Auguri di Natale del Vescovo Mario

 

AUGURI DI NATALE 2024
Vescovo Mario Toso

 

 

Cari fratelli e sorelle, cari bambini e nonni,
siamo alla vigilia del Natale e di un nuovo Anno Giubilare. Desidero farvi pervenire gli auguri di un santo Natale, perché possiamo accogliere con più gioia il Signore Gesù che viene tra noi per portarci la sua capacità di amare Dio e il prossimo.
Quest’anno, dopo essermi rivolto alla Diocesi intera con un Messaggio nel giorno dell’Immacolata, che ho fatto pervenire anche ai vostri parroci, di nuovo invio, in occasione del Natale e della prossima apertura dell’Anno Giubilare, il mio incoraggiamento a pregare e a cambiare ciò che nella nostra vita non è conforme all’insegnamento di Gesù Cristo. In particolare, quest’anno, mi rivolgo a voi con quanto ha scritto papa Francesco nel recentissimo Messaggio per la Giornata Mondiale per la pace che si celebrerà il prossimo 1° gennaio 2025. Mi sembra un testo utile a riflettere sull’urgenza della pace per tutto il mondo. Il titolo del Messaggio è così significativamente espresso: Rimetti a noi i nostri debiti, concedi la tua pace.
Ecco alcuni passaggi del Messaggio per la Giornata Mondiale della pace, che ci aiutano a vivere meglio il Natale in termini di trasfigurazione della nostra realtà personale e sociale: «Nel 2025 la Chiesa Cattolica – scrive papa Francesco – celebra il Giubileo, evento che riempie i cuori di speranza. Il “giubileo” risale a un’antica tradizione giudaica, quando il suono di un corno di ariete (in ebraico yobel) ogni quarantanove anni ne annunciava uno di clemenza e liberazione per tutto il popolo (cf Lv 25,10). Questo solenne appello doveva idealmente riecheggiare per tutto il mondo (cf Lv 25,9), per ristabilire la giustizia di Dio in diversi ambiti della vita: nell’uso della terra, nel possesso dei beni, nella relazione con il prossimo, soprattutto nei confronti dei più poveri e di chi era caduto in disgrazia. Il suono del corno ricordava a tutto il popolo, a chi era ricco e a chi si era impoverito, che nessuna persona viene al mondo per essere oppressa: siamo fratelli e sorelle, figli dello stesso Padre, nati per essere liberi secondo la volontà del Signore (cf Lv 25,17.25.43.46.55). Anche oggi, il Giubileo – aggiunge papa Francesco – è un evento che ci spinge a ricercare la giustizia liberante di Dio su tutta la terra. Al posto del corno, all’inizio di quest’Anno di Grazia, noi vorremmo metterci in ascolto del “grido disperato di aiuto” che, come la voce del sangue di Abele il giusto, si leva da più parti della terra (cf Gen 4,10) e che Dio non smette mai di ascoltare. A nostra volta ci sentiamo chiamati a farci voce di tante situazioni di sfruttamento della terra e di oppressione del prossimo. Tali ingiustizie assumono a volte l’aspetto di quelle che S. Giovanni Paolo II definì “strutture di peccato”, poiché non sono dovute soltanto all’iniquità di alcuni, ma si sono per così dire consolidate e si reggono su una complicità estesa. Ciascuno di noi deve sentirsi in qualche modo responsabile della devastazione a cui è sottoposta la nostra casa comune, a partire da quelle azioni che, anche solo indirettamente, alimentano i conflitti che stanno flagellando l’umanità. Si fomentano e si intrecciano, così, sfide sistemiche, distinte ma interconnesse, che affliggono il nostro pianeta. Mi riferisco, in particolare, alle disparità di ogni sorta, al trattamento disumano riservato alle persone migranti, al degrado ambientale, alla confusione colpevolmente generata dalla disinformazione, al rigetto di ogni tipo di dialogo, ai cospicui finanziamenti dell’industria militare. Sono tutti fattori di una concreta minaccia per l’esistenza dell’intera umanità».
Con queste parole nella mente e nel cuore, che ci preparano al prossimo Anno Giubilare, viviamo il Natale di Gesù in noi e nell’umanità. Auguri a tutti, piccoli e grandi.

 

+ Mario Toso