[ott 26] Omelia – Santa Messa all’OAMI

26-10-2024

Faenza, 26 ottobre 2024.

Carissimi, in questa casa, legata a san Francesco, ricordiamo anzitutto il Fondatore Mons. Enrico Nardi che, suscitato da Dio, ha pensato di istituire delle case-famiglia. È a Lourdes, ove accompagnava le persone, che ha maturato l’idea delle case di accoglienza per i malati soli e abbandonati.

Oggi sono tra voi in occasione della visita pastorale che sto compiendo nell’Unità Pastorale di Faenza Borgo.

Abbiamo ascoltato san Paolo che nella Lettera agli Efesini scrive: «A ciascuno di noi, tuttavia, è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo. 8 (…) È lui che ha stabilito alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e maestri, 12 per rendere idonei i fratelli a compiere il ministero, al fine di edificare il corpo di Cristo, 13 finché arriviamo tutti all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uomo perfetto, nella misura che conviene alla piena maturità di Cristo. 14 Questo affinché non siamo più come fanciulli sballottati dalle onde e portati qua e là da qualsiasi vento di dottrina, secondo l’inganno degli uomini, con quella loro astuzia che tende a trarre nell’errore. 15 Al contrario, vivendo secondo la verità nella carità, cerchiamo di crescere in ogni cosa verso di lui, che è il capo, Cristo, 16 dal quale tutto il corpo, ben compaginato e connesso, mediante la collaborazione di ogni giuntura, secondo l’energia propria di ogni membro, riceve forza per crescere in modo da edificare sé stesso nella carità» (Ef 4, 7-16).

Cosa possiamo fare noi nonni, nonne, personale che accompagna e cura voi presenti nell’OAMI? Crescere come una comunità-comunione, come una grande famiglia di persone che sono tutte mosse dall’amore di Gesù Cristo. Ognuno qui, secondo il proprio compito, è chiamato a vivere per edificare il Corpo di Cristo, cioè la famiglia di Dio. Tutti dobbiamo arrivare ad essere, persone simili a Gesù Cristo, capaci di raggiungere la sua pienezza di vita, una vita piena di amore totale e fedele.

Più in concreto, anche voi nonni e nonne, durante la visita pastorale del vescovo Mario siete sollecitati ad aumentare il vostro amore per Gesù, ad offrire la vostra vita e anche le vostre sofferenze a Lui, perché le famiglie, i catechisti, i sacerdoti, il vescovo siano in grado di compiere il loro ministero, che è quello di annunciare Gesù, di edificare il Corpo di Cristo, cioè la parrocchia, la Chiesa diocesana. L’obiettivo è che tutti arrivino all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, fino all’uomo perfetto, che è Gesù il Signore. Perché questo avvenga dobbiamo pregare per avere persone che abbiano il cuore di Gesù dentro il proprio cuore, come ci invita a fare papa Francesco con la sua ultima Lettera Dilexit nos inviata a tutti i credenti in Cristo e agli uomini di buona volontà. Preghiamo perché ci siano tanti operatori ed operatrici con il cuore di Cristo; perché abbiamo sacerdoti con il cuore di Cristo.

In questa santa Messa ringraziamo il Signore per averci donato don Nardi, che con la sua dedizione ha aperto le sue case-famiglie a molti ammalati ed anziani. Ricordiamo nella preghiera i defunti che sono stati ospiti qui. Ricordiamo anche le nostre famiglie, gli operatori e le operatrici, i volontari, i dirigenti di questa casa, perché crescano nella coscienza di essere persone che concorrono con il loro servizio, pieno di amore e di dedizione, nel rendere migliore la vita di tutti. Il Signore vi benedica.

                                               + Mario Toso