Bagnacavallo, 17 febbraio 2021
Carissime catechiste e carissimi catechisti,
siamo ormai alle porte della Quaresima e abbiamo deciso di tornare a condividere con voi qualche pensiero. La situazione continua ad essere incerta ma il nostro accompagnamento a bambini e ragazzi non deve venir meno, poiché il nostro star loro accanto è uno dei segni concreti attraverso i quali si manifesta la presenza e la premura del Signore nei loro confronti. È una responsabilità importante quella che ci è affidata!
Risuona ancora nelle nostre orecchie il brano del Vangelo di Marco che ci ha accompagnato nella VI Domenica del tempo ordinario. Gesù si lascia avvicinare da un lebbroso e addirittura prende l’iniziativa di toccarlo, fatto che ci assicura che non esiste nulla che possa farci apparire indesiderabili agli occhi di Dio. Noi restiamo sempre preziosi ai suoi occhi (cf. Is 43,4). Incarnandosi, Dio ha coperto la distanza che ci separava da Lui, fermandosi però ad un passo da noi. Questo passo dice della nostra reale libertà: l’ultimo passo deve essere il nostro. Questo ha fatto il lebbroso sopra ricordato: sapendo che il Signore sarebbe passato a lui vicino, non ha esitato a sfidare la Legge di Israele per corrergli incontro. Ma perché Gesù dopo averlo guarito gli intima di non divulgare quanto accadutogli? Perché è necessario darsi il tempo per interiorizzare i frutti derivanti dai nostri incontri con il Signore. Viviamo in una società nella quale si tende a condividere immediatamente tutto ciò che viviamo nelle nostre giornate. I social sono spesso usati come vere e proprie vetrine nelle quali mettere in mostra ogni cosa e in questo modo tutto viene posto sullo stesso piano. A una esperienza ne segue subito un’altra secondo ritmi frenetici, e così diventa difficile trovare il tempo per fermarsi e riflettere su quanto ci accade. Anche i nostri incontri con il Signore rischiano di sottostare a queste logiche, anche quello che dovrebbe essere il più importante della nostra settimana, l’appuntamento con l’Eucaristia domenicale. Aiutiamo i nostri bambini e ragazzi a scoprire quanto sia fondamentale sapersi ogni tanto anche fermare, quanto sia prezioso imparare a gustare qualche tempo di silenzio.
Il lebbroso non rispetta la richiesta di Gesù e così questi si trova impossibilitato ad entrare pubblicamente nelle città, dal momento che sarebbe sicuramente stato assalito da folle di “consumatori di miracoli”. Chi vorrà davvero incontrarlo dovrà a questo punto muovere verso di Lui i propri passi, recarsi in quei luoghi deserti dove egli ha deciso di fermarsi. Questi sono i luoghi che Gesù predilige: non il caos della città, ma la quiete di luoghi isolati, luoghi dove l’incontro con Lui può davvero essere assaporato e custodito nel cuore. Aiutiamo bambini e ragazzi a sapersi ritagliare qualche momento di silenzio, sfruttando il periodo della Quaresima, che è tempo particolarmente favorevole per fare questo.
Il secondo pensiero che vi rivolgiamo è per portarvi il saluto di don Valentino Bulgarelli, direttore dell’Ufficio Catechistico Nazionale. Lo abbiamo incontrato con la nostra equipe qualche giorno fa, per un momento di ascolto e di confronto che si è rivelato molto stimolante. Ci ha esortati a proseguire nel nostro lavoro e ci ha chiesto di far arrivare anche a tutti voi il suo incoraggiamento. Lo stesso incoraggiamento che Papa Francesco ha rivolto a tutti i catechisti: Cari catechisti, vi chiedo di non perdere entusiasmo. Come gli artigiani, anche voi siete chiamati a plasmare l’annuncio con creatività. Non cedete allo scoraggiamento e allo sconforto. Puntate sempre in alto, sostenuti dalla misericordia del Padre. Il Papa v’incoraggia e vi sostiene. Consigliamo anche di leggere, se ancora non l’avete fatto, il discorso che il Papa ha rivolto in data 30 gennaio ai partecipanti all’incontro promosso dall’Ufficio Catechistico Nazionale della CEI, facilmente reperibile online, anche sulla nostra pagina Facebook, e ricco di spunti interessanti.
Infine ribadiamo che se qualcuna delle iniziative che realizzerete dovesse riuscire particolarmente bene saremmo contenti di poterla conoscere, in modo da poterla condividere anche con le altre comunità della nostra diocesi.
Grazie per tutto quello che fate!
don Massimo Geminiani
e tutta l’equipe del settore catechesi diocesano