[nov 20] Intervento – Tutela minori

20-11-2024

Faenza, santa Umiltà 20 novembre 2024

 

Ringrazio per l’invito che mi è stato rivolto di partecipare a questo importante incontro di formazione sulla Tutela dei minori.

La Diocesi sul tema si è mossa per tempo, in più direzioni.

Prima di tutto, sulla base delle Linee guida per la tutela dei minori e degli adulti vulnerabili, adottate dalla Conferenza Episcopale italiana e aggiornate alla normativa vigente nel novembre 2023, ha costituito l’equipe di esperti che deve coadiuvare il lavoro del Servizio per la Tutela dei Minori e ha nominato il Rev.do don Mattia Gallegati – che ringrazio per il lavoro che con senso di servizio sta svolgendo -, Referente Diocesano per la Tutela Minori. L’equipe costituita risulta composta: dalla dott.ssa Annarita Bandini, dall’avv. Paolo Bontempi, dal dott. Flavio Cornacchia, dalla dott.ssa Elisabetta Cimatti. Naturalmente, tali organismi (Referente diocesano, Servizio per la tutela, equipe di esperti) non sostituiscono gli Ordinari (vescovo, vicario generale, parroci) nelle loro responsabilità, ma devono supportarli attraverso competenze e professionalità educative, mediche, psicologiche, canonistiche, giuridiche, pastorali e di comunicazione. I vari Servizi per la tutela dei minori hanno anche l’obiettivo di contribuire a diffondere una cultura della prevenzione, a fornire strumenti di informazione, formazione e protocolli procedurali. All’occorrenza i Servizi potranno anche rivelarsi utili per la gestione delle segnalazioni. L’efficacia degli strumenti di informazione e di formazione dipenderà dal fatto di essere presenti sul territorio in modo puntuale e competente, in sintonia d’azione e d’intenti con gli organismi interdiocesani e nazionali, affinché possa realizzarsi una feconda e vicendevole interazione. Particolarmente rilevante è il compito di monitoraggio della situazione e di sensibilizzazione dei formatori, degli animatori dei campi estivi, dei docenti delle scuole paritarie, degli insegnanti IRC, oltre che degli stessi sacerdoti e diaconi.

In secondo luogo, sono già stati organizzati specifici incontri di formazione sul tema, sulla prevenzione e sulle diverse forme in cui può manifestarsi un abuso (ad esempio, abuso di coscienza, di potere, spirituale, sessuale), con l’intento di tutelare i minori e le persone vulnerabili, di garantire nei propri ambienti, in un contesto di positiva e gioiosa educazione, la necessaria consapevolezza delle sfide educative che richiede un tema così delicato, coltivando il rapporto con le famiglie e con le istituzioni civili preposte.

L’eco dei momenti formativi sinora organizzati è molto positivo, nel senso che diverse persone impegnate nell’accompagnamento e nella formazione socioculturale di ragazzi e di giovani hanno ritenuto illuminante e indispensabile quanto è stato loro comunicato, in vista di un servizio sempre più qualificato alle comunità sia ecclesiali sia scolastiche.

Nella sua azione, come già accennato, la Diocesi ha seguito le Linee guida della Conferenza Episcopale Italiana per le scuole cattoliche. In queste linee è ribadita la centralità dell’alunno, l’importanza della formazione degli educatori e il concetto di scuola quale comunità educante in tutte le sue componenti.

Nell’opera di sensibilizzazione su un tema non secondario e complesso tutta la comunità ecclesiale ritiene fondamentale continuare ad essere coraggiosi nella proposta educativa cristiana, che invita a camminare con coerenza nell’attuale società permissiva che, per una parte, si mostra fin troppo tollerante e dall’altra, però, troppo intransigente, senza pensare alla possibilità di un recupero e di una crescita graduale sulla via del bene e sulla corrispettiva opera di educazione da parte di educatori e responsabili.

Nella nostra opera educativa diviene fondamentale l’azione preventiva che implica la necessità di aprire e di fare aprire gli occhi su una questione che richiede attenzione, vigilanza, opera di sostegno da parte dei responsabili delle istituzioni e degli educatori, non esclusi gli animatori, nei confronti dei minori e delle persone vulnerabili.

Si tratta di raggiungere un non facile equilibrio, da parte di responsabili e di educatori, che deve tenere conto del riferimento ad un quadro normativo finalizzato alla protezione dei minori e della realizzazione di un sistema di gestione e di prassi dialogiche atte a risolvere le criticità riscontrate sul campo.

Nel ringraziarvi per l’attenzione, lascio ora la parola a Don Mattia che metterà al centro del suo intervento la relazione educativa come forma di prevenzione ad ogni forma di abuso, l’educazione alla libertà, l’educazione come forma di amore agapico, l’educazione come guida dell’educando al suo bene autentico.

                                                 + Mario Toso