Basta ICI/IMU sulle scuole paritarie
Intervento al 49° corso di aggiornamento FISM. Fusignano, 1° settembre 2023
Mi congratulo per il tema scelto e cioè Il benessere relazionale nei contesti educativi. Proprio a questo proposito qualche tempo fa abbiamo assistito ad una polemica alimentata dal filosofo Umberto Galimberti sulla presenza dei genitori a scuola. Secondo il noto filosofo i genitori andrebbero espulsi da scuola perché se i figli non sono promossi i genitori ricorrono al Tar e i docenti, per paura, li promuovono tutti. Purtroppo, come per altre questioni, si è sollevato un grande polverone senza tuttavia giungere a riportare la questione alle sue giuste proporzioni. I genitori, meglio le famiglie, non vanno estromessi dalla scuola neanche nei casi problematici. Le famiglie sono co-soggetti nell’educazione. Esse, piuttosto, vanno coinvolte e valorizzate nel percorso educativo dei loro figli. Se non si persegue questa strada e ci si lascia influenzare dagli umori della gente c’è il rischio che la scuola, compresa quella paritaria, venga considerata più che un’espressione della società civile, una emanazione dello Stato. Si ritornerebbe così ad una concezione statalista della scuola e dell’istruzione che non riconosce il pluralismo dei soggetti educatori, la responsabilità delle famiglie nell’educazione, la libertà di insegnamento e così di seguito, senza tenere in minima considerazione il sistema paritario dell’istruzione, di cui alla legge Berlinguer del 2000, che riconosce anche alle scuole paritarie lo svolgimento di un servizio pubblico. In questo contesto mi fermerei qui, non prima, però, di aggiungere un altro elemento che mi pare importante in questo momento storico. Assistiamo, infatti, ad una più stretta collaborazione tra scuole statali e scuole paritarie, specie dopo le alluvioni. Esempio di questa forma di collaborazione è l’ospitalità richiesta a nostre strutture educative da parte del sistema pubblico dell’istruzione che, se da una parte rappresenta una necessità per non interrompere l’attività scolastica, dall’altra parte non può non essere intesa come il riconoscimento del ruolo che le nostre scuole svolgono. Termino questo mio intervento con questa considerazione: se mi pare di poter dire che nessuno contesti l’importanza delle scuole paritarie nel sistema dell’istruzione non si capisce allora il regime, anche fiscale, cui esse sono soggette. Per dirla in altri termini: non vorremmo che quanto viene erogato alle scuole paritarie tramite le convenzioni in essere con gli enti locali dovesse essere utilizzato per il pagamento di tasse e imposte cui le altre scuole non sono soggette. In sintesi: siamo contenti di queste sovvenzioni, ma saremmo più contenti se tali sovvenzioni non fossero vanificate dal pagamento di ICI/IMU, TARI che le altre scuole non pagano.
Non si potrebbe rivedere questo sistema fiscale per giungere ad una normativa che riconosca anche sul piano tributario una vera parità?
+ Mario Toso