Archivi della categoria: INIZIATIVE PASTORALI

Ero malato e mi avete visitato: formazione della Pastorale della salute

Mercoledì 5 Febbraio 2025
II malato nell’Antico Testamento
Don Pier Paolo Nava, parroco

Mercoledì 12 Febbraio 2025
Aspetto psicologico di chi si prende cura del malato
Dott.ssa Stefania Fabbri, psicologa

Mercoledì 19 Febbraio 2025
Il malato con patologia cronica: fisica o psichica
Dott. Luca Dolcini, psichiatra, Dott. Angelo Gambi oncologo

Mercoledì 26 Febbraio 2025
Il magistero del malato
Don Tiziano Zoli, parroco

Mercoledì 12 Marzo 2025
Il malato cronico in famiglia e in struttura
Dott. Franco Stefani, geriatra, Dott.ssa Gabriella Reggi, geriatra

Mercoledì 19 Marzo 2025
L’olio della consolazione: il sacramento dell’unzione degli infermi
Don Antonello Caggiano Facchini, Segretario della Commissione regionale per la Liturgia

 

Il corso è raccomandato per i ministri straordinari della Comunione (sia istituiti che istituendi) e per chiunque sia coinvolto in queste tematiche per attività professionale, in ambito famigliare o anche per sensibilità personale.

 

Iscrizione e info sul sito della Scuola diocesana di Teologia
https://www.scuolateologia.diocesifaenza.it/pastorale-della-salute

 


Formazione alla e dalla Liturgia: un nuovo corso aperto a tutti

 

«La questione fondamentale è, dunque, questa: come recuperare la capacità di vivere in pienezza l’azione liturgica? La riforma del Concilio ha questo come obiettivo. La sfida è molto impegnativa perché l’uomo moderno – non in tutte le culture allo stesso modo – ha perso la capacità di confrontarsi con l’agire simbolico che è tratto essenziale dell’atto liturgico» (DD 34). Con queste parole papa Francesco nella Lettera apostolica Desiderio desideravi, fa emergere l’importanza di una seria formazione liturgica.
«Abbiamo bisogno di Lui» (DD 11), abbiamo bisogno che il Signore, il Crocifisso e Risorto, sia presente in mezzo a noi mediante i sacramenti che ha scelto come strumenti per irrompere con la sua forza nella nostra quotidianità.
Si tratta di lasciarci attrarre e trasfigurare dai «riti e dalle preghiere» (SC 48), di entrare profondamente e attivamente in quel linguaggio simbolico al quale non possiamo rinunciare (DD 44).

Per questo il Settore Liturgia, in collaborazione con la Scuola diocesana di Teologia, propone a tutta la Diocesi un corso che vuole aiutare tutti i fedeli, le parrocchie, i tanti volontari che curano la Liturgia ad ogni livello.

Il corso si divide in tre parti principali: una prima parte teorica (quattro incontri con esperti per acquisire le basi teologiche essenziali); una seconda proposta pratica (un laboratorio a scelta fra quattro proposte); infine, una celebrazione conclusiva nella festa di San Pier Damiani insieme al Vescovo Mario.

I primi quattro incontri si terranno il lunedì sera in Seminario alle ore 20.30. Il primo incontro – “Ho tanto desiderato mangiare questa Pasqua con voi” – sarà un’introduzione generale alla Liturgia di don Michele Morandi, Vicario generale della Diocesi di Faenza-Modigliana (lunedì 20 gennaio); nel secondo incontro (lunedì 27 gennaio) – “Le nozze dell’Agnello: lo Sposo e la Sposa”don Gianandrea Di Donna, Direttore dell’Ufficio liturgico di Padova, approfondirà la dimensione ecclesiale, la comunità che celebra la Liturgia; nel terzo incontro (lunedì 3 febbraio), Sr. Elena Massimi, Presidente dell’Associazione dei Professori di Liturgia, introdurrà “I linguaggi della Liturgia: luogo di incontro con il mistero. I riti e i simboli della fede”; nel quarto e ultimo incontro (lunedì 10 febbraio), S.E. Mons. Ovidio Vezzoli, Vescovo di Fidenza, Vescovo delegato regionale per la Liturgia, prenderà in esame la questione del tempo della Liturgia, “Oggi si è compiuta questa Scrittura”.

A seguire, nel terzo weekend di febbraio (14-15-16 febbraio), vengono proposti quattro laboratori facoltativi che tentano di dare degli strumenti concreti a quanti operano nelle parrocchie: un laboratorio di canto, diretto dal Maestro Francesco Meneghello; un laboratorio per i fiori nella Liturgia, con Sr. Emmanuela Viviano; un laboratorio per le vesti liturgiche, con Cristina Bernardoni e Chiara Frega; un laboratorio per i ministranti e i sacristi, in particolare sul tema dei Battesimi e delle Esequie, con il diac. Stefano Lega e don Matteo Babini.

La celebrazione eucaristica nella festa di San Pier Damiani, venerdì 21 febbraio, ore 20.30 in Cattedrale, presieduta da S.E. Mons. Mario Toso, Vescovo di Faenza, non vuole essere una conclusione, ma l’orizzonte con il quale interpretare tutta la proposta formativa: «Penso che possiamo distinguere due aspetti: la formazione alla Liturgia e la formazione dalla Liturgia. Il primo è funzionale al secondo che è essenziale» (DD 34) insegna papa Francesco. «È la celebrazione stessa che educa», per questo essa è essenziale e costituisce la più autentica ed efficace formazione.

Tutte le informazioni, i materiali e le registrazioni, l’iscrizione obbligatoria sono disponibili sul sito diocesano: www.diocesifaenza.it/liturgia

 

 

 


Il corpo, luogo dell’incontro

IL CORPO, LUOGO DELL’INCONTRO
Aggiornamento del corso “Chiesa, famiglia educante”

 

Crediamo in un Dio che ha voluto farsi conoscere e che ha avuto a cuore di comunicarci il suo amore.  Lo ha fatto pienamente in Gesù ovvero incarnandosi. Non ha potuto, cioè, manifestarsi che in un corpo. Anche per la nostra esperienza di Dio, non si può prescindere dal corpo, così come non c’è esperienza dell’amore senza corpo.

A partire da queste suggestioni, in un percorso di tre incontri, si vogliono fornire ai partecipanti delle conoscenze per crescere nel proprio cammino personale e nel servizio di educatori.

Il corso è integrativo ed obbligatorio per tutte le figure che in Diocesi, in qualità di responsabili di attività educative, hanno già frequentato il corso base “Chiesa, famiglia educante”. L’aggiornamento dell’attestato verrà riconosciuto partecipando ad almeno due incontri.

 

Teatro Parrocchia S. Giuseppe Faenza, via Dal Pozzo 4, ore 20.30, contributo 5 € ad incontro, info tutelaminori@diocesifaenza.it, iscrizione obbligatoria compilando il seguente questionario.

 


Pellegrini di speranza: la marcia della pace a Faenza il 26 gennaio

Il 26 gennaio 2025 la comunità della Diocesi di Faenza-Modigliana si riunirà per vivere un momento di condivisione e riflessione nel segno della pace. L’iniziativa, intitolata “Pellegrini di Speranza – Lasciamo impronte di pace”, invita i fedeli a un pellegrinaggio a piedi che si concluderà con l’arrivo alla Cattedrale di Faenza.

L’evento inizierà alle 15.30 con il ritrovo nella Parrocchia di Sant’Antonino, in corso Europa 73 da cui partirà il cammino verso la Cattedrale. Un’attenzione particolare è rivolta ai più giovani: i bambini e i ragazzi, dalla prima elementare alla terza media, si ritroveranno alle ore 14.30 al Seminario in Via degli Insorti 56, Faenza, per un momento loro dedicato.

Il pellegrinaggio si concluderà alle 17.30 con un momento comune presso la Cattedrale, in Piazza della Libertà. Per chi parteciperà, è consigliato il parcheggio in Piazza delle Erbe, facilmente accessibile.

L’evento è organizzato dalla Pastorale Sociale della diocesi, con il contributo di diverse realtà ecclesiali e associative locali, tra cui Caritas Diocesana, Azione Cattolica Faenza-Modigliana, Acli, Agesci e Movimento Cristiano Lavoratori. L’iniziativa rappresenta un’opportunità per testimoniare la propria fede e promuovere un messaggio di speranza e di pace.

Per ulteriori informazioni è possibile contattare l’organizzazione all’indirizzo email pastoralesociale@diocesifaenza.it.


In Cattedrale il rosario alla Beata Vergine delle Grazie nell’anno del Giubileo

beata vergine grazie

Nell’Anno del Giubileo della Speranza, l’Arciconfraternita della Beata Vergine delle Grazie promuove un momento quotidiano di raccoglimento spirituale con il Rosario dedicato alla Vergine Maria. A partire da martedì 7 gennaio 2025, i fedeli sono invitati a partecipare alla recita del Rosario ogni giorno, dal lunedì al venerdì, alle 17:20.

Un momento particolare sarà rappresentato dagli incontri mensili dell’Arciconfraternita, che si terranno ogni primo martedì del mese. Durante queste occasioni, i partecipanti potranno prendere parte al Rosario alle ore 17:20, seguito dalla Santa Messa celebrata alle 18 presso l’Altare della Madonna. Tra le date più significative, spicca quella di venerdì 4 aprile, giorno della Festa del Voto, un evento di profonda devozione e tradizione.

Il calendario proseguirà con gli appuntamenti mensili fino al mese di dicembre, culminando nella grande celebrazione della Festa della Patrona, Beata Vergine delle Grazie, che si svolgerà dal 4 all’11 maggio 2025. Questo importante celebrazione rappresenta un momento di unità per tutta la comunità, radunata nel nome della Madre Celeste per rinnovare il proprio cammino di fede.

L’iniziativa si propone come un’occasione preziosa per vivere un percorso di preghiera e comunione, incentrato sulla figura della Beata Vergine, guida e sostegno per i fedeli nell’Anno del Giubileo della Speranza.


Benedizione degli animali in occasione della festa di Sant’Antonio abate

 

BENEDIZIONE DEGLI ANIMALI
Piazza del Popolo
Venerdì 17 gennaio 2025

 

Cari amici,

ringrazio la Protezione civile, le unità cinofile da soccorso, SAR Team Faenza, per l’invito a benedire gli animali.

L’Arcivescovo di Milano, Mario Delpini, per la festa di Sant’Ambrogio, nel messaggio alla città ha detto che: «La terra non è stanca degli animali che sono di compagnia per chi è solo, rendono servizi preziosi, nutrono e allietano la vita. Gli animali fanno giocare i bambini, sorridere gli anziani e offrono aiuto nella riabilitazione di chi ne ha bisogno. La terra è stanca degli animali che invadono in modo sproporzionato le case, gli affetti, le risorse, il tempo della gente e sembra talora che prendano il posto dei bambini. È stanca di quel modo di sfruttare gli animali che manca di pietà e di buon senso» (Mario Delpini, 6 dicembre 2024).

Queste meravigliose creature di Dio sono un aiuto per chi è in difficoltà, per chi è diversamente abile, sono una compagnia per chi è solo, anche se non possono, certo, sostituire le relazioni umane. Assieme agli uomini e alle forze dell’ordine cooperano al bene della società, prestano il loro servizio nel ricercare le persone disperse o coinvolte in affari illeciti.

Grati per la fede di chi ci ha preceduto, quella fede semplice e schietta delle nostre campagne, riconosciamo anche noi che tutto ha il proprio centro e il proprio senso solo in Dio. Sant’Antonio abate, il santo invocato per la protezione degli animali, ci aiuti a riconoscere in tutta la creazione, il segno e la presenza del Signore. Con gli occhi della fede semplice di Sant’Antonio abate e anche di San Biagio vescovo e martire, che era nutrito dagli animali e li guariva mentre era rifugiato in una caverna per fuggire i suoi persecutori, riconosciamo nel creato e negli animali un dono del Signore, un segno del suo amore per noi.

 

+ Mario Toso

 


Giornata del dialogo cristiano ebraico: il 18 gennaio incontro con Miriam Camerini e don Marcello

Sabato 18 gennaio alle 18,30 alla chiesa di San Francesco di Faenza si terrà l’incontro per la XXXVI Giornata del dialogo cristiano ebraico  con Miriam Camerini e don Marcello Fabrizio preceduto da un laboratorio per i giovani in seminario a cura degli stessi relatori nella giornata del 17 gennaio.

Come consuetudine questa giornata rappresenta per la città di Faenza il primo degli appuntamenti collegati al giorno della Memoria con la possibilità specialmente per le scuole di visitare la mostra documentaria su Amalia Fleischer presso il convento di Santa Chiara.

Qui si possono scaricare i materiali per la giornata che quest’anno è dedicata al Giubileo: https://unedi.chiesacattolica.it/2024/12/02/giornata-del-dialogo-tra-cattolici-ed-ebrei-il-sussidio/

Scrive la Commissione Episcopale per l’Ecumenismo e il Dialogo nel sussidio: In questi ultimi tempi, segnati dal tragico atto terroristico del 7 ottobre 2023, dalla guerra successiva e dall’escalation del conflitto in Medio Oriente, i rapporti tra cattolici ed ebrei, in Italia, sono stati difficili con momenti di sospetto, incomprensioni e pregiudizi. Ma il dialogo non si è interrotto. In Europa sono tornati deprecabili atti di antisemitismo e incaute prese di posizione, a volte anche violente. Proprio per questo il dialogo va rafforzato. Continuiamo a crederci. Sicuramente il dialogo non è semplice anche a causa del passato, dell’“insegnamento del disprezzo” (J. Isaac) e della troppo scarsa partecipazione delle comunità cristiane. È necessario che il dialogo non sia più una questione di nicchia. Come Chiesa cattolica ci auguriamo che l’anno giubilare porti al rilancio e all’allargamento del dialogo.

Il Giubileo è sempre un tempo di ‘ripartenza’, un tempo per fermarsi e ripartire guardando con speranza al futuro. Per fare questo è necessario fare teshuvah, cioè ritornare ad attingere alla sorgente. Proprio come dice Nostra Aetate di cui celebriamo quest’anno il 60° anniversario: “Essendo perciò tanto grande il patrimonio spirituale comune a cristiani e ad ebrei, questo sacro Concilio vuole promuovere e raccomandare tra loro la mutua conoscenza e stima, che si ottengono soprattutto con gli studi biblici e teologici e con un fraterno dialogo” (n. 4). Ci auguriamo che l’anno Giubilare, alla luce dei tempi che stiamo vivendo, sia la rinnovata occasione per cristiani ed ebrei, di ritornare ai testi biblici letti insieme fraternamente secondo le proprie tradizioni.

Un’interessante intervista a Miriam si può leggere su Avvenire: https://www.avvenire.it/mondo/pagine/camerini

Qui si fa riferimento anche ad un’opera del faentino Giuseppe Sarti che è stata rappresentata a Gerusalemme nello scorso giugno e che la regista ha potuto preparare anche visitando i manoscritti presenti nella biblioteca Manfrediana.

 

don Mirko Santandrea

incaricato all’Ecumenismo e al Dialogo interreligioso

 


Padre Domenico Galluzzi, fondatore dell’Ara Crucis, si chiude la fase diocesana della causa di beatificazione. Il 12 gennaio la celebrazione in Seminario

galluzzi

Il prossimo 12 gennaio alle 15 nella chiesa del Seminario di Faenza si chiuderà ufficialmente la fase diocesana della causa di beatificazione di padre Domenico Galluzzi, domenicano, fondatore negli anni ‘50 del monastero Ara Crucis di via degli Insorti a Faenza e morto nel 1992, all’età di 86 anni. È stato formatore di novizi e di giovani frati, accompagnatore spirituale di vescovi, presbiteri, religiosi, consacrate, giovani, ragazze, laici, famiglie. Dagli incontri con lui si ripartiva comunque rinfrancati, seppur coi problemi rimasti irrisolti.

Delle attuali dieci monache del monastero dell’Ara Crucis, otto l’hanno conosciuto personalmente. “Mostrava Dio alle persone grazie alla cordialità, ma soprattutto alla pace che riusciva a trasmettere – raccontano -. Accogliente, saggio, capace di consolare, equilibrato, desideroso di far contenti gli altri: così lo ricordano. Spesso raccolto, sapeva ridere di gusto. Non è mai stato trascinatore di folle o scrittore brillante. Solo su una cosa si riteneva imbattibile: si è sentito molto amato e per questo ha amato tanto. Il Signore, Maria, San Domenico e tutti i santi, le persone che incontrava, i malati, i piccoli e naturalmente i sacerdoti, dei quali ha conosciuto anche le più sconcertanti debolezze. Proprio perché amava, questa scoperta non l’ha scandalizzato, ma l’ha attivato e coinvolto”.

Per la santificazione dei sacerdoti ha fondato negli anni ‘50 il monastero Ara Crucis di Faenza, che ancora oggi, prosegue la sua missione. Dopo la chiusura dPadre Domenico banner 2ella fase diocesana della causa di beatificazione, tutti i documenti raccolti verranno inviati a Roma, al Dicastero per le Cause dei santi, per la fase romana. “Il nostro intento – precisano le monache – era quello di ascoltare i testimoni, di riordinare e approfondire gli insegnamenti di padre Domenico. Quindi l’obiettivo è raggiunto in ogni caso. E ne siamo grate, perché ci sentiamo ancora più consapevoli del dono ricevuto”.

Chi era padre Domenico Galluzzi

Il Servo di Dio padre Domenico Galluzzi op nasce a Cattolica il 15 gennaio 1906. Al battesimo è chiamato Giovanni, ma riceve il nome di Domenico quando, terminato il servizio militare in Marina, nel 1928 entra tra i frati domenicani. Divenuto sacerdote il 23 luglio 1936, si spende a Bologna per la formazione dei giovani frati. Nel 1948 viene assegnato al convento di Faenza, dove la fiducia dei vescovi gli accorda incarichi importanti e delicati. Suo ideale è la santità dei sacerdoti: per loro consacra se stesso e fonda l’Ara Crucis, monastero domenicano di vita contemplativa, di cui è maestro e guida per oltre trent’anni. Si dedica all’ascolto delle persone, all’accompagnamento spirituale, ad animare gruppi di preghiera. Padre Domenico muore a Faenza il 13 gennaio 1992. Il 30 ottobre 2010 si apre l’inchiesta diocesana sulla sua vita.


Settimana di preghiera per l’Unità dei Cristiani: il programma delle iniziative dal 18 al 25 gennaio

Dal 18 al 25 gennaio 2025 si celebrerà la tradizionale Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani, un’occasione speciale per promuovere il dialogo ecumenico e la preghiera condivisa tra le diverse confessioni cristiane. Il tema di quest’anno, tratto dal Vangelo di Giovanni, è “Credi tu questo?” (Gv 11,26), un interrogativo che invita alla fede e all’apertura verso l’altro.

Il programma prevede momenti di preghiera e celebrazioni in diverse chiese della comunità, offrendo un ricco percorso spirituale per i partecipanti. La settimana si aprirà sabato 18 gennaio con la Celebrazione Eucaristica alla chiesa di San Francesco a Faenza, in Piazza San Francesco, alle ore 17.30. Lunedì 20 gennaio sarà la volta della Celebrazione Ecumenica della Parola di Dio, ospitata dalla Chiesa Evangelica Apostolica in via Piero della Francesca alle ore 20.30. La conclusione dell’intenso percorso avverrà sabato 25 gennaio, con i Vespri celebrati nella Chiesa Ortodossa Rumena in Piazza San Rocco alle ore 19.

Questa iniziativa rappresenta un forte richiamo all’unità e alla comunione tra le varie comunità cristiane, unendole nel comune obiettivo di testimoniare la fede in Cristo attraverso il dialogo e la preghiera.

Il Credo che accomuna tutti i cristiani

Quest’anno il tema della settimana è collegato ai 1.700 anni dal concilio di Nicea e si concentra sul “Credo” che accomuna tutti i credenti come ricorda anche il Papa nella bolla di indizione del Giubileo al n. 17: Il Concilio di Nicea è una pietra miliare nella storia della Chiesa. L’anniversario della sua ricorrenza invita i cristiani a unirsi nella lode e nel ringraziamento alla Santissima Trinità e in particolare a Gesù Cristo, il Figlio di Dio, «della stessa sostanza del Padre», che ci ha rivelato tale mistero di amore. Ma Nicea rappresenta anche un invito a tutte le Chiese e Comunità ecclesiali a procedere nel cammino verso l’unità visibile, a non stancarsi di cercare forme adeguate per corrispondere pienamente alla preghiera di Gesù: «Perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato» ( Gv 17,21). Al Concilio di Nicea si trattò anche della datazione della Pasqua. A tale riguardo, vi sono ancora oggi posizioni differenti, che impediscono di celebrare nello stesso giorno l’evento fondante della fede. Per una provvidenziale circostanza, ciò avverrà proprio nell’Anno 2025. Possa essere questo un appello per tutti i cristiani d’Oriente e d’Occidente a compiere un passo deciso verso l’unità intorno a una data comune per la Pasqua.

Materiali informativi

Qui si possono attingere i materiali per la settimana di preghiera:

https://unedi.chiesacattolica.it/wp-content/uploads/sites/32/2024/06/07/SPUC-2025-testoiTALIANO_con-sommario.docx

Si segnala anche la bellissima testimonianza ecumenica di pace promossa dalla biblioteca del Seminario che viene da Betlemme con la mostra e l’incontro il 24 gennaio sulla Tent of Nations di cui si può leggere anche qui: https://www.vaticannews.va/it/chiesa/news/2024-12/betlemme-daoud-tent-of-nations-storie-speranza-pace.html


Alla mensa del Giubileo. Il 17 gennaio cena e testimonianze per giovani in Seminario sulla Giornata del dialogo tra cattolici ed ebrei

Venerdì 17 gennaio, il Seminario di Faenza ospiterà l’evento per giovani Alla mensa del Giubileo. Dall’ebreo Giuseppe all’ebreo Gesù, organizzato in occasione della Giornata del dialogo tra cattolici ed ebrei. La manifestazione è promossa dal settore Ecumenismo e dialogo interreligioso della Diocesi con l’Area Giovani e vocazioni. Si comincia alle 17 con un bibliodramma, momento di lettura e riflessione guidato da Miriam Camerini. A seguire, alle 19.30, la cena di Shabbat, occasione di convivialità per immergersi nelle tradizioni ebraiche. La serata si concluderà alle 21 con una riflessione biblica con don Fabrizio Marcello.

Per partecipare iscrizione entro il 13 gennaio, contattando don Mattia Gallegati al 3282481149. Il contributo per la cena è di 7 euro.

Miriam Camerini nasce a Gerusalemme la sera di Purim del 1983. Regista teatrale, attrice, cantante e studiosa di ebraismo, vive a Milano dove si dedica all’allestimento di spettacoli teatrali e musicali, festival e rassegne attorno e all’interno della cultura ebraica.

Don Fabrizio Marcello è nato e cresciuto a Bologna. Ha studiato Filosofia e teologia nel Seminario regionale Flaminio. Dopo l’ordinazione sacerdotale, ha prestato servizio per alcuni anni in parrocchia, per poi continuare lo studio della Bibbia a Roma, Monaco e Gerusalemme, dove attualmente vive e dove sta completando un dottorato in Scienze bibliche.

Per la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, si parte sabato 18 gennaio alle 17,30 con la messa alla chiesa di san Francesco e, a seguire, l’incontro sempre con Camerini e don Fabrizio.