Il messaggio del Papa per la quaresima di questo anno tratta del digiuno: un bel coraggio! È una delle tre pratiche che il Vangelo ricorda, e che vengono indicate nella liturgia del Mercoledì delle ceneri. Come fare per rendere attuale questa proposta?
Il valore di questa pratica penitenziale sta indubbiamente nella rinuncia di qualche cosa di buono e di lecito, per una scelta più preziosa, come può essere il dominio di sé stessi, per una purificazione della propria condotta di vita, in modo da essere più aperti alla volontà di Dio. Oltre alle giornate in cui il digiuno è richiesto, vi è sempre la possibilità di muoversi liberamente di fronte alle continue occasioni che abbiamo di essere schiavi di piccole golosità. Il principio del digiuno, cioè del privarci volutamente di qualcosa, si può estendere anche oltre il cibo, per esempio alle bevande (il caffé, il vino, i liquori’), al fumo, alla televisione ecc.
Il tempo della quaresima è un tempo favorevole per alcune scelte libere di mortificazione, perché tutta la Chiesa è orientata a questo nella sua liturgia, nella disciplina di tanti ordini religiosi, nella scelta di tanti cristiani che cercano di vivere bene questo tempo santo.
Il digiuno è anche un modo per partecipare al disagio di chi è privo del necessario, o può essere costretto a rinunciare a tante cose per sopraggiunte difficoltà. Può diventare una sensibilità che apre all’aiuto solidale, o per emergenze particolari o per le opere di carità della Chiesa che vengono ricordate in questo tempo. Il digiuno, sostenuto dalla preghiera, apre il cuore alla carità.
La pratica del digiuno educa alla libertà di fronte alle cose, impedendo di diventarne schiavi e di non poterne fare a meno. Il bisogno di essere continuamente sazi è una predisposizione alla dipendenza dalle sostanze per sentirsi incoraggiati o euforici. È la tentazione della pastiglia contro ogni piccolo disturbo, che si è incapaci di sopportare anche solo per poco tempo. Il digiuno non è quindi una pratica superata, ma risponde a situazioni attuali e a rischi diffusi. Educare al digiuno aiuta a dominare sé stessi, e ad essere più preparati ad affrontare le prove della vita.
Una quaresima vissuta in questo spirito predispone a celebrare la Pasqua di risurrezione per una vita nuova, nella libertà dei figli di Dio.