Iniziata per affermare la non rassegnazione alla legittimazione dell’aborto, la giornata della vita sta diventando l’occasione per riflettere anche su altre situazioni, dalle manipolazioni genetiche all’eutanasia.
Purtroppo questi temi vengono portati alla ribalta sull’onda emotiva del caso pietoso, di fronte al quale difficilmente si riesce ad essere lucidi nel capire la differenza che c’è tra il giudicare un fatto personale (di fronte al quale si può anche avere comprensione) e una disposizione che autorizza un comportamento generale (cioè una legge permissiva dello Stato). Perché ormai l’esperienza insegna che ciò che la legge permette, è ritenuto lecito, e viene compiuto pensando di non far niente di male.
‘Amare e desiderare la vita’ è il messaggio dei Vescovi, che usando solo argomenti di ragione, usata senza condizionamenti ideologici, fanno vedere come non sia mai lecito mettere le mani sulla vita umana per disporne a piacimento.
La cosa più desolante delle scorse settimane è stata la quasi coincidenza di due uccisioni, una appoggiata da tutta la grancassa mediatica, e l’altra dalla medesima condannata con altrettanta enfasi. Eppure, se si usasse la ragione libera dalle ottusità ideologiche di moda, si capirebbe che gli argomenti per condannare la pena di morte sono gli stessi per condannare l’eutanasia, con l’aggiunta in questo ultimo caso che ci si trova di fronte ad un innocente. Ma, si dice, nel caso dell’eutanasia c’è la volontà dell’interessato, che vuole morire. A questo punto allora bisogna capire bene: la vita umana, può mai essere in potere dell’uomo? Se si è d’accordo che la vita è un bene indisponibile, allora si troverà il modo di affrontare le situazioni difficili senza eutanasia, ma con un aumento di attenzione. Ma se si cominciano a legittimare delle eccezioni, sarà difficile fermarsi di fronte all’handicappato, al diverso, al malato, al delinquente che per qualche verso disturba (e costa), e che è più semplice eliminare.
Preghiamo perché l’impegno degli uomini di buona volontà difenda il bene della vita senza cedimenti, e perché nessuno si lasci confondere di fronte ai principi inviolabili che riguardano il bene fondamentale della persona e della società.
Amare e desiderare la vita
Messaggio alla Diocesi in occasione della Giornata Nazionale per la Vita
23-01-2007