Cari giovani, viviamo in un tempo dove la divisione e la sofferenza della guerra si sono fatte vicine alle nostre case. Assistiamo con tristezza all’aumento di violenze, al rifiuto degli ultimi che rimangono ai margini dei nostri confini o dentro le nostre periferie. Siamo testimoni di un mondo che ha come fondamento la legge del più forte, la convinzione implicita che ha valore solo ciò che riesce ad imporsi, ad emergere sugli altri. Siamo immersi nella suprema legge del possesso e dell’acquisto, non solo per le cose materiali (abbiamo passato da poco il black Friday), ma anche nelle relazioni, soprattutto nei confronti delle donne (ho nel cuore la vicenda di Giulia). Ma voi sentite che tutte queste cose non riescono a dare una risposta alle tante domande vere, profonde che ci abitano: sono vere e proprie ferite, squarci profondi in noi e negli altri.
Infatti, voi giovani avete un fiuto speciale nel sentire che tutto questo non è autentico. La relazione vera ha bisogno di tempo, impegno, costanza, di rinunce: la relazione non è possesso esclusivo, ma offerta di sé. Non sono io ad insegnarvi quanto sia difficile tutto questo, cioè quanto sia difficile vivere relazioni mature, libere e liberanti.
In tutto questo, sono qui per annunciarvi che il desiderio di autenticità che è nel vostro cuore giovane ha una soluzione, ha una speranza concreta, ha un punto fermo al quale non possiamo rinunciare: Gesù Cristo.
Lui ci lascia la pace, ci dà la sua pace, quella pace che niente e nessun’altro ci può dare, perché è l’unico che ha vissuto fino in fondo le ferite delle leggi del più forte. È stato abbandonato dai suoi amici, è stato lasciato solo, è stato giudicato ingiustamente, è stato torturato e ucciso. Ma tutto questo non ha avuto l’ultima parola. E la pace è proprio questo: Lui è vivo per continuare a dirci che la forza non ha l’ultima parola, ma l’amore, l’offerta di noi stessi.
Adesso vivremo con forza questa offerta di noi stessi perché saremo chiamati a professare, a dichiarare a voce alta in cosa crediamo, in cosa riponiamo la nostra fede e la nostra fiducia. In Dio Padre che ha creato tutto perché fosse buono, in Gesù Cristo che ci invia ad annunciare la sua morte e risurrezione, nello Spirito santo che anima la Chiesa e le dona gli strumenti per testimoniare che la nostra vita ha senso solo nell’amore: a voce alta noi offriamo la nostra vita affidandoci a questa fede perché germogli in noi oggi, in questa nostra terra, nel luogo in cui viviamo, una pace concreta e non uno slogan, una pace profonda e non astratta.
Abbiate fede in Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo, e nella Chiesa sua sposa. Cercatelo, approfondite il vostro dialogo e la vostra conoscenza di Lui perché solo in Lui troverete l’autenticità e la bellezza, la pace vera e l’amore autentico. È Lui la risposta e la soluzione che dà senso alla vita.
+ Mario Toso