Cos’è il Sinodo?
Il Sinodo è un cammino insieme che coinvolge tutta la Chiesa su un tema particolare; il tema di questo Sinodo che si celebrerà a Roma nell’Ottobre 2023 è la sinodalità. Contemporaneamente stiamo percorrendo il cammino sinodale delle Chiese che sono in Italia che proseguirà fino al 2025.
Cos’è la sinodalità?
La sinodalità esprime lo stile e la natura della Chiesa, il camminare insieme con Gesù (comunione) e con tutti i fratelli (partecipazione) per annunciarlo (missione).
Le istituzioni e i processi ecclesiali manifestano già la natura sinodale della Chiesa, ma siamo chiamati a ravvivare questo cammino insieme, grazie a questo Sinodo particolare.
La sinodalità è democrazia?
No. La Chiesa non è democrazia, né oligarchia né monarchia. La Chiesa è sinodalità, ovvero integra “tutti” (ogni fedele), “alcuni” (i Vescovi) e “uno” (il Papa). Tutti sono chiamati ad ascoltare la voce dello Spirito per elaborare gli orientamenti. La responsabilità delle decisioni, anch’essi in ascolto del Signore, è dei Vescovi insieme al Papa.
Come si svolgerà il cammino sinodale nella nostra Diocesi?
Sono state formate coppie con un Moderatore e un Segretario; queste coppie riuniranno un piccolo Gruppo sinodale (6-12 persone). Questi Gruppi affronteranno il tema del Sinodo sintetizzato dalla Domanda fondamentale.
Qual è la Domanda fondamentale del Sinodo?
Oggi, come stiamo camminando con Gesù e con i fratelli per annunciarlo?
Per il domani, cosa lo Spirito sta chiedendo alla nostra Chiesa per crescere nel cammino con Gesù e con i fratelli per annunciarlo?
Quali sono i passi?
Stiamo vivendo la fase sapienziale: siamo chiamati a fare un discernimento comunitario per rendere concrete le esigenze evangeliche emerse dall’ascolto e dalle narrazioni di tutto il Popolo di Dio.
Dobbiamo ascoltare solo le persone delle nostre parrocchie?
No. I nostri gruppi sinodali devono coinvolgere il più possibile persone di ogni estrazione sociale culturale e confessionale. Abbiamo il compito di ascoltare tutti, non solo per persone vicine alla comunità ma anche le lontane.
Come possiamo coinvolgere le persone non credenti o lontane?
Attraverso la relazione personale. L’esperienza sinodale richiede ed abilita capacità relazionale, capacità di ascoltare ed entrare in contatto con le persone. Già il coinvolgimento di più di 200 persone, fra Moderatori e Segretari (fra i quali ci sono anche persone non-credenti), persone che ci hanno “messo la faccia”, è il primo frutto di questo cammino.
Il Sinodo è una raccolta statistica per far emergere la maggioranza delle opinioni?
No. Questo cammino è un cammino spirituale che cerca di ascoltare cosa lo Spirito sta chiedendo alla Chiesa per annunciare e celebrare Gesù il Risorto. Il Sinodo non è un processo politico, non stiamo cercando la maggioranza; non è una raccolta statistica o un’indagine sociologica; non è una raccolta di opinioni personali o interessi particolari. E’ un cammino di ascolto dello Spirito, personale e comunitario, per riattivare in noi desiderio e azione per annunciare Gesù Cristo Risorto.
I sacerdoti, i diaconi, i religiosi e le religiose possono partecipare agli Incontri sinodali?
Si. Porteranno e narreranno la loro esperienza di uomini e donne credenti.
I Moderatori e Segretari possono condurre più di un Gruppo sinodale?
Si. All’interno delle parrocchie possono guidare più Gruppi (costituiti da loro stessi o già costituiti) o proporre ad altre persone di formarsi per diventare Moderatori e Segretari.
I Consigli pastorali parrocchiali che sono composti da più di 12 persone?
Il Moderatore e il Segretario possono scegliere se dividere in più gruppi, farsi aiutare da altri Moderatori, fare in più serate o riunirli tutti.
I Gruppi sinodali possono essere composti anche da persone di altre diocesi o territori?
Si, se nel loro territorio o diocesi non hanno modo di partecipare e portare il proprio contributo.