Pensando ai Catechisti, ai quali mi rivolgo attraverso questo numero di Incontro in occasione del Natale, non posso non ricordare le giornate formative fatte all inizio dell anno sullo Spirito Santo. Una riflessione che ha portato a conoscere qualcosa in più su questo divino Sconosciuto , attraverso le sue opere. Giustamente è stato illustrato ciò che fa lo Spirito nella Chiesa, e si è lasciato intravedere anche la sua fantasia nel suscitare sempre nuove iniziative di santità, di carità, di comunione, perché in questo lo Spirito non ha confini.
Mi auguro che quella riflessione abbia davvero molto incoraggiato i nostri catechisti, che hanno certamente motivi per perdersi d animo. Sapere che lo Spirito Santo già lavora nell animo dei ragazzi prima ancora che arrivi la nostra parola; sapere che nessuna parola cade inutilmente, senza che abbia portato il suo frutto come la pioggia di primavera; sapere che l esito non dipende dalla nostra buona volontà ma da ciò che lasciamo fare a Lui tutto questo non può che aprire il cuore alla speranza, e dare coraggio al nostro annuncio su Gesù.
Perché anche Gesù è un dono suo: e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo , affermiamo nel Credo. Se lo Spirito Santo ha operato perché Gesù venisse al mondo, è ancora Lui che opera perché Gesù sia accolto da noi, ed è opera sua quando Gesù è riconosciuto come il Signore .
Il Natale, cari catechisti, non è l occasione per demoralizzarci vedendo che i nostri ragazzi non vengono nemmeno a Messa quel giorno, tanto non c è il catechismo; è l occasione per fare l esperienza che davvero noi siamo immersi in un grande mistero di amore, di cui lo Spirito è il principale attore, che ci ha chiamati a collaborare semplicemente perché non si fermi l annuncio di quella notte: E nato per noi il Salvatore, che è Cristo Signore . Alleluia.