Il percorso della passione e morte di Gesù, come sappiamo, si conclude con la Risurrezione di Gesù Cristo, che ci apre a un futuro di speranza. Con il presbiterio, ossia con l’insieme di tutti i presbiteri, abbiamo vissuto il tempo della quaresima concentrati sul cammino di trasfigurazione dell’umanità e della comunità ecclesiale, in forza dell’incarnazione del Figlio di Dio e dell’effusione del suo Spirito d’Amore dalla croce. Detto altrimenti, non abbiamo voluto digiunare e pregare per digiunare e per pregare semplicemente. Abbiamo digiunato e pregato per essere più ricettivi rispetto all’opera di rinnovamento della Chiesa e del mondo operata da Cristo redentore, morto e risorto. Egli dopo la sua risurrezione non si è allontanato dalla storia dell’uomo, ma vive in essa, continua la sua opera di redenzione e di ricapitolazione di tutte le cose in Lui. Chiama ogni battezzato ad essere impegnato e corresponsabile con Lui nella Chiesa e nel mondo. Il percorso quaresimale, dunque, è stato periodo di ulteriore conversione verso la Parola di Dio (Verbo di Dio incarnato nell’uomo e nel cosmo), periodo di riconciliazione con i propri fratelli, di condivisione dei beni materiali e dei beni spirituali, per dare maggiore compimento al disegno di Dio nella nostra storia. La Chiesa italiana, sollecitata da papa Francesco, sta per intraprendere un percorso sinodale avente come poli per l’ascolto, la preghiera, il discernimento: l’annuncio, la fraternità solidale e la conversione pastorale. Questi aspetti ci saranno precisati e spiegati meglio nei prossimi mesi. Detto diversamente, saremo chiamati a vivere la Pasqua in continuazione, al fine di rendere le nostre famiglie, comunità ed associazioni sempre più capaci di essere testimoni credibili del Risorto in questo tempo. Il Sinodo sarà momento in cui non sarà coinvolta la Chiesa italiana solo nei suoi vertici e nelle rappresentanze delle varie Diocesi. Prevederà, come sembra sia stato detto, momenti sinodali anche a livello di Chiesa locale. Auguro, allora, a tutti una Buona Pasqua, a cui dovranno corrispondere preghiere, invocazioni, disposizioni d’animo atte a rendere noi, le nostre comunità ed associazioni sempre più partecipi dell’esplosione di vita nuova che si è irradiata nel mondo a partire dal sepolcro in cui il Figlio di Dio era stato posto. Buona Pasqua per tutti: piccoli e grandi, malati, poveri, persone sole, presbiteri, diaconi, religiose e religiosi, operatori sanitari, persone di buona volontà.
Il vescovo
+ Mario Toso