lavora come insegnante di scuola materna per 21 anni prima a Fognano e poi a Brisighella, mostrando molto amore per i bambini e intelligenza pedagogica. Offrirà di seguito, le sue competenze con dedizione e tenacia alla FISM diocesana e provinciale.
Ha trascorso i suoi ultimi anni alla Casa del clero “A. Cicognani” in Faenza dove è stata accolta con premura dalla Diocesi che aveva servito. Si è spenta l’8 ottobre dopo una lunga vita consacrata al Signore nella Sua Chiesa.
Il ricordo di Saula Donatini (Fism Ravenna)
Suor Serafina Del Toro, persona conosciuta da molti per la passione con cui aiutava le scuole dell’infanzia di tutta la Provincia e con particolare dedizione verso le scuole del territorio Faentino. Per mettersi al servizio delle scuole del territorio riuscì a ottenere dalla Diocesi di Faenza un ufficio in curia che apriva due volte alla settimana mettendosi a disposizione dei gestori per aiutarli nella soluzione di problemi e per collaborare insieme a loro nei rapporti con le istituzioni.
Dai sacerdoti era molto apprezzata e a Lei si affidavano…. Di lei ricordo la forte determinazione e la tenacia nel raggiungere gli obiettivi, allora non comuni a tutti. Infatti la Provincia di Ravenna fu una delle prime a fare convenzioni fra comuni e scuole paritarie cattoliche grazie anche a lei. Un lavoro che faceva con tanta grinta, passione per aiutare i gestori a sostenere le scuole cattoliche. Alla Fism ha dato e dedicato il suo tempo e ha partecipato alla costituzione dell’Associazione e dal 1972 e stata sempre presente a tutte le iniziative e a tutte le attività in favore delle scuole, dei bambini e delle famiglie. Per decenni ha ricoperto anche il ruolo di consigliera ed è stata anche delegata ai congressi nazionali Fism recandosi puntualmente a Roma per adempiere i suoi impegni. Di Lei ci si poteva fidare.
Insegnante per tantissimi anni condivisi con tante famiglie e trascorsi nella gioia fra le grida e la spensieratezza dei bambini. Per più di 40anni ci ha accolto nel suo Convento per corsi di formazione delle insegnanti Fism sempre attiva e presente con consigli e parole di conforto. Era molto competente e aveva una grande esperienza del mondo educativo e della relazione con le famiglie. La scuola era una parte della sua vita… Alle insegnanti ricordava sempre che lavoravano in scuole cattoliche invitandole sempre a valorizzare la differenza. Alle scuole e alla Fism mancherà tanto ma siamo certi che continuerà ad aiutarci dal cielo…
Dopo questa breve riflessione mi preme sottolineare che suor Serafina era anche molto altro…. Per Lei una preghiera corale da noi tutti.
Saula Donatini – presidente provinciale Fism Ravenna
Lunedì 14 ottobre, in occasione dell’Anniversario della Dedicazione della Cattedrale, il vescovo monsignor Mario Toso presiederà la celebrazione eucaristica alle 11. La dedicazione è la consacrazione di una chiesa, l’atto liturgico solenne mediante il quale l’edificio viene destinato in modo permanente all’uso sacro, assumendo così un significato spirituale e simbolico profondo. Al termine della costruzione, ogni chiesa viene solennemente benedetta. Questo primo rito serve per invocare la protezione e la presenza divina su di essa. Ma la benedizione non è sufficiente perché quel luogo venga dedicato specificamente al culto sacro. È la dedicazione di una chiesa a rappresentare il suo definitivo consacramento a luogo sacro, un luogo in cui si celebra in modo solenne l’incontro tra uomini e Dio.
Un’occasione per conoscere meglio la realtà che ci circonda e che troppo spesso ignoriamo. Giovedì 10 ottobre alle 20.30 nel refettorio del Seminario di Faenza (via Degli Insorti, 56) si terrà la presentazione del Rapporto Caritas “Povertà e risorse” riferito all’anno 2023. Durante l’incontro, introdotto dal vescovo monsignor Mario Toso, saranno presentati i dati Caritas a cura di operatori e volontari del Centro di ascolto diocesano. Il titolo del rapporto di quest’anno è “Sperare e agire con il creato. Carità generatrice di pace”. “Abbiamo scelto questo titolo – sottolinea il direttore della Caritas diocesana, don Emanuele Casadio – ispirati dalle parole di papa Francesco, perché ogni giorno di più ci rendiamo conto che tutto è interconnesso: ‘con’ il Creato, non ‘per’ o altre preposizioni che suppongo un rapporto non paritario. Come Caritas diocesana ci stiamo interrogando sul futuro. Sempre più ci si presentano calamità naturali a cui serve dare risposte diverse dal passato, puntando molto sulla prevenzione, come indicato anche dal nostro vescovo monsignor Mario Toso”.
Contesto complessivo
Il Rapporto legge in una duplice prospettiva la povertà sul nostro territorio, globale e locale. Da un lato ci sonopersone straniere in fuga da conflitti e contesti di povertà estrema, dall’altro ci sono situazioni di fragilità locale per una crescente precarietà lavorativa, economica e relazionale. Non ultimo, su tutto questo influiscono le difficoltà portate negli ultimi anni dai cambiamenti climatici e dall’emergenza alluvione, che ha colpito il territorio diocesano dalla collina alla pianura.
Tenendo conto di questo contesto, nel 2023, le Caritas, diocesana e parrocchiali, ha incontrato 1.826 persone, con un incremento dal 2022 del 17%.
Due persone su tre (64%) che si sono trovate in difficoltà hanno bussato alla porta di una delle 24 Caritas parrocchiali distribuite nel territorio diocesano. Le Caritas parrocchiali, negli ultimi anni, sono state strumenti e luoghi privilegiati per intercettare le situazioni di fragilità. Rappresentano spazi d’incontro in cui la persona può sentirsi ascoltata e amata. Luogo in cui le persone tessono relazioni che continuano anche al di fuori di questi spazi, nei negozi, nelle scuole, nei vari locali di aggregazione territoriale. Al contrario, al Centro di Ascolto diocesano si rivolgono anche molte persone di passaggio o che sono appena arrivate a Faenza e chiedono alcuni aiuti per potersi orientare e attivare sul territorio.
Al Centro di ascolto diocesano si sono rivolte 663 persone (+14%)
Le persone che nel 2023 si sono rivolte al Centro di Ascolto (CdA) diocesano sono state 663. Il numero di ospiti Caritas rispetto al 2022 è cresciuto del 14%. Il 41% sono persone che si sono trovate in una situazione di difficoltà tale da portarle a chiedere sostegno in Caritas per la prima volta.
D’altra parte, però, è molto forte la presenza di persone che si rivolgono alla Caritas da cinque o più anni (34%): si tratta di povertà croniche e intermittenti.
È molto diverso il profilo della persona di cittadinanza italiana (24%) o straniera (76%), a partire dai dati anagrafici. Tra le persone ‘non italiane’ il 69% ha meno di 45 anni, tra le persone italiane che si sono rivolte in Caritas solo il 21%. Come dichiara Caritas Italiana, tra gli italiani lo stato di povertà sembra correlato a forme di fragilità familiare; si conferma in tal senso l’esistenza di ‘eventi svolta’ che possono segnare i corsi di vita e le storie individuali contribuendo allo scivolamento verso una condizione di vulnerabilità.
Bisogni: L’analisi dei bisogni relativi alle persone che si sono rivolte al centro di ascolto diocesano nel 2023 dimostra, come è successo anche negli anni passati, una prevalenza di difficoltà di ordine materiale. In particolare il 25% dei bisogni riguarda i ‘problemi economici’: le persone vivono in uno stato di fragilità economica, legato principalmente a situazioni di ‘reddito insufficiente o di ‘totale assenza di entrate’. Un 19% riguarda i problemi occupazionali: questo bisogno è fortemente collegato al primo. Il terzo nodo critico riguarda il problema abitativo (19%), problema crescente negli ultimi anni e ad ampio spettro: riguarda sia chi ha una casa ma non adatta alle proprie esigenze (troppo piccola, sovraffollata, senza contratto, ecc.) sia chi una casa non ce l’ha, dormendo con soluzioni di fortuna.
Accoglienze: Il numero di accoglienze fatte nel 2023 è pari a 5.684: ovvero per 5.684 volte i letti del servizio notturno sono stati occupati, per una media di 16 persone accolte a notte. Sono ottanta le persone che sono state ospitate in un alloggio Caritas nel 2023. Il dormitorio è aperto tutte le sere, 365 giorni l’anno. A questo si affianca il servizio di prossimità notturna, attivo dalla fine del 2022, consiste nell’andare incontro a persone in estrema emarginazione. Gli incontri sono settimanali, si svolgono di sera, con una media di 3 persone incontrate a sera. Accanto a questi servizi è presente nei locali della parrocchia di San Domenico il Centro diurno “La Tenda”, uno spazio di accoglienza pomeridiano, aperto nei mesi invernali.
Mensa e distribuzione viveri, quasi 2.700 le borse viveri distribuite
La mensa è aperta tutti i giorni dell’anno, a pranzo e a cena (tranne la domenica a pranzo). Le persone possono scegliere di prendere il pasto take-away o di mangiare nel locale adibito. La doppia opzione è stata necessaria per il numero elevato di persone che si sono rivolte alla mensa. Quest’anno sono stati distribuiti quasi 11mila pasti (10.924), per una media di circa 16 persone a ogni apertura. Un incremento rispetto all’anno precedente di +38%. Quasi 2.700 (2.692) le borse viveri distribuite, raddoppiate dal 2019 quando erano 1.383.
Volontari: Nel 2023 sono stati circa 140 volontari che hanno aiutato a svolgere tutte le attività del Centro di Ascolto, da chi serve il pasto caldo in mensa a chi guida il mezzo per portar via il cartone all’isola ecologica o a chi accoglie la persona che bussa alla porta. A questo numero si aggiungono 11 giovani volontari scout che hanno scelto di fare l’anno di servizio presso le attività della mensa, la preparazione e distribuzione dei pacchi viveri e il servizio docce presso il Centro di Ascolto. Sono passati circa 13 ragazzi sospesi dalla scuola, i 5 lavoratori di pubblica utilità che per diversi motivi hanno dovuto svolgere delle ore socialmente utili e i giovani che hanno scelto di svolgere il progetto Lavori in Unione.
I dati delle 24 Caritas parrocchiali, sentinelle al tempo dell’alluvione
Nel 2023 le persone incontrate dalle Caritas parrocchiali sono state più di mille (1.163). In questi numeri incide l’evento catastrofico dell’alluvione, infatti si nota che le parrocchie dei quartieri più colpiti hanno incontrato un numero maggiore di persone rispetto al 2022. Negli ultimi sette anni c’è stato un incremento del 37% delle persone incontrate. Qui le donne sono il 72%. Nelle Caritas parrocchiali, il 36% sono italiani, cioè più di un terzo del totale.
Emergenza alluvione: riaperto il Centro operativo Caritas a San Domenico
Giovedì 19 settembre, a seguito degli eventi alluvionali che hanno colpito nuovamente il territorio, ha riaperto il Centro operativo della Caritas di Faenza-Modigliana, in via Manzoni 11/b a Faenza, nella parrocchia di San Domenico. “Questo terza alluvione è per tanti un momento tragico – commenta don Emanuele -, come Caritas ci siamo, desideriamo stare accanto alle persone che sono in difficoltà cercando di essere concreti nell’aiutare. Inoltre, penso che sia un bel segno di speranza vedere tanti volontari anche giovani che vengono a sporcarsi le mani per aiutare, velocemente, a pulire le case e renderle accessibili alle famiglie”.
In collaborazione con Caritas Ambrosiana infatti sono stati fatti arrivare al Centro tutti i macchinari necessari per pulire le abitazioni: idropulitrici, generatori di corrente (6 kw), bidoni aspiraliquidi, pompe ad immersione, motopompe, deumidificatori industriali e domestici, ventilatori, insieme a materiale utile come stivali, tira acqua, pale, guanti e tute da lavoro. Tutte le attrezzature vengono prestate gratuitamente a cittadini o volontari che ne fanno richiesta. Una bella testimonianza di solidarietà è stata anche quella fatta avere dalla Diocesi di Ravenna-Cervia, che ha donato 35mila euro alla Caritas di Faenza-Modigliana e quella della diocesi di Imola che ha donato 5 mila euro sempre alla Caritas di Faenza-Modigliana.
Sul territorio della Diocesi la Caritas, insieme ad Agesci, Papa Giovanni XXIII, OMG e Legambiente, svolge la funzione di punto logistico, sia per organizzare i volontari che vogliono mettersi a disposizione, sia come magazzino nel quale far confluire le donazioni di prodotti e materiali. I cittadini che avessero bisogno di prodotti per le pulizie, alimenti e vestiario possono fare riferimento alle Caritas parrocchiali:
– S. ANTONINO: Corso Europa, 73 Faenza (per Borgo, Marzeno e Sarna) – riferimento: msg whatsapp 3930298493
– CAPPUCCINI: Via Canal Grande, 57, Faenza (per Orto Bertoni) – riferimento: msg whatsapp 3462349840
– MODIGLIANA: Piazza Cesare Battisti, 1 Modigliana – riferimento: msg whatsapp 3494364761
– COTIGNOLA: Via Rossini 48, Cotignola – riferimento: msg whatsapp 391 718 2568
– VILLANOVA DI BAGNACAVALLO: via Glorie, 21 Villanova (per Villanova, Boncellino e Traversara) – riferimento: msg whatsapp 3397237490
Al 7 ottobre la Caritas è intervenuta con squadre di volontari in circa 63 civici per interventi di sgombero, pulizia, ripristino delle abitazioni o dei cortili su Faenza, Cotignola, Traversara, Marzeno, Sarna. In questi giorni si stanno svolgendo i primi interventi con il Bobcat. Sono stati dati a prestito 65 deumidificatori industriali su Faenza, Cotignola, Traversara, Marzeno, Sarna.
I prossimi appuntamenti
Il 23 ottobre alle 16 ci sarà l’inaugurazione del centro diurno “La Tenda” a San Domenico per la stagione invernale.
Sabato 9 novembre dalle 9.00 alle 13.00 al palazzo Podestà di Faenza la Caritas diocesana proporrà il convegno pubblico “Gli ambulatori solidali. Contrasto alle disuguaglianze in salute”.
«Ogni giorno aumentano i pezzi di questa guerra mondiale che si abbatte su diversi popoli e numerosi luoghi, spesso dimenticati. Non dobbiamo stancarci di chiedere che tacciano le armi, di pregare perché l’odio faccia spazio all’amore, la discordia all’unione. È tempo di fermare la follia della guerra: ognuno è chiamato a fare la propria parte, ognuno sia artigiano di pace».
Con queste parole, il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, ha espresso la volontà delle Chiese italiane di rispondere prontamente all’invito di papa Francesco alla preghiera per la pace. Anche nella nostra Chiesa diocesana invito, allora, ogni comunità – Parrocchie e Unità pastorali, comunità religiose, Associazioni e Movimenti – ad aderire all’iniziativa della preghiera per la pace indetta dal Santo Padre organizzando momenti propri: domenica 6 ottobre, oltre a partecipare alla Messa domenicale, la preghiera del santo rosario; lunedì 7 ottobre, il digiuno e la preghiera.
L’Ufficio liturgico nazionale ha predisposto degli schemi di preghiera che potranno essere adattati liberamente e che si trovano al seguente link.
«Si spengano i fuochi di guerra che sconvolgono popoli e nazioni e si rinnovi in tutti la consapevolezza di una fraternità universale. Che il Signore possa ascoltare la preghiera fatta con fede e perseveranza dalla sua Chiesa. La Beata Vergine delle Grazie ci accompagni in questo cammino di sofferenza e di speranza».
Mario Toso, vescovo
Faenza, 4 ottobre 2024
Festa di San Francesco di Assisi
Patrono d’Italia
Liberi Tuttiè un percorso di cinque incontri che propone momenti di silenzio, riflessione e preghiera. Ogni incontro prevede: uno spunto iniziale, un momento di silenzio individuale e una breve condivisione. Se in questo momento della tua vita alcune scelte ti sembrano troppo grandi, prova a dare una possibilità a Liberi Tutti!
Gli incontri si svolgeranno dalle 16 alle 19 al Seminario vescovile di Faenza (via Degli Insorti 56). Il primo incontro introduttivo è domenica 13 ottobre. Seguiranno altri momenti il 27 ottobre, il 10 novembre, il 1° dicembre e l’8 dicembre.
Info e iscrizioni: don Mattia 328 2481149; mattia.gallegati@gmail.com