Aperto il Giubileo in Diocesi

 

Cari fratelli e sorelle,

è con gioia e con grande emozione che vi accolgo in questa Cattedrale, per iniziare insieme, come Popolo di Dio, il cammino di conversione e di grazia che è il Giubileo.

La Chiesa ci dona questo Anno Santo come un’occasione per riorientare la nostra vita, le nostre famiglie, le nostre comunità, i nostri cuori all’unica cosa che veramente conta: il Signore Gesù Cristo, nostra Speranza, che non delude. «Ora è giunto il tempo di un nuovo Giubileo – scrive papa Francesco – un nuovo Giubileo nel quale spalancare ancora la Porta Santa per offrire l’esperienza viva dell’amore di Dio, che suscita nel cuore la speranza certa della salvezza in Cristo!».

L’esperienza viva dell’amore di Dio. Ecco lo scopo del Giubileo: incontrare in maniera viva, personale e comunitaria, il Signore Gesù, «porta» di salvezza (cf Gv 10, 7.9). Egli è la nostra speranza.   L’incontro vero con il Signore, la conversione incessante a Lui, l’esperienza continua del suo amore, la conseguente decisione di orientare tutta la nostra esistenza e le nostre scelte a Lui, sono momenti che ci trasfigurano e ci rendono sempre più cristo conformi. Ci rendono, cioè, partecipi della sua Pasqua e ci offrono il fondamento di una speranza certa. La speranza verso cui ci proietta la nostra vita in Cristo non è vuota, non è vaga, bensì è la realtà di una umanità che, vissuta da Lui con un amore totale, fin sulla croce, diventa nuova, fiorisce nella sua pienezza.

Ecco il buon annuncio, la speranza che mai tramonta: Gesù Cristo, il bambino nella culla, avvolto nelle fasce, il crocifisso, avvolto nel sudario, è risorto! Egli è il Vivente, nella sua divinità e nella sua umanità gloriosa. Noi siamo incamminati come pellegrini verso di Lui, il Signore Gesù che siede glorioso alla destra del Padre. All’inizio di questa celebrazione, sul sagrato della Cattedrale abbiamo adorato la «croce di Cristo, unica speranza» perché la sua Pasqua, il suo “passaggio” da morte a vita, la sua vittoria è «il principio unificatore della realtà», della nostra esistenza. Cristo diventa, con la sua incarnazione, morte e risurrezione il cuore del mondo. «La sua Pasqua di morte e risurrezione è il centro della storia, che grazie a Lui è storia di salvezza» – come scrive Papa Francesco nell’Enciclica Dilexit nos.

 

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