La Fism – Federazione Italiana Scuole Materne Ravenna ha compiuto 50 anni. In occasione dell’importante anniversario, lo scorso 25 marzo all’Istituto San Giuseppe di Lugo, è stato organizzato un convegno per sottolineare la funzione svolta dalla Federazione che riunisce le scuole dell’infanzia che si riconoscono nella concezione cristiana della vita e dell’educazione, che sono diffuse in tutto il territorio nazionale e che sono paritarie ai sensi della legge n. 62/2000 recante Norme per la parità scolastica e disposizioni sul diritto allo studio e all’istruzione. Al convegno è intervenuto anche il vescovo, monsignor Mario Toso.
Monsignor Toso sulla disparità tra scuole statali e paritarie
Il vescovo ha evidenziato il ruolo fondamentale svolto dalle scuole paritarie che, in base alla legge dello Stato, hanno la stessa dignità delle scuole statali e comunali e che svolgono un servizio pubblico nell’interesse del bene comune all’interno dell’unico sistema educativo nazionale. Monsignor Toso ha iniziato la riflessione partendo da due dati significativi, il primo dei quali preoccupante: dal 2000 a oggi gli alunni delle scuole paritarie sono diminuiti del 38%; lo Stato risparmia ogni anno 6 miliardi di euro grazie al servizio delle scuole paritarie. Ha, poi, rilevato che permangono «disparità di trattamento tra scuole statali e scuole paritarie, disparità che è emersa ancora più prepotentemente durante la pandemia, ad esempio con riferimento all’erogazione di contributi e all’imposizione tributaria. Tale disparità di trattamento è grave proprio perché, dal punto di vista della libertà religiosa ed educativa, misconosce la centralità del principio costituzionale della libertà di scegliere la scuola dove potere educare i propri figli. Forse, però, è ancora più grave l’indifferenza con cui, anche in alcuni ambienti ecclesiali, viene considerata la scuola cattolica di cui va sottolineata l’importanza nei confronti delle famiglie, della società, della comunità ecclesiale e della sua missione prioritaria, che è l’evangelizzazione».
L’importanza della scuola cattolica: l’inculturazione del Vangelo
Pertanto, ha proseguito il vescovo, «a favore della scuola paritaria, a partire da quella parrocchiale, vanno profuse le migliori energie, con un chiaro obiettivo: l’inculturazione del Vangelo. Senza una tale inculturazione, la stessa fede avrà radici meno profonde nelle persone e nei giovani. E come il granello, seminato tra le pietre e gli spini, appassirà subito dopo aver germogliato. Quindi, le comunità e le Fondazioni, come anche le Congregazioni religiose, che sono provviste di asili nidi, di una scuola materna paritaria, di scuole primarie e secondarie, sono chiamate a un impegno di straordinaria sensibilizzazione delle famiglie, delle istituzioni, dei docenti». Il futuro delle scuole paritarie cattoliche, ha concluso il vescovo, «dipenderà sia dal crederci sia dal mettersi in rete, tanto per gli aspetti educativi che per quelli amministrativi. I credenti, in particolare, non possono essere scettici sull’importanza della scuola cattolica in vista dell’inculturazione della fede, ma anche in vista di un sano e ricco pluralismo religioso e culturale, come anche di un futuro più democratico e civile. Le scuole statali e le scuole paritarie, ciascuna con il suo specifico apporto, sono funzionali alla crescita del popolo italiano e dell’ethos comunitario».