Le vacanze, inizialmente pausa benedetta di sosta nella scuola, sono diventate un tempo di interruzione del lavoro, di soggiorno in una località di villeggiatura, di viaggi e anche di riposo. Si dice che sta cambiando il modo di fare le vacanze (periodi più brevi; a volte solo il fine settimana), con un aumento della mobilità e diminuzione della sosta.
Le nostre parrocchie in estate conoscono alcune settimane di forte calo di presenze: i bambini scompaiono, i giovani vanno e vengono, le famiglie, quando hanno una seconda casa, si rivedono a settembre; le attività pastorali cambiano radicalmente.
Durante l’estate vi sono proposte di vacanze e di attività formative un po’ per tutti i gusti. Anche i sacerdoti con i loro catechisti si impegnano per seguire soprattutto i ragazzi.
Ma non bisogna dimenticare le varie proposte che vengono fatte per conto delle varie amministrazioni per intrattenere coloro che rimangono a casa; a tenerci dietro le occasioni non mancano in ambito musicale, folcloristico e culturale.
Il tempo delle vacanze quindi può diventare una occasione per cambiare il ritmo delle solite giornate, senza perdere tempo inutilmente, e per coltivare interessi culturali che forse durante l’anno non possono avere tutta la nostra attenzione.
L’importante è che le vacanze non diventino un momento dispersivo o noioso, al punto da desiderare che ritorni il solito orario lavorativo.
A coloro che vanno in vacanza auguro che possano trovare l’occasione per coltivare anche il proprio spirito nel silenzio, nella preghiera, nelle bellezze del creato. L’aria viziata delle nostre città ha bisogno di un antidoto efficace, che volendo si può trovare sempre, ma almeno approfittiamo della maggior libertà nel tempo delle vacanze. Perché la ripresa ci deve trovare ricaricati, per il bene nostro, dei nostri amici e delle nostre comunità.
Un saluto per le vacanze
Messaggio alla dicoesi in occasione delle ferie estive
12-07-2007