Dopo alcuni anni di stop forzato a causa della pandemia, quest’anno il Centro missionario diocesano ha voluto riproporre ai centri estivi della nostra Diocesi di Faenza-Modigliana la festa missionaria dei Grest: una giornata fatta da giochi e momenti di preghiera nella quale provare a imparare insieme qualcosa in più sulla missione e sul suo significato. Quest’anno di feste ne sono state fatte due: una a Russi, il 21 giugno, per tutti i centri estivi dei vicariati nord ed est; l’altra il 23 giugno, in Seminario “Pio XII” di Faenza, per i vicariati Faenza, sud e ovest.
La frase che ci ha fatto da guida, comune a entrambe le feste, è stata Noi, ragazzi missionari, con l’intento di far capire ai quasi 800 ragazzi e bambini che hanno partecipato, che ognuno di noi è stato prima amato, poi chiamato e, infine, inviato a essere missionario: noi, che siamo Chiesa nata dalla missione, una missione che nasce anche nella nostra quotidianità. E allora, dopo un momento di preghiera iniziale, tramite i giochi che hanno scandito il ritmo della giornata, abbiamo cercato di scoprire alcuni degli aspetti delle missioni, quelle vicine e quelle lontane: missione è cercare vita, ascoltare, annunciare, costruire, conoscere, imparare, servire, prendersi cura, essere inviati. Abbiamo ascoltato le testimonianze di padre Samuele Fattini, tornato per qualche mese dal Perù, Fabio e Monica Golfari della Casa Famiglia Nazareth di Masiera e di Isacco Polo appena tornato dal Camerun.
Sicuramente le loro parole ci hanno aiutati a capire che la missione è anche qui, ma soprattutto ci hanno fatto toccare con mano realtà che solo a parole non saremmo riusciti a comprendere. Ognuna delle feste ha avuto le sue particolarità, ma ciò che si è notato in entrambe è stata la voglia di stare insieme e divertirsi senza risparmiarsi, nonostante il caldo, nonostante la stanchezza, nonostante tutto! Perché sì, vogliamo gridarlo: missione è (anche) stare insieme!
Agnese e Sabrina