Le Suore Lauretane del Terz’Ordine di S. Francesco, che sono oggi una sola famiglia con le Francescane Ancelle di Maria, hanno come punto di riferimento del loro carisma, a motivo del Fondatore che lavorò a Loreto, la Madonna che lì si venera. La terra marchigiana, come sappiamo, conserva la casa di Maria. Ad essa accorrono fedeli da tutto il mondo cristiano per pregare e per chiedere la salute dell’anima e del corpo.Quest’anno è bene ricordare che la festa della Madonna di Loreto viene celebrata nel contesto del Giubileo che papa Francesco ha indetto in occasione dei cento anni dalla proclamazione di Maria patrona degli Aeronauti. A Loreto l’8 dicembre si è già aperta la Porta santa e lì si può fruire il dono dell’Indulgenza plenaria propria di un Giubileo. Gli stessi benefici spirituali potranno essere ottenuti nelle cappelle degli aeroporti civili e militari, nonché nelle cappelle dei reparti dell’Aereonautica Militare. Nella bolla di indizione del Giubileo lauretano si dispone che in ogni parte del mondo si potrà celebrare il 10 dicembre di ogni anno la memoria facoltativa della Beata Vergine Maria di Loreto. L’evento giubilare non riguarda solo il mondo dell’aviazione (lavoratori e passeggeri), ma è rivolto a tutti i devoti della Madonna di Loreto e a quanti giungeranno pellegrini alla Santa Casa da ogni parte del mondo per ricevere il dono dell’Indulgenza plenaria. Il logo ufficiale creato per l’evento del Giubileo raffigura la Santa casa sostenuta dagli angeli, la corona simbolo della regalità della Vergine e un aereo che punta verso l’alto. Un tale aereo rappresenta l’umanità che è in viaggio verso quel desiderio di pienezza di vita, che è presente nel cuore di ogni persona. Siamo chiamati a volare in alto. Il volo dell’aereo diviene come la metafora della vita. Noi siamo chiamati a volare verso la casa, che è Dio-famiglia, comunione. Come cristiani abbiamo spiccato il volo nel giorno del nostro battesimo. Il Giubileo lauretano ci richiama, quindi, la vocazione a volare alto con il nostro spirito e la nostra vita, con le ali della fede, della carità e della speranza. Non dobbiamo aver paura di stare in alta quota. Solo così possiamo guardare meglio alla nostra esistenza, al mondo che ci circonda, perché ci si solleva sino allo sguardo di Cristo sulla vita e sulla storia.La solennità della Beata Vergine di Loreto e il Giubileo lauretano sono l’occasione per riflettere sulla necessità di dare più qualità al carisma educativo delle nostre istituzioni cattoliche, tra le quali si colloca meritoriamente l’opera delle Suore Francescane ancelle di Maria. Volare alto sul piano dell’educazione significa rendere più qualificati gli obiettivi, i metodi, la sinergia tra i vari soggetti coinvolti. Oggi abbiamo bisogno di un’opera pedagogica all’altezza delle sfide della nostra società massmediatizzata e resa liquida dal punto di vista dei valori. Proprio perché ci si trova in simile contesto socio-culturale urge un impegno maggiore nella preparazione, nella professionalità e nella spiritualità, non solo nelle strumentazioni e nelle tecniche. Si tratta, nelle nostre istituzioni cattoliche, di creare le condizioni che permettono la crescita di persone che sappiano amare intensamente il Signore, assegnandoli il primo posto. Volare alto vuol dire che non dobbiamo aver paura di realizzare un’educazione che offre motivazioni forti e un quadro valoriale chiaro, aperto alla trascendenza in senso orizzontale e verticale. Gli exallievi diventano sale e lievito della società solo se la loro esistenza è culturalmente solida, generativa, non vuota e insipida. L’educazione è la via maestra per crescere persone che si responsabilizzano e non hanno paura della propria identità. È via privilegiata perché né solo informa, né solo forma secondo visioni imposte, ma aiuta le persone, fin da piccoli, a trovare in se stessi, specie mediante l’accompagnamento degli adulti, le ragioni dell’impegno nella ricerca del vero bene umano, sulla via del dono della propria vita. È la via della trascendenza, del volare alto. Ricordiamoci che senza Gesù Cristo non riusciamo mai a decollare verso i cieli della comunione con il Padre e la Comunità dell’Amore, Dio Trinità. In questa Eucaristia, mentre ringraziamo per i doni sin qui ricevuti, chiediamo al Signore Gesù l’aiuto per sollevarci in volo ogni giorno. È nella quotidianità che siamo chiamati alla santità, alla vita buona. Maria santissima ci protegga nel viaggio della vita. Con il suo Figlio, sempre nascente, ci aiuti a dare il primato alla fede, che solo genera un pensiero e una cultura nuovi.
+ Mario Toso