Dei due canali che il sistema di sostegno economico alle attività della Chiesa ha previsto, quello delle offerte per i sacerdoti è il più disgraziato.
Anzitutto, mentre con la firma per l’otto per mille si può dire che non costa nulla, le offerte invece sono un sacrificio personale. Poi il canale delle offerte è stato presentato a suo tempo come ‘offerte deducibili’, mettendo in evidenza ciò che la legge effettivamente prevede, che cioè queste offerte possano essere dedotte nella denuncia dei redditi. È quindi passata l’idea che si trattava di offerte significative, tant’è vero che la media delle singole offerte superava i 100 euro. In seguito si è corso ai ripari parlando di ‘offerte liberali’, ma non si è ottenuto l’effetto sperato.
Domenica 20 novembre sarà l’occasione per comprendere ancora meglio questa opportunità
Recentemente si è capito che nella Chiesa il sostegno economico è fatto anche di tante offerte piccole, oltre a poche offerte grandi. Si è allora sperimentato un ‘raccoglitore’ (chiamato ‘bussolotto’ dai genovesi, gli inventori dell’oggetto) da collocare nelle chiese, con l’invito a dare un euro al mese per i sacerdoti. (Per saperne di più, vedi la rivista Sovvenire, settembre 2010, pag. 6). L’esperimento ha funzionato e si sta diffondendo.
Sono convinto che questa sia una nuova strada da percorrere, ottenendo due risultati: il primo è quello di ricordare in modo stabile, che i sacerdoti sono sostenuti dalle offerte dei fedeli, anche dalla ‘offerta della vedova’; secondo: si supera la difficoltà che hanno i sacerdoti a parlare ai fedeli per illustrare in particolare il meccanismo delle offerte.
Mi auguro che questa ulteriore modalità per raccogliere le offerte per il clero, che non annulla le altre, sia particolarmente curata dagli incaricati parrocchiali, che possono prendere a cuore la gestione del raccoglitore collocato in chiesa, per liberare da una ulteriore incombenza il rettore della chiesa stessa.
Attualmente questi raccoglitori, che hanno un certo costo all’origine, non sono ancora tanti, ma se ci sarà un aumento della loro richiesta, anche chi li deve fornire sarà incoraggiato.
Il meccanismo delle offerte per i sacerdoti deve essere sostenuto principalmente presso il nostro popolo, con una capillare opera di informazione. Preso atto che i sacerdoti non la fanno, diamo in mano agli incaricati parrocchiali un modo concreto per potere curare la diffusione di materiale informativo e documentare l’andamento delle offerte nel raccoglitore.
L’informazione corretta e diffusa, il modo semplice e comodo per fare l’offerta potranno riavvicinare il nostro popolo al modo consueto di aiutare