[dic 31] Omelia – Messa di Ringraziamento di fine anno

31-12-2023

La Messa vespertina della solennità di Maria Madre di Dio ci ricorda come la Beata Vergine è all’origine di una nuova umanità e del Corpo di Cristo, la Chiesa.

Nell’espressione «Dio mandò il suo Figlio nato da donna» (Gal4,4) si trova condensata la verità fondamentale su Gesù come Persona divina che assume la nostra natura umana.

Gesù è generato da Dio, e al tempo stesso è figlio di Maria. Gesù è da Dio e da Maria. Per questo la Madre di Gesù si può e si deve chiamare Madre di Dio e Madre della Chiesa.

Al termine di un anno, particolarmente segnato da tragici eventi che hanno colpito sia la nostra popolazione sia l’umanità sentiamo il bisogno di invocare in modo tutto speciale la materna intercessione di Maria Santissima: per la Diocesi di Faenza-Modigliana, per la nostra Nazione, per i Paesi in guerra, per la pace nel mondo intero. A Lei, che è Madre della Misericordia di Dio per noi, affidiamo soprattutto le situazioni nelle quali solo l’aiuto del Signore può recare pace, conforto, giustizia. Pensiamo alle alluvioni, al terremoto, alla tromba d’aria che ci hanno colpiti come Diocesi. Pensiamo alle migliaia di morti nella Palestina, oltre che in Ucraina, specie ai molti bambini uccisi, come anche ai cristiani trucidati recentemente in Nigeria o perseguitati in Myanmar da una crudele guerra civile che non risparmia religiosi e chiese. Le guerre in questo periodo anziché diminuire sembrano crescere. Gli arsenali si svuotano ma sono prontamente riempiti con armi più potenti e letali.

Ma ciò che è impossibile all’uomo, diventa possibile per chi crede (cf Mc 9,23).

Mentre si chiude un travagliato 2023 e si intravede già l’alba del 2024, domandiamo alla Madre di Dio che ci ottenga, anzitutto, il dono di una fede simile alla sua: limpida, genuina, umile e al tempo stesso coraggiosa, piena di speranza e di entusiasmo per il Regno di Dio, tutta protesa a cooperare in piena e gioiosa obbedienza alla divina volontà, nell’assoluta certezza che Dio non vuole altro che amore e vita, pace, sempre e per tutti.

Aiutaci, allora, o Maria. Sii sempre ringraziata e benedetta!

In questa celebrazione eucaristica, essendo l’ultimo giorno dell’anno civile, siamo soliti innalzare il nostro ringraziamento. Possiamo ben dire che la Chiesa vive per lodare e ringraziare Dio. Essa è “azione di grazie”, lungo i secoli, tutti i giorni, per le meraviglie compiute dal Signore.

Questa sera, come vescovo, mi faccio voce anzitutto della Chiesa di Faenza-Modigliana, per innalzare a Dio Padre il comune cantico di lode e di grazie. Per quanto concerne la nostra Diocesi, ringrazio Dio che ci fa progredire nel cammino sinodale. Abbiamo riflettuto su quattro temi specifici chiamati cantieri: l’annuncio, le relazioni comunitarie, i ministeri e la liturgia. Ci siamo impegnati, più che a produrre documenti, a trasformare le realtà ecclesiali in luoghi di sinodalità, di ascolto, di annuncio, di servizio.

I numerosi gruppi sinodali sorti nella nostra Diocesi stanno di fatto animando anche la Visita pastorale che il vescovo sta compiendo. Una tale Visita gode così di un maggiore senso di comunione, di partecipazione e di desiderio missionario.

Sostieni, in particolare, Signore, i tuoi figli, che hai già visti impegnati nel Sinodo dei giovani. Gioiamo per i rigogliosi germogli, quali: la Fraternità dei giovani accolta nel Seminario di viale Stradone, la riformulazione del cammino diocesano verso la professione di fede, il Gruppo che opera nella città di Faenza, per incontrare giovani che vivono spesso indifferenti rispetto alla comunità ecclesiale; il consolidamento delle iniziative di preghiera sempre in Seminario; la crescita dei gruppi ministeriali che rendono più condivisa la pastorale nelle unità parrocchiali.

Di qui, allora, la nostra preghiera: benedici, Signore, tutti coloro che si dedicano alla pastorale vocazionale, nonché quei laici e quelle laiche che si stanno preparando ad affiancare i presbiteri e i diaconi, specie in quelle comunità in cui i parroci non risiedono stabilmente.

Proteggi, inoltre, Signore le numerose iniziative missionarie: stanno crescendo le persone e le associazioni, come l’AMI, che si assumono la responsabilità e la gioia dell’annuncio e della testimonianza del Vangelo qui e in Paesi di missione. Ma come non ringraziare le maestre, il personale ausiliare per il prezioso servizio pedagogico e pastorale offerto nel mondo delle scuole materne delle nostre scuole parrocchiali, che sono un luogo importante dell’evangelizzazione?

Cantando il Te Deum pregheremo: “Salva il tuo popolo, Signore, guarda e proteggi i tuoi figli che sono la tua eredità”. O Signore, in particolare, guarda e proteggi le comunità di vita religiosa, le scuole materne e gli asili nido, le case dei nonni.

Abbiamo tanti motivi di ringraziamento per ciò che numerosi volontari hanno fatto e stanno operando nel nostro territorio, tramite la Caritas, non solo della nostra Diocesi ma anche di altre Diocesi; tramite la Farsi prossimo, l’Ordine di Malta, l’Ordo Teutonicus, le banche, le associazioni ecclesiali e civili per intercettare le povertà sia materiali sia spirituali, nonché psicologiche di coloro che sono stati colpiti dalle alluvioni, dal terremoto. Ti siamo, infine, riconoscenti per tutti coloro che con la loro generosità ci hanno consentito di accogliere dignitosamente le famiglie ucraine, in occasione della insensata guerra tra Russia e Ucraina.

La Madre di Dio e della Chiesa ci accompagni e ci protegga. L’Eucaristia che celebriamo moltiplichi il nostro amore e renda più sollecito il nostro servizio ai fratelli e alle sorelle bisognose, nel nome di Cristo Signore.

                                                     + Mario Toso