Una Chiesa in cammino. Il 6 gennaio scorso moderatori e segretari dei gruppi sinodali si sono ritrovati in Cattedrale con il vescovo Mario Toso per celebrare insieme l’Eucarestia, e in questa occasione hanno ricevuto il suo mandato. «Non a caso, i referenti diocesani del cammino sinodale hanno programmato il mandato del vescovo proprio in questa Messa dell’Epifania – ha spiegato il vescovo nell’omelia – la solennità che fa memoria della manifestazione di Cristo a tutti i popoli». Monsignor Toso ha sottolineato l’importante responsabilità che spetta a moderatori e segretari, quella di ascoltare e di aiutare ad ascoltarsi i componenti dei gruppi sinodali. «E ciò con riferimento all’obiettivo di suscitare la consapevolezza del senso profondo dell’essere Chiesa – ha detto il vescovo – di mettere in campo una forma rinnovata dell’annuncio del Vangelo, in un tempo di progressiva scristianizzazione e di pandemia».
Le letture per vivere un cammino sinodale consapevole
Il vescovo ha ricordato poi la domanda fondamentale a cui si è chiamati a rispondere: oggi, come stiamo camminando con Gesù e con i fratelli per annunciarlo? Per il domani, cosa sta chiedendo lo Spirito alla nostra Chiesa per crescere nel cammino con Gesù e con i fratelli per annunciarlo? «Non dimenticate – prosegue monsignor Toso – che la missione ecclesiale su cui sarete chiamati a far riflettere nel tempo conciliare è stata espressa anche con il termine di evangelizzazione (cf Lumen gentium e Ad gentes divinitus o Decreto sull’attività missionaria della Chiesa) e, dopo il periodo conciliare, anche con l’espressione nuova evangelizzazione (san Giovanni Paolo II). Documenti fondamentali, che ne evidenziano le attività pastorali e liturgiche costitutive – l’evangelizzazione della Chiesa non si riduce a kérygma, a catechesi, a predicazione, ma comprende, annuncio della Buona Novella in tutti gli strati dell’umanità – sono l’Evangelii nuntiandi di san Paolo VI e l’Evangelii guadium di papa Francesco, senza dimenticare, ovviamente, le importanti encicliche di Giovanni Paolo II (Redemptor hominis, Dives in misericordia, Redemptoris missio) e di papa Benedetto XVI (Deus caritas est, Spe salvi, Caritas in veritatis)». Per avere una visione meno generica dell’evangelizzazione il vescovo ha suggerito di leggere o di rileggere almeno le sopracitate esortazioni apostoliche Evangelii nuntiandi e l’Evangelii gaudium.Il vescovo: “Riprendiamo il coraggio dei primi cristiani”
